Generali


Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie

recita una nota poesia di Ungaretti, intitolata Soldati, bosco di Courton luglio 1918. Il tema della fugacità della vita è al centro della nuova puntata de All’ombra del Partenone. Un’audace e azzeccato richiamo al Leopardi e la Grecia antica ci parla del dramma del tempo che sfila via mentre la vecchiaia annuncia la fine della vita. Una traduzione originale, sempre per la penna di CC.

Come le foglie
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“Noi, quali le foglie che la stagione di primavera dai molti fiori genera non appena crescono ai raggi del sole, ad esse simili godiamo per il tempo di un cubito dei fiori di giovinezza, dagli dei non sapendo né il bene né il male; ma già ci stanno vicino le nere Parche, reggendo l’una il termine dell’odiosa vecchiaia, l’altra quello della morte: il frutto della giovinezza dura un attimo, quanto sulla terra si diffonde il sole. Ma quando il termine di questa stagione sarà passato oltre,

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Leggendo il numero 30 (ottobre 2008) della rivista Dharma, ho trovato un articolo particolarmente interessante, del birmano Sayagyi U Ba Khin. Stimolante per più di una ragione. Prima di tutto non è “farina” della famiglia detta del buddismo mahayana a cui -più o meno consapevolmente- aderiscono i frequentatori dei dojo zen italiani.

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Vi si usa un linguaggio molto diverso da quello cui siamo abituati. Sia nel lessico (molti i termini in pāli) sia nel tipo di logica: anche le finalità stesse del buddismo sono presentate da un’angolatura inusuale. Tutto questo, se vogliamo capire il senso profondo, ci costringe a leggere con attenzione, a consultare dizionari per capire il significato delle parole e poi indagare l’origine, il fondamento sul quale poggiano molte delle affermazioni che vi troviamo.

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La Santa Sede boccia il progetto di una depenalizzazione universale dell’omosessualità. Un’iniziativa presa dalla presidenza di turno francese dell’Unione europea e accolta da tutti i 27 Paesi della Ue. Dichiara mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite: “L’Onu non deve depenalizzare l’omosessualità come richiesto dalla Francia, ciò porterebbe a nuove discriminazioni in quanto gli Stati che non riconoscono le unioni gay verranno messi alla gogna”. E padre Federico Lombardi aggiunge: “Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni”.
Vi sono nove Paesi in cui vi è la pena di morte per il “reato” di omosessualità, altri nove nei quali si rischia l’ergastolo, una miriade (e non solo Paesi islamici, ecco la mappa completa) dove si rischiano da svariati anni di carcere alla fustigazione.
Complimenti alla “Santa” Sede

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Povero Cristo, in che mani sei finito.

PS: ringrazio l’autore della vignetta: non trovo più il sito da cui l’ho tratta

RETE BUDDHISTA PIEMONTE / 2008

All’inizio di ottobre abbiamo annunciato la ripresa degli incontri interbuddisti a Torino tra gruppi di pratica e praticanti indipendenti che si son dati nome Rete Buddista del Piemonte. Il 18 ottobre si è svolto l’ultimo di questi incontri.
Qui di seguito riportiamo una sintesi della cronaca di quella giornata

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È uscito il nuovo numero (13) di Buddazot, l’unico fumetto veramente buddista, a cura di Paolo Sacchi, purtroppo mancante di una pagina che non abbiamo potuto pubblicare qui, ma che con un minimo di ricerca potrà essere reperita altrove.

È un virtuoso della chitarra ma “non sa solo suonare” (Cheyenne in C’era una volta il West), Butclazy le chitarre le modifica, le cura come bambine e poi le sa anche fotografare

Ancora una puntata dell’intruso di Cibì, con un’inquietante omonimia, almeno si spera che di questo si tratti. Se qualcuno ha informazioni diverse è pregato di palesarsi.

INTRUSO, FRATELLO MIO / 6

Nel 1470 a Salussola, nel Biellese, Giovanna Monduro è accusata di gettare il malocchio e d’aver ucciso un bambino con i suoi sortilegi, mediante soffocamento. Dopo un primo interrogatorio sotto giuramento in cui nega ogni addebito, il 15 febbraio del 1470 è posta alla tortura ma continua a dichiararsi innocente finché, il 20 febbraio, confessa le proprie colpe: asserisce d’aver avuto rapporti carnali con un diavolo di nome Zen, ma d’aver provato scarso piacere.

(Da: Michele Ruggiero, Streghe e diavoli in Piemonte, Editrice Piemonte in Bancarella, Torino 1971, pagg. 98-99)

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