Gio, 12 Feb 2015
In principio fu Mazzocchi, che -parlando della strage di Parigi- segnalava il terrorismo dei kalashnikov […] e il velato ma altrettanto violento terrorismo della satira, perché, è il senso del suo scritto, “libertà di stampa sì, però…”. Poi, lasciato Luciano alle sirene televisive, è iniziata la serie di dichiarazioni del papa: la frase “sul pugno”, poi la precisazione su quella frase col vangelo che è vero in teoria e il paragone tra le famiglie numerose e le conigliere.
Recentemente, ancora da parte del papa, vi è stata la legittimazione ai genitori che picchiano i figli, purché i bambini non li si colpisca in faccia però! I genitori violenti sono da scoraggiare; invece così: “l’ha detto anche il papa!”, e giù botte.
Fatte salve buona fede, buone intenzioni ecc. ecc. da parte di entrambi, poiché pare che nessuno dei due sia in grado di uscire da sé stesso ritengo che in proposito occorra un chiarimento su un piano non banale.
La guerra, -che sia dell’ISIS, in Ucraina o in Nigeria- si alimenta di violenza a cui si risponde con violenza, che a sua volta…
Il vangelo taglia questa catena senza l’uso del senso comune, del pensiero logico, umano, che pesa i fatti della vita di ogni giorno. Altrimenti sarebbe intelligenza e nulla più. È un piano religioso perché attinge ad un livello etico inumano, assurdo pur di essere giusto. Infatti propone amore in cambio di violenza. Questo è porgere l’altra guancia e ama il tuo nemico. Non il: “vabbe’, gli ha dato un pugno, però aveva insultato sua madre…”. È la non logica del: “hai insultato mia madre. Mi dispiace, mi fa soffrire e ti voglio bene ugualmente”.
Se così non fosse la croce non avrebbe senso religioso, ma solo giudiziario. E Gesù, bestemmiatore e arruffapopolo, un rompiscatole come tanti.
Se coloro che si fregiano del titolo di cristiani, soprattutto il papa, vicario di Cristo, non testimoniano lo scandalo della croce ma si aggiungono al coro dei “signora mia…” è la fine del vangelo. Che, da solo, non interromperà mai le guerre. Non è fatto per quello. Esiste per indicare la via della pace nel cuore di ciascuno, ad uno ad uno.
Ai leader cristiani si chiede di testimoniarlo con la vita, propugnarlo al di là del loro interesse e del loro stesso pensiero, dicendo alle centinaia di milioni di cristiani che è tutt’altro dal senso comune. Allora, forse, ci saranno meno (sé dicenti) cristiani ma qualcosa cambierà, persino nell’ISIS.
Altrimenti Gesù, la croce, non solo se l’è andata a cercare, ma del tutto inutilmente.