Ecco la quinta puntata de L’ovra inconsummabile. Potete trovare qui le altre

(A cura di Cibì)

PURGATORIO

Canto 12

Di pari, come buoi che vanno a giogo

[l’atteggiamento opposto alla superbia, che si purifica in questo girone del Purgatorio]

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Canto 13

Pier pettinaio in sue sante orazioni

[la salvezza dipende da un venditore di pettini]

Canto 14

… perché poni il core
La v’è mestier di consorto divieto?

[perché il tuo cuore si fissa sui beni che non possono essere posseduti senza sottrarli ad altri?]

Canto 15

“Che farem noi a chi mal ne desira
Se quei che ci ama è per noi condannato?”

[altra massima degna di nota; a pronunciarla è Pisistrato. “Per noi” = da noi]

Canto 16

… fece al viso mio sì grosso velo

[l’ira]

Canto 18

Di ritenerlo è in voi la potestate

[il retto amore, l’unica cosa da “trattenere”]

Canto 19

“Così scopersi la vita bugiarda”

[lo dice papa Adriano V, sbugiardando la visione idealizzata che Dante aveva del potere]

Canto 20

E la miseria dell’avaro Mida
Che seguì alla sua domanda ingorda

Come i pastor che prima udìr quel canto

[lo schiavo e il liberato. Mida ebbe ciò che desiderava, e questa fu la sua punizione. Chi invece sente sciogliersi le catene interiori è come un alter Christus, cfr. anche Purgatorio 21, 8]

Canto 21

L’alma sorprende, e di voler le giova

[la libertà del volere: qualcosa di indefinibile, può solo caderci addosso di sorpresa]

Canto 22

Dispregiò cibo ed acquistò sapere

[un po’ di sano monachesimo]