Ieri, 9 novembre, Engaku Taino è passato a miglior vita. Fu tra i primi occidentali a recarsi in Giappone per attingere, alla fonte storicamente più prossima, la tradizione Buddista e Zen. Lo fece dal 1967 al 1973, nel tempio Shofuku-ji di Kobe, sotto la guida del maestro Yamada Mumon (1900-1988), del lignaggio Ōtōkan della scuola Rinzai.
Fin dalla giovinezza era stato maestro di arrampicata e di sci e anche in Giappone, nei primi tempi di ricerca del proprio padre spirituale, aveva vissuto grazie a quelle attività.
È stato per quasi cinquant’anni la guida del monastero di Scaramuccia, il Bukkosan Zenshinji, che fondò già nell’autunno del 1973, al ritorno dal Giappone.
Autore di molti libri, l’ultimo dei quali, a cura di un suo allievo, raccoglie i kōan attraverso i quali «Engaku Taino immerge lo Zen nel mondo di oggi» (M.S. Squilloni, Zenshin roku. I koan del Maestro Zen Engaku Taino, Mimesis, 2021)
A Scaramuccia, in molti hanno conosciuto la pratica zen grazie a Engaku e, in molti, si sono incamminati sulla via sotto la sua guida. Che riposi in quella pace che ha saputo offrire con generosità e intelligenza.