Correva il mese di Tinatepec dell’anno di Zoran. Lassù, nel Grande Web, dove osano i Webmasters, si era sparsa la voce: Pierinux ci farà passare la Grande Acqua, Nulla sarà più come prima. Gli scettici sibilavano un “Seee… come l’ultima volta, che poi se ne fece nulla… Altro che Nulla”.

Ma, nell’ombra, il piccolo grande webmaster lavorava lavorava, come un vero adepto del nordeste, dove prima viene il lavoro e poi tutto il resto. Che però non si sa cos’è, questo resto, perché a finire il lavoro, non ci è mai giunto nessuno.
Insomma, se avete notato che da tempo non ci sono nuovi post, se vi siete accorti che molte molte pagine del sito sembrano scomparse o, quando cliccate, rispondono “errore del server”, ecco la spiegazione: siamo a metà del guado. S’intravede l’altra sponda! Il webmaster ha costruito la zattera, si è messo a remare con mani piedi braccia gambe…
Il tempo che impiega una castagna a cadere e il sito sarà tutto nuovo, più bello e più grande che prìa…

In quel di Pesaro si è svolto l’incontro annunciato nel post precedente. Bravi tutti, molto interessanti 4

interventi: naturalmente quello di Jiso Forzani, ma anche quelli dei proff. Luigi Alfieri, Cristiano Bellei e della professoressa Antonella Fucecchi sono stati piacevoli e di alto livello. L’Università per la Pace, ente organizzatore, ha in programma altri incontri che non mancheremo di segnalarvi.
Vi offriamo ora il testo dell’intervento di Jiso Forzani: Le radici e le fronde: un’ipotesi buddista per un ruolo non conflittuale delle religioni nell’edificazione di un’Europa di tutti, 5 cartelle in pdf.

Sabato 14, c.m., a Pesaro un’occasione di riflessione tra diverse culture e religioni.

Ci sarà anche Jiso Forzani. Che, nel tempo essente, dirige l’ufficio europeo Soto Zen, a Paris. Organizza l’Università della Pace, di Ancona. Oltre a quella di Jiso segnalo due presenze interessanti: quella del professor Luigi Alfieri che parlerà del pluralismo religioso e quella del professor Cristiano Bellei che parlerà dei fondamenti del pensare religioso. Avvisando gli organizzatori della propria intenzione di partecipare l’ingresso è libero ed il pranzo gratuito.

Forse son prevenuto, tuttavia ogni anno trovo che le parole associate alla Pasqua, il “passaggio” secondo il suo senso etimo, mettano poco l’accento sulla morte e molto sulla resurrezione. Si festeggia la seconda e si dimentica (esorcizza?) la prima. Come non fossero indispensabili una all’altra,

come se non fossero la stessa cosa. Il “Buona Pasqua di resurrezione” che circola di solito mi appare allora marketing di bassa lega. Come a voler dire “sì, c’è anche la morte, ma poco poco, poi scompare ed ecco di nuovo la vita”. Se così fosse allora non ci potrebbe essere resurrezione, che non è la vita “di prima”, quella se la prende la morte. Che non dura poco poco, se c’è resurrezione. Se invece dura poco poco: poca resurrezione. Allora, cheffamo? Buona Pasqua di morte? No, ci mancherebbe altro. Ma occorre andare molto cauti nel dire “resurrezione”. Pensiamoci bene, insomma. Non vogliamo morire? E allora niente resurrezione.
Buona Pasqua!
Grazie a dhr per l’immagine nel post: “il santo Sepolcro è il cranio di un dinosauro (Deinonychus)”

Conosco la Val di Susa, la Sacra di San Michele, i boschi, i massi erratici. Anche per questo, ma non solo, il/la TAV non ha mai avuto le mie simpatie. Poi l’altro ieri il signor Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del consiglio, ha dichiarato a Skytg24 che procedere con il/la TAV è un dovere morale. No, non mi sta bene,

mi son detto. Non riconosco a questo (né ad altro) governo alcuna autorità morale sufficiente a prendere decisioni che dovrebbero essere, invece, elaborate sul piano puramente tecnico politico economico. Non penso si tratti di una questione da trattare secondo un principio astratto di morale (nel caso, allora, preferirei di gran lunga la morale di chi difende la Valle dal business). Penso invece sia opportuno dar voce a chi ha opinioni tecniche, articolate, motivate e fondate su competenza. Per esempio un gruppo di 356 (!) professori universitari, tecnici, professionisti del settore trasporti che chiedono al governo di ripensare la cosa. Così, se vorrà, il signor Catricalà (che spero ferratissimo sull’argomento TAV non solo dal punto di vista morale) possa esprimere una motivazione meno ridicola e convincerci.

Anche quest’anno la Stella bandisce una borsa per una tesi di laurea per gli studenti dell’Università di Urbino. Rispetto all’anno scorso sarà un poco più poverella: 1000 € invece di 1500. Il fatto è che avevamo

bandito un altro concorso per premiare un film sul buddismo perciò avevamo suddiviso le risorse. Però quest’ultimo concorso si è rivelato un… flop: nessuno ha partecipato. Forse abbiamo mal pubblicizzato l’iniziativa, forse nessuno ha pensato che il proprio film potesse partecipare, forse…
Quando, all’inizio dell’estate, si riunirà il Consiglio della Stella valuteremo se parte o tutte le risorse inutilizzate potranno essere convogliate nella borsa per la tesi oppure se provare nuovamente, con una diversa pubblicizzazione, a bandire un concorso per un film buddista. Oppure ancora, come suggerito nei commenti qui sotto, se indire un concorso per la miglior illustrazione buddista. Speriamo bene.

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