Lun, 6 Ago 2007
bolle di sapone
pochi momenti di verità
consistente
Ci sono bolle più pesanti, lontane nel tempo. In un epoca in cui si tende ad accentuare l’autorità intrinseca delle parole dei vertici ecclesiali, vanno soppesate con cura per non farle scomparire per sempre, come fossero state anch’esse bolle di sapone e non sentenza di morte e martirio per interi popoli.
Con la bolla Dum diversas, del 1452, Papa Nicola V (1447-1455) concede ai re del Portogallo, in riconoscimento del loro zelo di soldati di Cristo, di praticare in tutto il Nord Africa la tratta degli schiavi con metodi, minuziosamente elencati, più efferati di quelli degli stessi mercanti di schiavi, che per conservare il loro commercio salvano almeno i villaggi. E’ agghiacciante la prima frase:
“…Noi, rafforzati dall’amore divino, spinti dalla carità cristiana, e costretti dagli obblighi nel nostro ufficio pastorale, desideriamo, come si conviene, incoraggiare ciò che è pertinente all’integrità e alla crescita della Fede, per la quale Cristo, nostro Dio, ha versato il suo sangue, e sostenere in questa santissima impresa il vigore delle anime di coloro che sono fedeli a noi e alla vostra Maestà Reale. Quindi, in forza dell’autorità apostolica, col contenuto di questa lettera, noi vi concediamo
la piena e libera facoltà di catturare e soggiogare Saraceni e pagani, come pure altri non credenti e nemici di Cristo, chiunque essi siano e dovunque abitino; di prendere ogni tipo di beni, mobili o immobili, che si trovino in possesso di questi stessi Saraceni, pagani, non credenti e nemici di Cristo; di invadere e conquistare regni, ducati, contee, principati; come pure altri domini, terre, luoghi, villaggi, campi, possedimenti e beni di questo genere a qualunque re o principe essi appartengano e di ridurre in schiavitù i loro abitanti; di appropriarvi per sempre, per voi e i vostri successori, i re del Portogallo, dei regni, ducati, contee, principati; come pure altri domini, terre, luoghi, villaggi, campi, possedimenti e beni di questo genere, destinandoli a vostro uso e vantaggio, e a quelli dei vostri successori.
2 Commenti a “Bolle e drammi lontani”
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6 Agosto 2007 alle 1:10 pm
Ringrazio Mauricio per avermi citato, non in giudizio 🙂 Invece lì speriamo che, oltre al tribunale della storia, ci siano realmente trascinati, come tutti i comuni cittadini, anche quei prelati che adesso se la cavano con un congruo “rimborso spese” ai parenti delle vittime della pedofilia. Oltretutto a spese dei contribuenti (vedi 8×1000). Certo il potere è potere, è sempre stato così. Possono raccontarci tutte le balle, pardon bolle che vogliono…
Ciao,
Al
9 Agosto 2007 alle 3:55 pm
Ciao, ho letto la bolla papale che hai pubblicato.
Sono pienamente d’accordo con te, quando affermi che ci sono passaggi agghiaccianti.
La storia della Chiesa è lunga e con tante, forse troppe, zone d’ombra. Maritain su questo punto osservava: bisogna distinguere il personale della Chiesa dalla Persona della Chiesa.
Questa osservazione del pensatore francese è l’unica via per salvare il salvabile. Anche se, credo, che la Persona della Chiesa si formi sulle persone.
Per fortuna, o grazie a Dio, in circa 2000 anni la Chiesa ha avuto degli uomini degni come S. Francesco, Madre Teresa, ecc. Questa istituzione antica si regge sulle spalle di pochi giganti.
Potrà avere un futuro, credo, solo se avrà altri giganti, di contro diventerà troppo pesante e tutto crollerà. Ciao.