Mer, 22 Set 2010
Nel post precedente, La stella nel gazebo, avevamo annunciato la presenza della Stella alla manifestazione organizzata dalla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni in occasione della ricorrenza del XX Settembre. Ora abbiamo
la vera storia di quella (mezza) giornata. Ve la offriamo nella parole di Doc, il padre di Buddazot.
Alle 12.30 eravamo già sul posto: la cornice della Torino storica è superba, la giornata soleggiata. Allestiamo il gazebo ponendo sul tavolo copie dei libri riconducibili a vario titolo alla Stella del mattino, copie del Fukanzazengi, copie di brevi istruzioni pratiche per lo zazen e di qualche pagina di buddazot. Avevamo chiesto agli altri centri zen di Torino se gradissero lasciare dei loro ‘volantini’, così, tanto per poter offrire una gamma completa di indirizzi ove ci si può sedere in silenzio in buona compagnia: solo il ‘Cerchio vuoto’ ha ritenuto di lasciare del materiale da distribuire. Sulle griglie di esposizione appendiamo un poster che brevemente illustra la storia/struttura della Associazione che rappresentiamo; una scritta che recita “zen, pratica di vita”; l’indirizzo del centro di via S. A. da Padova ed alcune copie di buddazot a colori…
La piazza Carignano, ove c’è il palco per le esibizioni, e le vie adiacenti, ove sono sistemati i gazebo, sono ancora abbastanza libere: in via Roma, strada principale della città a un isolato di distanza, c’è una grande fiera del libro; su un bancone delle ed. Paoline la Bibbia viene venduta ad 1 euro. Prevediamo pochi ‘affari’ per lo zen.
Prima delle 14 gli altoparlanti iniziano a diffondere la musica: Bandiera rossa, l’Internazionale… Mi pervade un senso di tristezza; un po’ sarà la musica, un po’ ciò che essa rappresenta nel (mio) immaginario. Mi chiedo perché mai una festa della ‘laicità’ debba iniziare con musiche di chiese ideologiche e per di più obsolete: non mi tengo dal palesare il mio sconcerto al boss della questione e vengo rassicurato. Presto la musica cambierà.
Mi guardo un po’ attorno: accanto a noi ci sono rappresentanze di una associazione ebraica e di una salutista; più in là sono rappresentati gli insegnanti ed i genitori degli studenti. Nelle vie adiacenti colpisce, per la crudità delle immagini esposte, un gazebo per l’Iran libero e democratico: mi lascio accalappiare e firmo, a nome della Stella, una petizione all’Onu per i diritti civili. Poi mi pento, temendo di essere andato oltre il mio mandato. Ma tant’è, ormai è fatta. Girando qua e là incontro rappresentanze del mondo omosessuale, dei radicali, delle donne e degli anziani (anziano io?! mi risento, all’idea), degli evangelici, di una comunità di base, degli atei. Il posto riservato ad un centro yoga è uno dei pochi deserti: mi sarebbe piaciuto fare quattro chiacchiere; peccato. Associazioni che cercano di sensibilizzare al diritto di morire con dignità e secondo le proprie personali convinzioni; associazioni naturistiche… Ci sono i partigiani, e non possono mancare i sindacati, la CGIL in pompa magna, in un tripudio di bandiere rosse: che sia uno dei motivi che spiegano le scelte musicali? Pecunia non olet, e qualcuno la festa la dovrà pur sponsorizzare. Ad un gazebo di socialisti, giganteggia, tra altre foto, un ridente Bettino: faccio rapidamente dietro-front. Chi sono io, per giudicare? Mi faccio un gelato da Pepino: malaga e gianduia. Mmmmh!…
Dopo un po’ si passa ai canti rinascimentali, ai canti dei lavoratori ed altri dal tema anticlericale. Andiamo già meglio, per i miei gusti. Le strade si riempiono e la festa entra nel vivo: musiche, danze, acrobati e drag queen, ed altro ancora. Anche al nostro gazebo si improvvisa un piccolo spettacolo di giocoleria. A pomeriggio inoltrato la voce del coordinatore della consulta espone alcune delle ragioni della festa, poi prosegue con la celebrazione del XX settembre. La festa si conclude con le fanfare dei bersaglieri e due assordanti colpi di cannone.
Non abbiamo venduto neppure un opuscolo: ma proprio in zona cesarini, qualcuno del dojo fa qualche acquisto. Almeno non ci siamo portati a spalla il peso considerevole della cultura invano.
