Ecco la terza puntata de
L’ovra inconsummabile. Potete trovare
qui le altre
(A cura di Cibì)
INFERNO
Canto 23
… con cappucci bassi
Dinnanzi agli occhi…
[di nuovo l’invidia, cioè visione ristretta della realtà (dal latino in-video)]
Canto 24
7081
Più lunga scala convien che si saglia
[Non progredi est regredi. Chi non si trasforma mai, si fossilizza, come il dannato che va in cenere come la fenice e… rinasce non migliore, ma tristemente identico a prima:]
E in quel medesimo tornò di butto
Canto 25
Ed avvenga che gli occhi miei confusi
Fossero alquanto, e l’animo smagato
[la confusione di Dante non avviene di fronte a uno spettacolo qualsiasi: davanti agli occhi ha il simbolo per eccellenza della tragica condizione umana. Avere la pazienza di leggere il Canto 25 per intero, oltre alla poesia Il vischio di G. Pascoli, ammiratissima da P. P. Pasolini]
Canto 26
“Prima che sì Enea la nomasse”
[interrogato cortesemente da Virgilio, Ulisse contraccambia citando l’Eneide. E sarà lo stesso Virgilio, salendo fino in cima alla montagna del Purgatorio, a portare a termine la missione interrotta di Ulisse]
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