Lun, 4 Giu 2007
Tutto mi era capitato di sentire, ma alla “giornata mondiale dell’orgoglio pedofilo” fissata anche quest’anno il 23 giugno non ero preparato…
da http://www.icn-news.com/?do=news&id=680
Il 23 Giugno 2007, la comunità pedofila internazionale, celebrerà un altro Boyloveday International, cioè la Giornata Internazionale dell’orgoglio pedofilo.
sconcertati ? si, capisco, anch’io nutro questo sentimento, eppure è così
In concomitanza a questa “vergogna”, contro la quale nessuna istituzione ha preso ancora un provvedimento serio, l’Associazione per la Mobilitazione Sociale Onlus, anche quest’anno, organizzerà una fiaccolata silenziosa per ricordare le vittime di pedofilia.
Chiediamo che le autorità considerino reato la promozione della pedofilia online e che vengano oscurati i siti che danno voce ai pedofili
Già in passato sono state fatti vari tentativi per legalizzare la pedofilia come ad esempio la nascita del partito dei pedofili in Olanda. Affinché queste oscenità non accadano e per far uscire le troppe vittime dal silenzio è indispensabile che ognuno di noi prenda una posizione chiara e decisa contro la pedofilia, perché spesso dimentichiamo che il nostro silenzio diventa complice di questi crimini.
Con la presente invitiamo le istituzioni e le organizzazioni di ogni genere e tipo, ad unirsi alla nostra fiaccolata, che si terrà Palermo (piazza Croci – piazza Politeama) il 23 giugno 2007, per ricordare le tante vittime della pedofilia e dello sfruttamento del lavoro. Per aderire alla campagna basta sottoscrivere la lettera in allegato e, mobilitarvi con noi, per non far passare inosservata questa giornata. Grazie a nome dell’AMS e delle tante vittime della pedofilia che non possono più dirvelo.
Marco Marchese
altri links dove approfondire:
- http://www.therightnation.org/
- http://www.comunicati.net/
- http://oknotizie.alice.it/
Qui si può firmare una petizione per chiedere alla Commissione Eropea l’abolizione del movimento pedofilo olandese.
Qui invece si può firmare una petizione per chiedere al Parlamento Italiano la revisione dei tempi di prescrizione per i reati di violenza e abuso sessuale ai danni di minori di 18 anni.
Grazie a Silvano per la segnalazione! Pierinux
22 Commenti a “Boyloveday – Il giorno della vergogna”
Se volete, lasciate un commento.
Devi essere autenticato per inviare un commento.
4 Giugno 2007 alle 10:54 pm
Non si può tacere, non si deve tacere, quando le libertà sono solo del più forte
allora qualcuno deve difendere il debole.
Facciamolo firmando, informandoci, parlandone anche se a qualcuno potrebbe dare fastidio, quel qualcuno farebbe bene meditare sulla propria miseria.
Grazie a Pierinux.
Silvano
4 Giugno 2007 alle 11:02 pm
Sono sempre titubante quando si tratta di “abolire qualcosa” o di “non permettere a qualcuno di fare qualcosa”. La libertà è sacra.
Eppure stavolta non ho dubbi. Quando la libertà è a senso unico perché l’altra parte – la controparte – non dispone degli strumenti per esercitare la propria, allora si deve agire.
Blocchiamo questa brutalità.
5 Giugno 2007 alle 7:53 pm
Da perfetta atea, iconoclasta, egocentrica ecc., riconosco un unico valore: la dignità della persona. La pedofilia è una grave violazione di questa, sia da parte di chi subisce sia anche da parte di chi si impone con la violenza. Tanto mi basta.
6 Giugno 2007 alle 10:21 am
Che cosa si può dire per commentare tanta brutalità. Non c’è nessuna giustificazione che possa spiegare tanta brutalità, se non che per soddisfare le proprie perversioni, il proprio bisogno di affermazione, l’uomo è capace di tanta crudeltà. E’ come se facesse calare un velo, un filtro che intensifica solo il proprio “godimento” e cancella la sofferenza, il calvario che inevitabilmente viene inflitto alla “Vittima”..
