Lun, 24 Set 2012
Buongiorno, l’estate è finita l’inverno è alle porte… Una volta, tanto tempo fa, il primo tema che “davano” a scuola era qualche cosa come “i frutti dell’autunno” o “torna l’autunno, pensieri e speranze”. Un’angoscia…
Poi il tempo passò, divenuti grandi anche i temi, continuano ma possiamo scegliere quali svolgere e quali no, a volte. Ho scelto di accettare di svolgere un tema, perché -seppure un poco pretenzioso- riguarda quella parte di noi che dall’antichità i buddisti hanno accettato di soddisfare tentando di non nuocere.
Parlo della curiosità dell’intelletto, di quella parte apparentemente “fuori” dal programma di lavoro del buddismo, ovvero la soluzione di duhkha, la liberazione dal disagio del vivere mentre si invecchia e si muore. Apparentemente, dico, perché nell’approccio al come soddisfare la nostra curiosità sulle cose dello spirito, lavorando con leggerezza e attenzione, seguendo il solito adagio del non trattenere, lasciar andare… ecco che invece di soddisfare quella curiosità, questa scompare, e ci troviamo nel pieno della -poco- trafficata strada buddista. Insomma, il 29 settembre, invece di sedermi in quel caffé andrò a Torino a parlare nientepopodimeno che del sorriso del Buddha. L’iniziativa la trovate descritta qui mentre l’intero programma si può scaricare qui.
Approfitto per segnalare, su un blog amico, la recensione di un libro di Dossetti, uomo di religione, monaco, con una grande esperienza della realtà sociale: Il Vangelo nella Storia. Conversazioni 1993-1995.
17 Commenti a “Torino e la spiritualità”
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30 Settembre 2012 alle 12:05 pm
Un tema grande è il rapporto tra il lettore e l’autore. «Di chi è il lettore?», «a chi appartiene?». «Il lettore non appartiene a nessuno», si disse. Libero come l’aria, il suo sguardo da lettore si posa dove gli ordina il fato. Egli è stato messo in guardia contro la vanitas terrestris del nome proprio. Dare il proprio nome a ciò che si è scritto gli sembra un arbitrio.
Chi è che scrive un libro: l’individuo o l’intera specie? Si sa, forse? Anche se chiamiamo l’autore per nome, comunque il lettore, l’altra metà della faccenda, resta sempre anonimo (…) sulla vociante affermazione dell’uno in realtà trionfa il silenzio dell’altro. Colui del quale non si sa niente.è lui che sovrasta il libro, si incunea nelle sue fenditure, lo trapassa come uno stiletto.
Oh, quanto è misera l’esistenza dell’autore rispetto all’ineffabile essenza del lettore!
30 Settembre 2012 alle 12:21 pm
[Dalla Luce di una stella morta] scrivere è un colpo di stato!
quando il cielo appare si oscura
Ripenso a come ripianare i bilanci di un qualsivoglia gruppo editoriale: l’ebook dell’epistolario Lavitola. Titolo: 50 sfumature di Panama. (oh, d’avvero! :-))
PS: ci sono alcune equivalenze tra pensare e agire. Guai comunque a trarre un problema dal pensare. pensare è di per sé una soluzione.
1 Ottobre 2012 alle 11:23 am
Seguire la via del Buddha è la mia abnegazione. Se dovessi scodellare in pubblico in che cosa consiste questa abnegazione, sarebbe come farne a meno, perché tutto si ridurrebbe ad una commedia. Non mi sono forse assunto il compito di una dialettica dell’eccesso? Allora la mia abnegazione consiste nel nasconderla.
Quando si raggiunge la dialettica dell’eccesso, l’abnegazione diventa la più interiore e il rapporto a Dio è l’unica cosa a cui attenersi – un’altra forma di abnegazione è ciò che assicura qualche rifugio presso uomini e testimoni, qualora Dio ci abbandonasse…
È forse questo un credere, un amor Dio?
ps: Buddha, un po’, se la ride.
1 Ottobre 2012 alle 11:26 am
Ciao hmsx, ben tornato, sempre in forma mi pare. Immaginarti con un’abnegazione… ecco questo sì, un po’ lo fa ridere 😛
1 Ottobre 2012 alle 4:55 pm
Wathc – out – Its a new day
Now we see the horizon : Its clear to me now
Take the average mind and expand it
– do you like the way…?
