Sab, 12 Gen 2008
Agli amanti del foie gras consigliamo la visione di questo video. E’ un po’ forte quindi se siete deboli di stomaco forse è meglio evitare.
Parliamo dell’ingozzamento – un’inchiesta nel paese del foie gras – il documentario e’ in francese. Se qualcuno si prestasse ad un lavoro di traduzione con sovraimpressione gliene saremmo grati.
6 Commenti a “Un’inchiesta nel paese del foie gras”
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12 Gennaio 2008 alle 8:55 pm
Dans ma maison divento uno di quei sfigati del digital divide (vergogna tutta italiana dei passati governi e peggiorata, Gentiloni docet, dai nuovi) che di vedere i filmati su Internet se lo sogna. Se ne riparla lunedì dal mio ufficio, farò sapere. Per ora foie gras mi evoca solo “alta cucina”.
13 Gennaio 2008 alle 1:02 am
povero Al, te lo racconterei ma e’ meglio che aspetti lunedi e lo guardi con i tuoi occhi. probabilmente dormirai meglio anche nel weekend…
13 Gennaio 2008 alle 2:10 am
Grazie Pierinux, so più o meno di che si tratta (alimentazione forzata, gabbie, dissanguamenti…) ma vedere suppongo farà molto più effetto. Sono già abituato purtroppo ai film dell’orrore che mi propongono continuamente gli animalisti. C’è anche, non dico sadismo, ma un po’ di morbosità da parte di qualcuno: una volta un superintegralista mi mostrò anche il “dolore” della lattuga quando viene “strappata dalla terra” tramite elettrodi che registravano variazioni d’onda… Personalmente cerco di attenermi ad una scala di valori al contempo nutrizionale ed etica. Certi prodotti non sono essenziali e si possono sicuramente evitare, ma ho visto negli anni bambini, figli di alcuni di questi estremisti, fortemente denutriti e ci è scappato anche qualche decesso a causa dell’ideologia. Certi video, che sono una giusta denuncia di crudeltà superflue, possono fomentare ulteriormente alcuni fanatismi alimentari. Bisogna andarci cauti.
13 Gennaio 2008 alle 3:07 am
Il filmato è di quelli che colpiscono, buono per far partire una lunga catena di commenti dove ogniuno razionalmente spiega come è giunto alla propria scelta personale in merito, servirà a poco perchè ogniuno resterà probabilmente sulle proprie posizioni e il foie gras continuerà ad essere prodotto. Alla fine della fiera cosa resterà? Forse Dogen ci aiuterà a risolvere questo “koan”? O forse un bel pò di zazen?
13 Gennaio 2008 alle 10:41 am
Sono in armonia, almeno teoricamente, con il principio jaina per cui esistere è solo a scapito di altre forme di vita. Perciò non c’è un esistere innocente (è la traduzione più letterale di ahimsa). La mia opinione è che per quanto non si sia mai assolutamente innocenti c’è una gradazione in questo. Nutrirsi di bambini, vitelli, oche torturate, cacciagione, pesci, uova, formaggi, latte, verdure, erba di campo non è tutto allo stesso livello di innocenza. E siccome più cerco di essere innocente meglio sto, la mia scelta è fatta
Ciao
mym
13 Gennaio 2008 alle 11:40 am
sono d’accordo, non c’e’ l’esistere innocente, ma chi lo cerca? c’e’ il vivere in modo equilibrato cercando di fare il meno male possibile a chi ti sta intorno. ora, costringere un essere vivente a una esistenza di sofferenze atroci per soddisfare pochi minuti di piacere nostro non e’ equilibrato. il caso del foie gras aiuta a capire che l’asse di questo equilibrio puo’ essere molto lunga, delimitandone un estremo (per lo meno spero che sia un estremo e che non esista nulla di piu’ atroce di cio’ che ho visto). secondo me questo tipo di considerazione, se meditata e fatta propria, non e’ perduta quando finisce il filmato.