Mer, 31 Dic 2014
C
ome lo scorso anno BZ è “il tremendo”. Un’immagine, a specchio, del criceto che ha paura di uscire dalla ruota. Il tutto condito con l’umorismo che porta allo stallo (ma il bicchiere che cade fa pensare ad uno scacco): tragedia in salsa italiana.
Filosofando un po’, per un tempo che inizia un altro è finito, chiuso, andato. Si sa. Succede continuamente, ma a volte vorremmo il nuovo tentando di tenerci stretto il cadaverino del vecchio. Vorremmo che rimanesse tutto qui, per non perdere nulla delle nostre carabattole.
Dicono che il rimedio, la cura di questa coazione consista nel vedere, capire e considerare che perdita è guadagno, e poi, alé, si accetterà la perdita come se fosse una festa.
Secondo me è un’ottica un filino troppo buonista; mi ricorda affermazioni tipo “la vita è comunque bella”, “il mondo è meraviglioso”…
Perdita è perdita.
Libertà è perdita totale.
10 Commenti a “Buon inizio da BZ”
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1 Gennaio 2015 alle 3:57 pm
Augurio minimalista e supremo, coglionare la morte anche quest’anno… ottimo lavoro, Doc, grazie, ricambio.
Più che un filino troppo buonista, quell’ottica lì del guadagnare persino perdendo, mi pare un filone marpiona. Chi sa cos’è la perdita (e chi non lo sa?) sa che non contempla risarcimento. JJ mi perdonerà, spero, se la correggo citandola: Freedom is just another word for nothing left as gain.
1 Gennaio 2015 alle 5:20 pm
Uuuh, grazie Jf.
In effetti detto così, solo in 7 parole, in italiano, senza neanche un po’ di inglese era troppo chiaro…
Adesso sì che non ci si perde in tante parole 😉
4 Gennaio 2015 alle 9:25 pm
Grazie della (mica “dello” eh!) strip, doc, e Buon Anno a tutti voi, amici!
5 Gennaio 2015 alle 11:30 am
Ciao dhr, ben tornato e buon anno.
Sì, il doc -ora- con le strip va molto più sicuro che con lo strip 😮
6 Gennaio 2015 alle 11:51 pm
Salve a tutti.
Ben trovati.
Una curiosità che condivido con voi: perché in questo tributo al “Settimo sigillo”, il buon Doc non piazza sulla scacchiera i pezzi degli scacchi? Cosa ci vorrà dire?
Nel paese dello stellone e dei gomblotti, questa faccenda mi suona sinistra.
PS
Questo account sostituisce il vecchio AHR. Ammesso che a qualcuno interessi 🙂
7 Gennaio 2015 alle 9:22 am
Certo che interessa. Una svolta epocale.
Proprio ieri alla Coooop la Sandra diceva a suo marito… 😕
Bentornato Alessandro da Oriolo (carino questo nick, potresti aggiungerci la data di nascita, il nome del gatto… 😛 ) e benandato AHR.
31 Gennaio 2015 alle 6:21 pm
Vorrei tornare un attimo al post che terminava con: Perdita è perdita
Libertà è perdita totale.
Se a ‘libertà’ posso dare ( con tutti i ‘se’ e i ‘ma’) una connotazione positiva, riguardo a ‘perdita totale’ ( se perdita è perdita) mi è un po’ difficile fare una simile affermazione…
certo, posso piazzare ciò ad un’ altezza tale che non ha più a che fare con la mia vita, ma anche questo non mi suona molto bene, perchè ‘libertà’ allora diventerebbe una ‘chimera’, un’immagine mentale come tante altre…
31 Gennaio 2015 alle 7:03 pm
Ciao Marta. Grazie.
Quello che dici è sensato. “Libertà è perdita totale” nel mondo del senso non sta. Basti dire che se libertà è perdita totale allora è anche perdita della libertà, e ciao. Ma quella frase (al cuore, Ramòn!) voleva essere … al di là. Laddove qualsiasi cosa, persino la libertà, è una limitazione. In altre parole: il paradiso per essere tale dovrebbe essere completamente sgombro. La frase è la “versione zen” di un sutra che recita:
-Qual è, o donna, il contrario dell’ignoranza?
-Conoscenza, o amico Visakha, è il contrario dell’ignoranza.
-E qual è, o donna, il contrario della conoscenza?
-Libertà, o amico Visakha, è il contrario della conoscenza.
-E qual è, o donna, il contrario della libertà?
-Nirvāṇa, o amico Visakha, è il contrario della libertà.
1 Febbraio 2015 alle 5:15 pm
…è sulla stessa lunghezza d’onda di:
nè albero
nè specchio
nè polvere
nè il togliere la polvere?
1 Febbraio 2015 alle 6:32 pm
Uuuuh, certo, anche se “lì” anche parlare di lunghezza d’onda son parole grosse.