Mar, 25 Dic 2007
Io non ci trovo niente di speciale
in questa ricorrenza del Natale,
perché il racconto della nuda grotta
in cui la solitudine si è rotta,
quando è venuto al mondo il dio bambino
in carne, a riscattarci dal destino
che a ciascun nato finalmente incombe
di evaporare come schiuma d’onde,
mi lascia, lo confesso, indifferente:
sappiamo tutti che non cambia niente,
si continua a morire come prima,
la rosa porta sempre la sua spina,
del male non si estingue mai la vena,
ogni giorno trascina la sua pena,
come quel bimbo stesso, ormai cresciuto,
onestamente ha un dì riconosciuto.
Ma se c’è un giorno all’anno sulla Terra,
in cui, stanchi di smania di potere,
di farsi male giocando alla guerra,
nel convincersi a credere e a volere,
l’uomo la donna il giovane ed il vecchio
deponendo sia il Libro sia lo Specchio,
si riposano in festa tutti assieme,
nell’ascolto di quel pianto innocente
canto corale d’ogni primo fiato
alba del mondo di ogni nuovo nato
filo passato futuro e presente
singolo evento e storia dell’insieme,
allora sì che lo festeggio anch’io
quel giorno che è di tutti, e pure mio:
e trovo il senso umano e universale
di augurarsi l’un l’altro: Buon Natale!
gjf mym
by butchlazy
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