Generali


2002
Il broccato
E se il più fine broccato fosse solo l’ombra,
sarebbe meno della carta straccia.
C’è una porta da attraversare.
C’è chi ottiene l’illuminazione con un solo colpo di
bastone
altri nemmeno con tutto l’oro del mondo.
Chi vede il grande tesoro della luna
Per lui nemmeno gli scrigni di un imperatore
potranno eguagliarne lo splendore.
Se tenti di disegnarla sulla carta più pregiata
Non ne rendi minimamente l’idea
Chi invece non ha mai visto la luna
Adorerà quell’immagine come un segno divino.

La porta più finemente lavorata chiude la vista del
cielo.
SC

Forse sono io che, a forza di ridurre le frequentazioni, le occasioni di socialità non so più guardare a quello e a quelli che mi circondano senza il distacco di chi non c’entra nulla. Forse, così, ho perduto -almeno in parte- la capacità di riconoscere i fratelli, le persone semplici e sincere anche quando la vita le costringe ad un mestiere difficile.

Tutto è nato dal fatto che su un quotidiano (1) vi era una fotografia che mi ha lasciato di stucco. Ve la ripropongo perché ritengo sia opportuno osservarla con attenzione.

E mi sono chiesto: “Ma cosa staranno facendo o pensando di fare così … vestiti? Addobbati?” e mi pareva una cosa incredibile che qualcuno -seriamente, non per burla- potesse portare addosso tutto quel broccato, quell’oro, in un ambiente dalle volte così alte piene di statue e di lampade dorate, così conciato (passatemi il termine, non ne trovo altri) che altri due uomini, adulti, apparentemente liberi, vestiti in tinta col primo, erano lì, come inservienti addetti a sostenere un paio di metri ciascuno di stoffa porpora e oro perché le falde del mantello non cadessero a terra… Ero così meravigliato che chiamai mia moglie e mia figlia per mostrare la mia scoperta. Ma non ottenni pressoché alcun risultato. Completamente normale che quegli uomini fossero così addobbati. Anzi, mia figlia mi guardò con quell’aria: “Non comincerà ad essere un po’ svanito, il babbo? Lo sa anche lui come vanno le cose…”.

Ma come vanno le cose?

mym

1) La Repubblica del 3 Aprile, la foto era pubblicata a pagina 10.

BUONA PASQUA!

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Alcuni per rammentare il passaggio del Mar Rosso, altri la resurrezione di Cristo, altri ancora perché usa così… molti sono coloro che ogni anno festeggiano la domenica che segue il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera nutrendosi delle carni prodotte dall’uccisione di centinaia di migliaia di agnelli.

Dubito che questi consumatori di carni appartenenti ad animali appena nati (nella tradizione romana l’abbacchio non deve avere più di 20 giorni), abbiano mai visto un macello, un mattatoio o anche solo l’uccisione di un agnello, di un capretto. Non sarebbe sciocco vedere per sapere. Rendersi conto delle conseguenze, anche di sofferenza, dovute alle nostre scelte alimentari non può che affinare le motivazioni legate a tali scelte. Chi produce, immette sofferenza nel mondo -ovvero in un sistema interconnesso- si assume una grave responsabilità. Da altri punti di vista, abbiamo già preso in considerazione il problema con un post e nell’introduzione ad un recente libro.

PS: la seconda immagine di questo post è ripresa da Protonutrizione, un blog che si sta occupando del tema e ha già ricevuto decine di interventi, anche molto diversi tra loro: un’ottima occasione per riflettere. Però questa volta tutto è iniziato qui.

mym

Il
ha organizzato una raccolta di firme per proporre una legge di iniziativa popolare per impedire che l’acqua, tutta l’acqua, diventi proprietà privata, merce da vendersi a caro prezzo sfruttando la nostra necessità ad accedervi.

Il secondo comma del secondo articolo della legge prevede che si stabilisca che:

“L’acqua è un bene finito, indispensabile all’esistenza di tutti gli esseri viventi. Tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili e costituiscono una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà. Qualsiasi uso delle acque è effettuato salvaguardando le aspettative e i diritti delle generazioni future a fruire di un integro patrimonio ambientale….”.

Per conoscere la proposta di legge e come partecipare alla necessaria raccolta firme, potete consultare qui il sito del Forum

SOGNO LAMERICANO, E-Book di Paola Ducato e Dario Rivarossa

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Un saggio di Paola Ducato e Dario Rivarossa sull’insegnamento della storia dell’emigrazione attraverso il cinema. Ad uso dei docenti di storia delle scuole medie superiori.

… è il risultato di un lavoro svolto nell’arco di due anni scolastici, 2004-2005 e 2005-2006, con le classi V del Liceo scientifico “Galileo Galilei” di Perugia…

… Una più ampia riflessione dei rapporti tra cinema e storia avviene in Europa negli anni ’50 e ’60, anche se la cultura ufficiale stenta ancora ad attribuire al cinema la dignità d’arte maggiore. Sarà Marc Bloch, fondatore della rivista “Annales”, tra i primi ad attribuire al film un ruolo tutt’altro che marginale grazie alla sua capacità di riflettere sui fenomeni di lunga durata…

Nelle schede:

SACCO E VANZETTI, di Giuliano Montaldo
IL CAMMINO DELLA SPERANZA, di Pietro Germi
PANE E CIOCCOLATA, di Franco Brusati
COSÌ RIDEVANO, di Gianni Amelio
LAMERICA, di Gianni Amelio
PUMMARÒ, di Michele Placido
AFRICA FOR AFRICA

Muhammad Yunus, premio Nobel 2006 per la pace, è l’iniziatore del microcredito nel suo Paese, il Bangladesh.

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Ha fondato la Grameen Bank, una banca che lavora per le persone non per il denaro. Sembra una banalità, ma conoscete una banca che si adoperi per la salute finanziaria dei suoi clienti e non per il proprio esclusivo guadagno? E’ raro che il guadagno delle banche sia realizzato a scapito degli interessi dei clienti?
Bebbe Grillo ha pubblicato un piccolo filmato, realizzato durante un recente incontro con Yunus: parole interessanti sull’operato del sistema bancario – vedi anche il post sul blog di Beppe Grillo.

mym

Bollati Boringhieri editore

PRESENTAZIONE DEL LIBRO

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I fiori del vuoto
Introduzione alla filosofia giapponese
di Giuseppe Jisō Forzani

Giovedì 22 marzo 2007, ore 18.00
(h) Via Varese 12, Milano (link a maps_results_logo_small.gif)
Interviene: Marcello Ghilardi

Sarà presente l’autore

Per informazioni:

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Ufficio Stampa
Bollati Boringhieri editore
Corso Vittorio Emanuele II, 86
10121 Torino
Telefono 011 19820634
Telefax 011 53 44 09
Mail: bollatiboringhieri@stilema-to.it

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