Pensare ad un modo che faccia provare la stessa sofferenza delle vittime, ai loro carnefici!!, Questo li farebbe star fermi, forse, ma almeno non si azzarderebbero a proporre cose oscene come questa!!
Mi viene in mente Gesù Cristo sulla croce che urla a Dio, “Perdona loro, perchè non sanno quel che fanno”… Chissà se lo direbbe anche in questo caso?!
8 Giugno 2007 alle 9:25 pm
L’uomo è stato educato a essere una merce, me ne accorgo al lavoro, sui mezzi pubblici, appena accendo la televisione: l’uomo è una merce di scambio preziosa. Il suo accedere a forti somme di denaro o meno, gli permettono di essere più protetto dalla legge o meno.
In Italia si aggiunge, a questo nefasto meccanismo, quello delle “conoscenze”: basta dare uno sguardo alla ridicola situazione del nostro parlamento e moltiplicarlo per ogni posto di “gestione dello stato”: dalle panetterie fino ai vertici militari: se io conosco posso, se invece non conosco non posso.
I bambini, in questa enorme macchina, non contano nulla, sono anch’essi merce di scambio, materiale grezzo da manipolare, esporre, litigare nei tribunali, scambiare, educare a diventare oggetti.
Ma come facciamo a non comprendere che la strada presa dalla nostra società porta proprio dritto alla pedofilia? Com’è che possiamo sopportare pregiudicati seduti comodamente al Parlamento e una manifestazione di orgoglio pedofilo no? Se guardiamo hanno la stessa matrice: io, uomo potente e influente, posso decidere che violentare i bambini è lecito, faccio una legge “ad personam”. Nessuno di noi ha ancora detto nulla che un gruppo di imbecilli con la legge Biagi ci ha fatto diventare tutti precari, tutti schiavi, mettendo sulle spalle dei nostri figli oneri che loro, i criminali non vogliono portare (tanto loro in tre anni vanno in pensione).
Perchè dovrebbe interessare qualcosa al Parlamento europeo l’incolumità dei nostri figli? Non hanno già il nome e l’indirizzo delle agenzie di viaggio che fanno miliardi con i pedofili occidentali che vanno a divertirsi nel sud est asiatico, perchè nessuno fa nulla? Perchè non smettiamo di pensare che chi ha potere si interessi di noi e dei nostri figli?
Ho quasi finito di leggere “Memorie di un soldato bambino” scritto da Ishmael Beah, un ex bambino soldato della Sierra Leone. Leggetelo, se avete tempo. Bene, gli stessi che oggi dicono in Europa di sostenere e proteggere i nostri figli sono quelli che sono sponsorizzati da chi fornisce armi a questi ragazzi.
Come può un paese che produce bombe anti uomo, che appoggia le guerre in Iraq e Afghanistan, come l’Italia, avere il coraggio di dire di essere dalla parte dei bambini? Uccidere, violentare, mutilare sono la stessa identica cosa. Ho fatto il servizio civile con i bambini e le bambine violentate e credetemi non c’è nessuna differenza.
Ora vorrei che la BBC, così giustamente precisa sui crimini pedofili del Vaticano, faccia un altro bel video su queste persone che in Olanda vogliono il partito pedofilo. Vorrei nomi e cognomi e soprattutto sapere da chi sono sostenuti, chi li protegge e a quale loggia massonica appartengono, perchè solo da lì può essere sostenuta questa idea di legge diabolica.
9 Giugno 2007 alle 12:42 am
Condivido lo sdegno verso ogni prevaricazione compiuta su deboli ed indifesi, bambini in primis. Mi trovo anch’io impreparato a questa cosa, però dubito che sia conveniente liquidare l’argomento in modo puramente emotivo. Mi permetto di segnalare, a chi lo avesse perso, il bel film di Kevin Bacon, THE WOODSMAN.