1 Ottobre 2012 alle 5:02 pm
è adorabile la nostra eroina dell’inadeguatezza espressiva. Brava bambina.
Io esisto nella maniera più facile di questo mondo. Non vi vedo nulla d’eccezionale. “Io esisto”: tutti se ne accorgono di se stessi così come me ne accorgo io. Non c’è nulla di particolare nel fatto che esisto, salvo che esito.
ps: anch’io sono mooolto paziente, però la castagna cadere non l’ho sentita. giusto due ghiandole.
1 Ottobre 2012 alle 5:10 pm
In effetti la castagna non è ancora caduta altrimenti… non saremmo qui ma dove ci porterà quel mattacchione del webmaster.
Chesuccede, uggiose giornate casalinghe?
1 Ottobre 2012 alle 6:07 pm
Santa madre dei dialoghisti sordi!
, te lo vedi Nietzsche che fa dire al suo personaggio: ” devo controllare il blog de ‘la stella del mattino’?”
mmm…io sì.
> uggiose giornate casalinghe? Un po’. Cinque settimane senza linea fissa e adsl. Complimentoni a Fastweb. Immagina, puoi.
Dopo molte insistenze, tra due giorni, mi notificano una comunicazione. Per essere un cliente fastweb da oltre un decennio non mi lamento.
Per quel dì il mattacchione del webmaster ci condurrà alla Grande Acqua. Forse.
1 Ottobre 2012 alle 6:13 pm
Al di là della Grande Acqua, al di là.
Machettelodicoaffà…
2 Ottobre 2012 alle 2:50 pm
Care mine vaganti, attenzione a non esplodere di gioia per il ritorno di HMSX… In effetti l’oltrepassamento della Grande Acqua potrebbe avere conseguenze tragiche; c’è bisogno di dirlo?
Arndt scrive: «Quando preghiamo, dobbiamo dimenticare tutto il resto; quando invece dobbiamo occuparci delle cose esteriori, non dobbiamo attaccarci ad esse con tutto il cuore ma tenerci astratti».
baci
m
2 Ottobre 2012 alle 4:49 pm
Buongiorno Mara. Mi ricordi qualcuno…
Sarà per il vago sentore di OOT.
Tenersi astratti, ragazzi, tenersi astratti!
2 Ottobre 2012 alle 5:59 pm
Un approccio diverso alle questioni dello spirito mi ha convinto dell’esistenza di energie invisibili agli occhi. Tuttavia mi sento circondato da visibilissimi esseri di luce, come angeli custodi.I vecchi. Il nuovo Stato Sociale. Il vecchio custode è un vecchio sempre più lucido e longevo. Un pioniere. Finché erano pochi, i vecchi avevano tempo e modo di dedicarsi alla rivisitazione nostalgica del passato. Ma da quando sono un esercito, e un esercito in salute, tocca loro il compito che sarebbe della giovinezza: fare progetti, annaffiare sogni, coniugare verbi al futuro. Questo è il punto. Tutto questo talento, questa grinta.Coerentemente messi in pratica. Utilizzati con spietata efficacia affinché la morte ci colga vivi.
2 Ottobre 2012 alle 6:03 pm
« Śūnyatā karuṇā garbham »
Sullo svuotamento della mente. L’eccitazione che si accompagna al pericolo come sollievo.
2 Ottobre 2012 alle 8:06 pm
Come noto in questo blog si fa poco caso se un commento è on topic oppure no. Però non è neppure la rubrica dei cuori solitari. Per cui: on topic. Oppure: forbici.
2 Ottobre 2012 alle 8:49 pm
topic
Torino Spiritualità, cerca il significato.
La sapienza del sorriso.
15. FRANCO BOLELLI Verità senza risate.
18. MAURICIO YUSHIN MARASSI Il sorriso e il silenzio.
io sforbicerei il golpe militare. Allora, chi mi aggiorna?
7 Ottobre 2012 alle 6:36 pm
“New Yorker sfotte la debacle di Obama al dibattito con Romney” sono dei giganti, che je vuoi di’. (cit)
Anticipando tutti i tempi e rischiandone le conseguenze: io. Allora si è capito perché chi persegue onori e ricchezze tramite la via è bollato, nelle stanze del potere, come un giovane vizioso e dissoluto?
7 Ottobre 2012 alle 6:41 pm
Be’, pare chiaro: i concorrenti non sono mai ben visti… 😉