La notizia è confermata anche da fonte vaticana: Benedetto XVI non incontrerà Tenzin Gyatso, noto come XIV Dalai Lama.
Ovvero colui che, “per diritto ereditario” e vita natural durante, sarebbe il capo politico monocratico di quel vastissimo altipiano che la Cina, dal 1965, considera una sua provincia, chiamata Xizang, mentre molti continuano a considerarlo e chiamarlo Tibet, un nome occidentale nato dall’errata pronuncia di Tō-bod, o Tō-pōt, “alto Bod”, dove Bod è il nome locale dell’intera regione. Tenzin Gyatso è monaco eminente della scuola di buddismo vajrayāna chiamata Gelug, in Occidente spesso erroneamente creduto essere “papa dei buddisti”. I quali in 2500 anni non hanno mai avuto papi né, ad oggi, ne hanno sentito bisogno.
Jisō Forzani ci offre un commento su questo mancato incontro
Dialogo e scarafoni
“Ogni scarafone è bello a mamma sua”
dice un proverbio dialettale italianizzato.