Il termine pedofilia indica un peculiare orientamento sessuale (‘polarizzazione dell’interesse erotico verso i bambini’), sia dal punto di vista etimologico che da quello del linguaggio scientifico; come altre –filie… ce ne è per tutti i gusti. E’ una realtà per alcuni nostri simili, che piaccia o no a noi ed a loro. Ed è cosa diversa dalla intenzione di agire, di nuocere o dall’adozione di comportamenti più o meno esecrabili o delittuosi (adescamenti, violenze, stupri, omicidi e via discorrendo). Questa distinzione tra imprinting ‘karmico’ e azione/intenzione di nuocere/comportamento delittuoso, in democrazia è costituzionale. E anche dal punto di vista buddista – e cristiano – è assai rilevante.
Che il fenomeno pedofilia resti una questione nascosta e sotterranea, che non ci siano interlocutori visibili con i quali aprire un dialogo, che rimanga un tabù non conoscibile e non analizzabile, credo non vada, prima di tutto, a vantaggio delle (potenziali) vittime. Conoscere per prevenire, anche in questo caso, mi pare la regola aurea. Almeno quanto reprimere senza sconti atteggiamenti lesivi ed abusi di ogni sorta (ma per far questo dobbiamo aspettare la vittima….).
Pertanto non mi sento di condannare a priori iniziative come quella olandese che, (forse…confesso di non saperne praticamente nulla), mirano a sdoganare per far emergere un fenomeno nascosto, sotterraneo e proprio per questo doppiamente pericoloso.
9 Giugno 2007 alle 4:05 pm
Vorrei chiedere a Paolo Sacchi di spiegare questa affermazione che non mi è molto chiara:
“Questa distinzione tra imprinting ‘karmico’ e azione/intenzione di nuocere/comportamento delittuoso, in democrazia è costituzionale. E anche dal punto di vista buddista – e cristiano – è assai rilevante.”
Ricordandoti che la Verità non è soggettiva ed essa deve essere ricercata nei frutti che dà. Da questo segue la seconda domanda: l’atto pedofilo è vitale o mortale?
9 Giugno 2007 alle 5:51 pm
Paolo, credo ci sia un argomento che taglia la testa al toro: in tutto cio’ che riguarda i bambini non ci sono praticaemnte affermazioni che possiamo fare con certezza. Nella fattispecie e’ impossibile dire con certezza quanto danno psichico potrebbero subire da rapporti sessuali con adulti. Gli psichiatri tendono a dire che questi danni sono enormi.
In ogni caso, anche ammettendo per un istante che la pedofilia potrebbe essere considerato un orientamento sessuale “normale” o per lo meno “discutibile”, nel dubbio sarebbe criminale correre il rischio di fare del male a esseri incapaci di difendersi, sia fisicamente che psicologicamente.
Fatte queste premesse, se la pedofilia resta un tabu’ e non verra’ mai “razionalizzata”, pazienza, che resti tale. Tanto comunque andra’ sempre e comunque repressa perche’ prima ancora di considerare sia pur remotamente la possibilita’ che possa avere la dignita’ di tema razionalizzabile, prima di allora viene la difesa del piu’ debole, un principio che non ammette deroghe.
Le “potenziali” vittime sono tutt’altro che potenziali. Ce ne sono gia’ a iosa, e a Palermo il 23 giugno la fiaccolata silenziosa servira’ anche a ricordarle. Quelle che non possono piu’ raccontare quello che e’ loro successo e sopratutto quelle che non l’hanno mai fatto e non avranno mai il coraggio di farlo.
Pierinux
9 Giugno 2007 alle 6:46 pm
Ci provo comunque, a chiarire.
Per imprinting karmico intendevo un po’ quello che, scientificamente, si può chiamare genotipo (DNA)/fenotipo (es. una violenza subita): la discussione se le cosiddette devianze siano di origine genetica o ambientale, se siano malattie o solo alterità, penso non avrà mai fine. Per il buddismo si potrebbe dire che sono l’effetto delle azioni (karma) passate, anche se ci sono probabilmente da fare infiniti distinguo tra le scuole e tradizioni; per il cristianesimo direi che sono un modo di esplicarsi di ciò che viene chiamato peccato originale.
