Dalla fervida inventiva di Cibì ancora una novità per il blog della Stella: la Divina Commedia vista, o sbirciata, attraverso alcuni versi -uno per canto, o quasi- seguiti da una traccia e raggruppati ogni volta da un’immagine.
L’ovra inconsummabile
(A cura di Cibì)
Perché, grazie al cielo, la Divina Commedia non si esaurisce in invettive e definizioni dogmatiche.
I versetti che presentiamo sono simultaneamente
A) da apprezzare decontestualizzati, e
B) da apprezzare inserendoli nel contesto tramite una lettura diretta dei Canti, urca ullallà.
INFERNO
Canto 1
Aiutami da lei, famoso saggio!
[Dante lo grida a Virgilio nella selva oscura, riferendosi alla lupa – cupidigia – brama – desiderio]
Canto 3
Che balenò una luce vermiglia
[tra gli ignavi Dante disprezza Ponzio Pilato, “colui che fece per viltade il gran rifiuto”, ma poi, per contrappasso, si ritrova lui stesso ad assistere alla risurrezione di Gesù stando dalla parte dei soldati, cioè dei “cattivi”. Qui si segue l’ipotesi esegetica per cui “colui che fece ecc.” sia Pilato]
Canto 4
Oscura, profond’era e nebulosa
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Democrito che il mondo a caso pone