I volantini rimasti li buttiamo, ma separo l’oro dalla paglia: con i libri ritiro le copie del Fukan, le metto in borsa e via. Gli addetti stanno già iniziando a smontare le strutture: le prime ad essere rimosse sono le bandiere tricolori.
47 Commenti a “Cronache dal gazebo”
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22 Settembre 2010 alle 1:38 pm
dannazione, doc, ma perché non hai fatto il giornalista nella vita? è uno dei pochi reportage frizzanti che ho assaporato negli ultimi 50 anni.
(non oso neanche pensare ai pipponi che su questo argomento usciranno altrove…)
22 Settembre 2010 alle 1:41 pm
Lunga vita al grande Doc!
22 Settembre 2010 alle 4:41 pm
arrossisco, troppo bbbuoni (ma non è ‘vergogna’, pistole nel fodero!…forse si può chiamare pudore?)
22 Settembre 2010 alle 4:45 pm
Dì, dhr, glielo dici tu che lo stavamo coglio… cioè: delicatamente prendendo in giro? 😛
22 Settembre 2010 alle 4:47 pm
Vi ho sentiti benissimo, non ostante le fanfare.
22 Settembre 2010 alle 5:11 pm
io veramente dicevo sul serio, era un autentico grido di liberazione dopo il soffocamento causato dal 99% della stampa e informazione, su qualsiasi argomento. magari, quando si racconta un evento, lo si facesse sempre così! ma siete in pochi…
22 Settembre 2010 alle 5:17 pm
Anch’io, anch’io, dicevo sul serio. Il vecchio Doc è il migliore della squadra…
22 Settembre 2010 alle 6:16 pm
stop! esaurite le battute a Vs disposizione.
23 Settembre 2010 alle 10:52 am
Salve Doc,
prenderei volentieri lezioni di scrittura da te, la sintesi e la scorrevolezza non sono decisamente una mia qualità. Quindi mi unisco agli altri e ringrazio.
23 Settembre 2010 alle 10:58 am
❗ ❗ ❗
23 Settembre 2010 alle 11:54 am
Cioè sei d’accordo con me sulla mia logorrea ?!!! 🙂 😎
23 Settembre 2010 alle 12:02 pm
Naaaa: honni soit qui mal y pense…
23 Settembre 2010 alle 12:38 pm
Diarrea cogitativa liberatoria (la chiamava il sig.G)
23 Settembre 2010 alle 12:43 pm
Wow! Anche il signor G, l’inventore del famoso punto G! Non ci facciamo mancare nulla… 🙂
23 Settembre 2010 alle 3:36 pm
ma G6 o G fai?
23 Settembre 2010 alle 3:40 pm
Il signor Gaber
23 Settembre 2010 alle 3:43 pm
‘A volte vien voglia di vivere in un paese dove la lotteria è la parte principale della realtà.’
Off topic?
23 Settembre 2010 alle 3:55 pm
No topic.
No party.
Buon equinozio.
23 Settembre 2010 alle 3:56 pm
Complimenti AHR, centrato al primo colpo! allora non sei di primo pelo(anagraficamente parlando), neh..
23 Settembre 2010 alle 4:23 pm
’69 classe di ferro! come diceva mio nonno (lo diceva della classe del ’19)
Non conosco bene tutto di Gaber ma… una volta ho avuto la fortuna di partecipare alle riprese del video del suo ultimo lavoro
23 Settembre 2010 alle 4:25 pm
Ma nun me dì…
23 Settembre 2010 alle 4:30 pm
Scusa, del disco ‘La mia generazione ha perso’
23 Settembre 2010 alle 4:31 pm
T”o dico, t”o dico!
23 Settembre 2010 alle 4:31 pm
Adesso capisco…
23 Settembre 2010 alle 4:31 pm
Oggi è proprio il mio turno! 🙂
23 Settembre 2010 alle 4:33 pm
T”o credi…
23 Settembre 2010 alle 5:39 pm
Scusate, questa ve la devo proprio dire, e la colpa è anche un po’ vostra. Mi è venuta facendo la doccia.
(La dico qui perchè mi pare che in questo bog nessuno la metta troppo sul personale. Sono uno che non cerca rogne, perciò mi lavo spesso.)
Chi perde un amico trova un tesoro!
(molte volte, ovvio)
23 Settembre 2010 alle 5:45 pm
Infatti, si sa: meglio perderti che trovarti.
O meglio rimanere poveri?
23 Settembre 2010 alle 5:50 pm
Non ti sei offeso?! ho sprecato fiato, allora.