La pedofilia è, appunto, un aspetto della personalità ( o dell’ego o della persona, come si vuole). Bene o male che sia, il fatto esiste: è una realtà. Questa è la verità. Il lupo va guardato negli occhi. Non è questione di opinioni: rifiutarsi di prenderne atto non giova a nessuno.
L’atto (atto pedofilo, dici) è cosa più complessa: nel decidere di compiere una azione ( es adescare un ragazzino) la persona si assume la responsabilità della sua scelta, della sua battaglia interiore, della sua azione e delle conseguenze che ne derivano.
L’imprinting karmico, in sostanza, orienta il desiderio: al desiderio può corrispondere una azione efficace alla soddisfazione, ad esempio l’impossessarsi della cosa desiderata. E’ questa azione che crea effetti, sia sul piano giuridico che su quello della retribuzione karmica. Anche soltanto attaccarsi ad un pensiero, pur riconoscendolo non salutare, e coltivarlo, da questo punto di vista è azione (una formula confessionale mi pare sia ‘perdona perché ho peccato in pensieri, parole ed azioni). Mentre invece la legge dello stato non punisce i pensieri e garantisce i diritti costituzionali a qualunque cittadino, indipendentemente dalle sue convinzioni e dai suoi orientamenti sessuali.
Insomma, se io vado pazzo per le bionde di un metro e settanta, mi innamoro di una e la desidero, è una cosa. Se le salto addosso in ascensore e la violento, è altra cosa.
Non mi interessa fare un discorso morale: voglio essere pragmatico. Dopo il tempo dell’indignazione, assolutamente legittimo, viene il tempo dell’azione: non possiamo sempre delegare a qualcun altro (a chi? ai professionisti della politica o della religione? ) la soluzione dei problemi dell’umanità. Perciò, che fare? Che fai tu? Che faccio io?
Sono a favore della logica preventiva per un semplice motivo: potendo, preferisco evitare un abuso agendo prima che succeda, piuttosto che punire, dopo, i colpevoli.
E’ piu difficile? Forse. Ma può –in teoria- spezzare il circolo vizioso che crea mostri e vittime.
10 Giugno 2007 alle 12:12 pm
Tra pensiero e azione non c’è che un piccolissimo margine; e comunque amare le bionde e desiderarle a livello sessuale è una cosa, mentre desiderare le bionde e violentarle è tutta un’altra cosa; o pensi che fare l’amore con una bionda consenziente sia la stessa cosa che violentarla?
Dunque, che fare:
1)Abituare i bambini, attraverso le fiabe e la figura dell’Orco, a distinguere l’adulto molesto da quello amico. E soprattutto a scappare più velocemente possibile se dovessero fare brutti incontri.
2) Lo Stato deve garantire a tutti i cittadini che chi compie l’atto pedofilo, dopo un processo regolare, deve essere punito con il carcere e tenuto sotto controllo a vita. Non deve più nuocere. Se lo stato non s’impegna a farlo s’innescherebbe subito l’oscuro periodo dei processi sommari, anche contro gente innocente, e i conseguenti linciaggi; dove sarei costretto a diventare, mio malgrado, carnefice del carnefice.
3)”Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da un asino e fosse gettato negli abissi del mare”.
Il punto terzo è un pò duro? Ma chi ci ha insegnato che Gesù era un buon fricchettone che andava in giro a dire “Volemose bene. Peace and Love”?
Caro Paolo, penso che non avresti coraggio di fare questi ragionamenti se fossi una vittima. T’invito a passare un periodo da volontario nei centri di recupero dei bambini violentati. Così, come è capitato a me, incontrerai lo sguardo di S. prostituta di 6 anni, mentre M. per i primi mesi non avrà il coraggio di guardarti in faccia solo perchè sei un “maschio violentatore”, sentirai L. non dormire la notte perchè era il momento in cui lo zio entrava in camera sua per divertirsi un pò con lui, dopo qualche mese A. ti racconterà tutto per filo e per segno cosa le hanno fatto questi onesti pedofili chiedendoti di spiegarle il perchè e così via. Quando la smetteremo di coltivare e mascherarci dietro graziosi pensieri borghesi?
