Mer, 20 Gen 2010
Dopo l’invio del testo La Pantomima tramite mail list, si è sviluppata un’ampia discussione che qui prosegue tutt’ora. Pubblichiamo oggi un contributo al “discorso” che pare alieno sia per la sua collocazione religiosa sia per un’apparente contraddizione con il testo de La Pantomima. Dico “pare” alieno e “apparente” contraddizione perché a mio avviso è una parte dello stesso discorso. Ovviamente mutatis mutandis: vi si parla di Dio, di Gesù, del Cristo,
dello Spirito santo, persino di una pratica comunitaria che pare assumere il ruolo di veicolo salvifico proprio in quanto comunità e che, quindi, in qualche modo si contrappone al singolo, a chi segue la via nella quotidianità senza appartenere, almeno fisicamente, a gruppi o comunità particolari.
Il testo, pubblicato sul n. 49 della Lettera agli amici – Qîqājôn di Bose è estrapolato dalla
[…] Noi monaci non abbiamo una particolare missione o funzione nella chiesa: siamo semplicemente uomini e donne insieme, da un punto di vista umano, quasi per caso. Siamo qui, siamo là, nei deserti o nelle selve, sui monti o nelle valli, per che cosa? Per stare davanti a Dio insieme, in una vita comune, niente più. Non facciamo nulla di particolare se non rimanere davanti a Dio