Generali


Da tempo abbiamo una pagina che parla inglese, poi a poco a poco, nelle sottopagine di quella, si sono aggiunti articoli in francese e giapponese. Ora grazie ad un amico Valenciano, praticante zen e fotografo, abbiamo aggiunto anche lo spagnolo: la quinta lingua sul nostro blog.
Un grazie a Roberto per il suo lavoro.

Valencia

Così come già avvenuto in passato, padre Luciano organizza un viaggio in Giappone. Dato il luogo e la durata (due settimane) il costo è elevato. Tuttavia di certo inferiore a quanto si spenderebbe per compiere un viaggio così articolato nel Paese del Sol Levante affidandosi ad una agenzia turistica. Il programma dettagliato sarà disponibile dopo Pasqua. Per ora è dato sapere che il viaggio, chiamato “pellegrinaggio”, comprende «… 4 tappe tematiche:

1) il Giappone moderno, la sfida della tradizione e della modernità. 2) l’anima scintoista del popolo giapponese. Lo Scintoismo è la religiosità della/nella natura; 3) il Buddismo, soprattutto Zen, religiosità introdotta, ma che profondamente si è radicata nella interiorità dei giapponesi quale via di liberazione dalla sofferenza e risveglio al modo vero di essere; 4) la piccola presenza cristiana e l’annuncio del vangelo cristiano con la sua carica carismatica di partecipazione al divenire storico del regno di Dio.
L’itinerario si svolgerà attraverso i luoghi più significativi delle 4 tematiche. Il pernottamento sarà prevalentemente nei luoghi religiosi buddisti e cristiani, alcune notti negli alberghi. Si vuole mantenere la spesa complessiva (esclusi acquisti personali) entro Euro 4.000,00. Chi è interessato dovrebbe comunicare la sua intenzione di aderire entro Pasqua». Le adesioni vanno indirizzate a padre Luciano, Villa Vangelo e Zen, Via Achille Grandi 41, Desio – Monza Brianza. Per comunicazioni dirette potete scrivere a lmazzocchi (at) lastelladelmattino.org

PS: mi scuso se in questo periodo la mia attività su questo blog è limitata. L’accumularsi di impegni di lavoro ed una salute non ottimale ne sono la causa.

Grande è l’essere
che non si ferma su questa sponda
né sull’altra
né su sponda alcuna.
Un essere così non è legato da nulla.

Dhammapada, 385

Che tipo di persona possiamo considerare grande? Nella nostra società,
dove si può trovare l’eccellenza? È una domanda importante perché
quello che qui cerchiamo è la qualità o la persona da emulare nella
ricerca della realizzazione. Il Buddha dice che un grande essere non
si attacca a una posizione fissa; è un essere libero da qualsiasi
attaccamento; un essere non ostacolato dall’aggrapparsi ai beni
materiali come pure alle idee. Un tale essere non è irresponsabile
nelle sue azioni. È più corretto dire che è pienamente responsabile.
Una persona che non si attacca può vedere con chiarezza, sentire con
accuratezza e rispondere sinceramente. Tutto cambia. Attaccarsi a
opinioni rigide e ai possessi materiali porta solo stress. Nella
confusione, lottiamo per aggrapparci ancora di più, sperando che ci
sia d’aiuto. Quello che veramente aiuta è imparare il giusto modo di
lasciar andare.

Con Metta

Bhikkhu Munindo

(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)

Alcuni giorni orsono abbiamo annunciato una conferenza, a Torino, sul tema La pratica Zen tra laicità e religione. Ora abbiamo ricevuto il testo della conferenza da parte del suo autore e volentieri ve lo proponiamo: lo potete leggere o scaricare qui, in formato pdf.
Appena sarà disponibile pubblicheremo anche la parte dell’evento che si è sviluppato in domande e risposte, parte importante per comprendere l’insieme del discorso.

Vulture Peak

Come forse sapete, nei giorni scorsi presso la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, Jiso Forzani ha tenuto una conferenza (il cui testo ci ripromettiamo di pubblicare “al più presto”). Da cosa nasce cosa… Più di un partecipante a quell’occasione di incontro, oltre al presidente di quella Consulta, suggeriscono che la Stella del Mattino vi aderisca in modo da partecipare -quando e se del caso- alle sue attività.

Che cosa ne pensate?

Per saperne di più potete visitare il sito ufficiale della Consulta, nel quale trovate lo statuto, la carta dei principi, gli organismi statutarii della consulta, l’elenco delle 70 associazioni che già vi hanno aderito, nonché informazioni sul coordinamento nazionale e sulle altre 4 consulte (3 più la consulta di Pesaro-Urbino in allestimento) presenti in Italia.
Associarsi non è difficile: è sufficiente compilare un modulo e versare una quota associativa di 100 euri all’anno. Se gli aderenti/simpatizzanti/frequentanti della Stella esprimeranno un’opinione (via mail o postando un commento qui) a proposito di questa opzione, gli infiniti meriti così accumulati saranno tali e tanti da non aver luogo dove essere raccolti. Come sempre: astenersi sia chi non ha tempo da perdere sia chi ne vuol far perdere.

mym

Giovedì 18 febbraio 2010, alle ore 18, presso la sede dell’Unione Culturale “Franco Antonicelli”, via Cesare Battisti 4, Torino,

Giuseppe Jisō Forzani
(Direttore dell’Ufficio Europeo del buddismo Soto Zen)
terrà la conferenza sul tema
La pratica Zen tra laicità e religione

Presiede:
Paolo Sacchi, del Soto Zen Dojo di Torino
Introduce:
Tullio Monti, Coordinatore della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni

La conferenza è organizzata da Soto Zen Dojo di Torino, in collaborazione con la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni.

Porto all’attenzione del dotto pubblico che frequenta questo sito, un breve testo da me composto su un tema non più eludibile. Qualche cosa di così potenzialmente distruttivo per la comunità buddista e così evidente

da aver attirato l’attenzione anche della cultura non buddista: lo scrittore Giampiero Comolli se n’è occupato di recente nell’articolo La crisi della spiritualità orientale, che -al di là delle conclusioni e delle analisi- vi segnalo per l’aver colto dall’esterno (Comolli è un valdese) quello che non molti dall’interno hanno percepito. Come sempre pacatamente, ma senza risparmiarci nulla, potremmo commentare.

Mandarini buddisti

Nella geografia dei buddismi giunti in Occidente, è noto che il buddismo zen proviene dal Giappone, sede di una cultura il cui tessuto sociale è organizzato su basi confuciane. In quel Paese le gerarchie, i ranghi, le cerimonie formatisi nei secoli -soprattutto alla corte imperiale cinese nella casta detta dei mandarini (1)- accompagnano lo zen come il guscio dell’uovo.

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