10 Giugno 2007 alle 2:52 pm
Io penso che cercare motivazioni genetiche o karmiche alla base delle proprie deviazioni sessuali sia un po’ come cercare delle scuse per dire “non e’ colpa mia, ma dei geni o del karma” per essere più accondiscendenti verso se’ stessi.
Mah, a me non pare mica del tutto vero. Una persona può assumersi la responsabilità delle proprie azioni solo quando le conseguenze dei propri atti ricadono solo su di lui, cosa palesemente falsa nel caso del pedofilo che adesca un ragazzino. Anzi, è vero proprio il contrario. Il problema è proprio che le conseguenze dell’atto pedofilo ricadono in modo quasi esclusivo sul minore, cosa che fa del pedofilo un irresponsabile (oltre che criminale).
Certo, però non è che possiamo fare molto nella nostra posizione, se non aiutare chi ci sta attorno (a cominciare dai nostri figli, i nostri amici, le persone con cui ci relazioniamo) a sviluppare un senso critico solido ed equilibrato, capace di digerire mattoni come questi, ma anche di riconoscere la pericolosità di un pensiero che vuole solo mascherare con argomentazioni pseudo-logiche quello che è soltanto una manifestazione di misero egoismo. Questo è – secondo me – il senso della pubblica denuncia su questo ed altri blog…
Pierinux
10 Giugno 2007 alle 8:07 pm
Bene, pare che la pubblica denuncia su questo blog abbia davvero un senso, almeno quello di approfondire una questione delicata come questa. Peccato sia così difficile capirsi, però… Ad esempio, PB scrive ‘..e comunque amare le bionde e desiderarle a livello sessuale è una cosa, mentre desiderare le bionde e violentarle è tutta un’altra cosa’. Ma scusa, non è esattamente quello che avevo scritto io?
La mia tesi ,comunque, resta quella che lavorare sulla prevenzione paghi in termini di efficacia molto più di qualunque altro approccio (forse dove c’è la pena di morte certi reati sono diminuiti?!); anche se è molto meno spettacolare e più faticoso di altri metodi. E per fare prevenzione sono premessa essenziale l’analisi, la conoscenza e la comprensione del fenomeno.
La prevenzione ha tuttavia un grosso limite: può raramente dimostrare la sua efficacia, poiché è impossibile quantificare eventi che non sono mai accaduti essendo stati evitati. Quindi la pubblica opinione, i politici, i burocrati, non investono in mezzi e risorse per questa attività. Non credo proprio sia roba per fricchettoni…ma certo si potrà anche vedere così.
Ciò che mi rallegra è sapere che tra chi scrive su questo blog almeno uno si spende davvero, in prima persona, proprio sul fronte della prevenzione . Infatti il lavoro di cui narra Pietro con le piccole vittime, potrebbe parere il cardine centrale di un serio progetto preventivo: è probabile (statisticamente certo, oseri dire) che alcune delle piccole vittime di oggi, abbandonate a se stesse, divengano i mostri di domani. Prendere coscienza di essere in un ruolo ‘preventivo’ significa lavorare meglio e con più determinazione razionale. Tanto di cappello per la tua forza di volontà! ma non pensare, per questo, che sensibilità e compassione siano peculiarità solo tue e di pochi altri che ti danno ragione; per favore. Così offendi molti.
Infine, non sono ovviamente d’accordo con l’affermazione di Pierinux: ‘una persona può assumersi la responsabilità delle proprie azioni solo quando le conseguenze dei propri atti ricadono solo su di lui’. Forse ho capito male. Ma se non sono io responsabile delle mie azioni, chi lo sarà mai?
10 Giugno 2007 alle 9:15 pm
Grazie dei chiarimenti, Paolo, su questi argomenti e’ facile che gli animi si scaldino, tanto siamo carichi di emotivita’. L’importante poi è capirsi.
