Così ho sentito. Un tempo il Beato soggiornava fra i Magadha a Dakkhinagiri nel villaggio bramano di Ekanala. Ora in quel periodo circa 500 aratri del bramano Kasi Bharadvaja furono aggiogati per il tempo della semina. Quindi, di mattina presto, dopo essersi vestito e aver preso scodella e mantello, il Beato si recò dove stava lavorando Kasi Bharadvaja. In quell’occasione Kasi Bharadvaja stava distribuendo del cibo. Così il Beato si avvicinò nel luogo dove Kasi Bharadvaja stava distribuendo il cibo, giuntovi, si sedette ad un lato. Kasi Bharadvaja vide il Beato che se ne stava seduto in attesa dell’elemosina, e vedendolo, gli disse: “Io, asceta, aro e semino. Avendo arato e seminato, mangio. Anche tu, asceta, dovresti arare e seminare. Dopo aver arato e seminato, potresti mangiare.”
“Anch’io, bramano, aro e semino. Avendo arato e seminato, mangio.”
“Eppure, asceta, non vedo un giogo del Maestro Gotama o un aratro, un vomere, un pungolo, o dei buoi, malgrado ciò il Maestro Gotama dice: ‘Anch’io, bramano, aro e semino. Avendo arato e seminato, mangio”
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