Dom, 30 Set 2007
PURGATORIO
Canto 12
Di pari, come buoi che vanno a giogo
[l’atteggiamento opposto alla superbia, che si purifica in questo girone del Purgatorio]
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Canto 13
Pier pettinaio in sue sante orazioni [la salvezza dipende da un venditore di pettini] |
Canto 14
… perché poni il core
La v’è mestier di consorto divieto?
[perché il tuo cuore si fissa sui beni che non possono essere posseduti senza sottrarli ad altri?]
Canto 15
“Che farem noi a chi mal ne desira
Se quei che ci ama è per noi condannato?”
[altra massima degna di nota; a pronunciarla è Pisistrato. “Per noi” = da noi]
Canto 16
… fece al viso mio sì grosso velo
[l’ira]
Canto 18
Di ritenerlo è in voi la potestate
[il retto amore, l’unica cosa da “trattenere”]
Canto 19
“Così scopersi la vita bugiarda”
[lo dice papa Adriano V, sbugiardando la visione idealizzata che Dante aveva del potere]
Canto 20
E la miseria dell’avaro Mida
Che seguì alla sua domanda ingorda
–
Come i pastor che prima udìr quel canto
[lo schiavo e il liberato. Mida ebbe ciò che desiderava, e questa fu la sua punizione. Chi invece sente sciogliersi le catene interiori è come un alter Christus, cfr. anche Purgatorio 21, 8]
Canto 21
L’alma sorprende, e di voler le giova
[la libertà del volere: qualcosa di indefinibile, può solo caderci addosso di sorpresa]
Canto 22
Dispregiò cibo ed acquistò sapere
[un po’ di sano monachesimo]
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