Si, intendendo dire che “assumersi la responsabilità delle proprie azioni” significa assumersi l’onere di riparare se si fa uno sbaglio, proclamare la propria disponibilità a pagare di tasca propria gli errori o le conseguenze delle proprie azioni. Cosa che i pedofili evidentemente non possono fare. Codardi e vigliacchi fanno solo il proprio egoistico interesse sapendo perfettamente che chi paga poi sono solo gli altri.
Comunque capisco il tuo punto di vista: parlarne, razionalizzare, aiuterebbe a conoscere il fenomeno e forse prevenire. In linea di massima sarei d’accordo, se non fosse che: a) il problema di fondo, non superabile, sta nel fatto che l’atto pedofilo è un atto fondamentalmente egoista la cui vittima è una persona che non ha gli strumenti per difendersi, non vedo cos’atro ci potrebbe essere da razionalizzare…, b) il pericolo – viceversa – è che da questa razionalizzazione alcuni possano trovare pure una plausibile giustificazione alla loro perversione e quindi venire allo scoperto ed agire (cosa che pare sia già successa in passato, negli Stati Uniti, con conseguenze tragiche).
Quindi il mio punto di vista, lo stesso espresso dal presidente dell’AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) ieri in una mailing list interna degli associati, è che “il sito va bannato“, punto e basta.
Ciao, Pierinux
10 Giugno 2007 alle 10:11 pm
Non ho problemi ad offendere i molti se c’è in gioco la vita delle persone. Su tutte le altre questioni umane (religiose, politiche, filosofiche ecc.) preferisco ascoltare, contemplare e condividere il cammino di ricerca con tutti. Ma se essere chiari vuol dire offendere, allora sono fatti di chi s’offende, non certo miei.
Caro Paolo, io mi sto disintossicando con fatica dall’ “oppio mentale”, fratello gemello, ma meno conosciuto, del famoso “oppio religioso”. E nei tuoi discorsi ne ho sentito il profumo e il sapore. L’ “oppio mentale” ce lo hanno piantato nel cervello da piccoli, a scuola e poi lo hanno coltivato ben bene attraverso tutti le altre agenzie educative in cui ci siamo imbattuti.
Che effetto ha questa droga? Confonde la Verità con le opinioni, creando paesaggi possibili ma lontani anni luce dalla realtà. In questi mondi i pedofili possono esserlo anche senza far violenza sui bambini; oppure esiste la “guerra umanitaria” e gli esempi possono essere moltissimi.
La nostra mente è allenata a toglierci dal reale e spostarci in un soffice mondo dove non sentiamo e non vediamo più nulla tranne che il nostro piccolo orticello. Fa così perchè difficilmente sopravviveremmo all’assurda società in cui viviamo.
Lo zazen mi sta aiutando molto a disintossicarmi ma, allo stesso momento, sono conscio che, come ogni forma della spiritualità, può riportarmi indietro nella dipendenza.
Per uscire immediatamente dagli effetti devastanti di questa dipendenza celebrale c’è un interessante “gioco” che mi è stato insegnato: chiedersi se ciò che vedo, ciò che penso e ciò che scelgo di fare sia “mortale” o “vitale”. Alla domanda è “giusto o no?” “E’ bene o male?” Il nostro cervello reagisce con degli imput ben precisi che fanno diventare tutto un “dipende”. Col “mortale” o “vitale” non hai scampo, o scegli l’uno o scegli l’altro, o continui a farti d’oppio o ne vieni fuori, ma lì è tua/mia libera scelta.
Concludendo, non scrivo sul blog per farmi lodare o cercare rissa…anche se qualche pugno mediatico, ogni tanto, ci sveglia dal nostro comodo e fumoso torpore. Infatti, Paolo, osserva il tuo primo intervento e il tuo ultimo e dimmi se non hai acquistato mille volte in chiarezza, grazie (forse) alle punzecchiature mie e del buon Piero. “Ma se non sono io responsabile delle mie azioni, chi lo sarà mai?” La strada è ancora lunga per tutti, ed è bello condividerla.
10 Giugno 2007 alle 10:17 pm
Grazie, così si scioglie la competitività…
Pericoli ce ne sono qualunque scelta si faccia: non penso sia ipotizzabile ‘estinguere’ la pedofilia in tempi medio-lunghi. Nè so dire se sia meglio ‘bannare’ i siti oppure no: non avremo mai un convincente ritorno di informazioni che ci dica cosa è (era) più giusto fare.
Ciascuno fa il suo mestiere e ne è condizionato: i ‘preventori professionisti’ danno valore a tante razionalizzazioni e considerazioni che, a chi non è del mestiere, possono apparire insignificanti. Ciao
10 Giugno 2007 alle 10:31 pm
Scusate, non avevo ancora visto la risposta di Pietro Bizzini. Che dire? Non ti conosco ma ti vboglio bene. Dal tuo alto soglio… hai acquistato qualcosa anche tu? o preferisci continuare a “giocare”?
11 Giugno 2007 alle 1:56 pm
Amo la parte ludica della vita; grazie a Dio, faccio fatica ad essere serio su tantissime cose, ma sulla pedofilia non scherzo.
Non ho un alto soglio da cui guardarti, non lo voglio, non lo cerco. E mi spiace se hai percepito questo dai miei ragionamenti, ma non ci posso fare nulla. “La Verità vi farà liberi” questa è la mia ricerca che non ammette comode deviazioni.
Ti ringrazio del tuo affetto che ricambio volentieri, da fratello a fratello, nella nostra confusa umanità. Sono sicuro che su tantissime altre questioni andremmo d’accordissimo e magari sarai tu a tirarmi fraternamente l’orecchio se dovessi deviare in ragionamenti barocchi. Ci conto!
11 Giugno 2007 alle 2:03 pm
Scusa, posso sapere quanti anni hai?
Ciao
p
11 Giugno 2007 alle 2:15 pm
Ho 29 anni, perchè?
11 Giugno 2007 alle 3:01 pm
Volevo capire se avevo sbagliato approccio: evidentemente sì. Ti facevo assai più giovane. Così posso solo lasciarti alle tue Verità, sperando che non ricadano su altri. Auguri.
11 Giugno 2007 alle 3:16 pm
Anche su questo non posso essere d’accordo, Paolo. Se Pietro sbaglia le vittime dei suoi errori ne avranno ricevuto forse solo una limitazione della libertà di agire secondo le proprie pulsioni. Pazienza. Se invece ha ragione, avrà salvato delle vite.
Se non fosse altro, per il principio del minor danno ha ragione lui: l’eventuale ricaduta delle sue Verità non fa male a nessuno.
P.S. …e sono pure molto più vecchio di Pietro 🙂
14 Giugno 2007 alle 1:03 am
Orgoglio pedofilo, sito bloccato
Gentiloni contro “Love boy day”
Oscurato in Italia il sito tedesco che sostiene la giornata dell’orgoglio pedofilo
ROMA – Almeno in Italia, il sito tedesco che sostiene il Love boy day, la giornata dell’orgoglio pedofilo, è stato oscurato. Dopo lunghe e accese polemiche, non si farà più pubblicità online “sull’abominevole giornata”, come l’ha definita il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni.
L’invito è per il 23 giugno, tra appena dieci giorni, quando “tutti i pedofili della Terra – come scrivevano i sostenitori dell’iniziativa – accenderanno una candela azzurra per ricordare i pedofili incarcerati, vittime delle discriminazioni, delle leggi ingiuste e restrittive”. Il tam-tam tra i pedofili ribalzava da settimane su internet e il sito tedesco oscurato in Italia era la piazza vituale sulla quale i sostenitori dell’iniziativa si davano appuntamento e si scambiavano opinioni.
Parlando della decisione di cancellare dai computer italiani il sito tedesco, il Ministro Gentiloni ha sottolineato il “particolare significato di questo successo, sia per l’ubicazione all’estero dell’inidirzzo elettronico (come tale non assoggettabile all’autorità italiana), sia per la collaborazione prestata dagli Internet Service Provider italiani e dal mondo delle associazioni di volontariato, come la Meter di don Fortunato di Noto, i quali hanno cooperato per contrastare l’iniziativa pedofila”.
(13 giugno 2007)