Passo e chiudo. ciao
23 Settembre 2010 alle 6:04 pm
Sì, tesssoro mio…
Ciao.
24 Settembre 2010 alle 10:06 pm
Segnalo un bel saggio – appena uscito – sull’autore probabilmente più “gigantesco” in fatto di laicità e di pensiero controcorrente:
Roberto Carnero, “Morire per le idee. Vita letteraria di Pier Paolo Pasolini”, Bompiani, pagg. 206, euro 10,50
che offre una carrellata sintetica ma documentatissima su tutti gli aspetti del grande scrittore e regista: poesie, romanzi, saggi, articoli, film, documentari, teatro, sia le opere più famose sia quelle sconosciute… oltre alla vita e alla tragica morte, con il giallo che ne segue. Il libro è aggiornato all’ultimo minuto: include perfino la polemica, di poche settimane fa, sul presunto capitolo mancante del romanzo “Petrolio”.
25 Settembre 2010 alle 10:12 am
Pasolini laico, dici. In effetti. Però…
25 Settembre 2010 alle 10:32 am
“Laico” nel senso che menava botte a destra e a manca.
28 Settembre 2010 alle 1:33 am
A proposito di mazzate “ caro dhr, mica hai sbirciato ‘ Fotti il potere. Gli arcana della politica e della umana natura’ di F. Cossiga?”(2010)
Cap. IV: Per il Vaticano contano solo i soldi. Ohibò, di che si parla?
28 Settembre 2010 alle 7:58 am
Cossiga mi manca — ed è un peccato, perché (come Bossi) in mezzo alle sparate gratuite era l’unico che diceva pane al pane. Ad esempio: “La vedova Moro ci accusa di essere noi i responsabili della morte del marito. Ed è la verità”.
28 Settembre 2010 alle 8:59 am
Ragazzi, non andate a dormire e quindi siete ancora lì oppure …
1 Ottobre 2010 alle 4:30 am
Non capisco come si possa tanto amare l’aria dell’italia, dove si respira la peste, dove sempre il calore del giorno è insopportabile e il fresco della sera malsano, e dove l’oscurità della notte copre furti ed assassinii. Se poi si teme l’inverno del Nord ditemi: quali ombre, ventagli o fontane potrebbero preservare a Roma dai disagi del calore quanto lì una stufa o un bel fuoco dal freddo?
1 Ottobre 2010 alle 7:33 pm
Bentornata, madame. Il buio inverno nordico, lungo da ululare, freddo da tremare, senza luce ne sollievo.
Un raggio di sole una farfalla che si chiede come mai, un refolo e il caldo non c’è più
1 Ottobre 2010 alle 11:11 pm
Già. Per la serie preghiere, sortilegi e stregonerie mi dicono che il povero mr. M frigna come un bambino nel carcere londinese di Pentonville mentre pedofili e molestatori gli cantano in coro careless whisper; il sig. M a un passo dal sogno di dirigere una vera orchestra è stato scartato da San Remo… e indovinate chi c’è nel mirino?
Mmmm…
PS: Milady è un po’ stanca. Mi metto al piano e le suono qualcosa
( – che volete? – con il master in diritto bancario e finanziario non me la fanno dirigere una orchestra).
e 3/4
If you don’t need me I’m going,
I promised I would drown myself in mystic heated wine
NB. Se mi concentro brrrrrr…
3 Ottobre 2010 alle 4:00 am
La chiamano ‘coscienza’ popolare
ed è una febbre insolita
offende la ragione ed alimenta ideali di uguaglianza.
Non lascerò che questa orrenda epidemia contagi gli animi :
diffonderò il terrore tra il mio popolo
e brandirò il mio scettro contro ogni ritrosia!
Non lascerò a questa indomita plebaglia alcuna via di scampo.
3 Ottobre 2010 alle 11:01 am
Ossanta polenta. Lo zen i nazisti il superuomo i “Dio riconoscerà i suoi”, ergersi sopra il mare di teste ecc. ecc. cara Mara, sono bazzecole a confronto del vero problema.
3 Ottobre 2010 alle 11:55 am
Dear teacher, the ‘real problem’ is that Milady wants to sit on ^V^’S thighs.
3 Ottobre 2010 alle 12:00 pm
Il teacher è fuori stanza per cui rispondo io: milady si può sedere dove vuole, ma quando passo l’aspirapolvere s’haddaspostà!
3 Ottobre 2010 alle 12:03 pm
Morire per M è bello.
Certo, puoi pure campare fino a 120 anni e morire in un letto d’ospedale mentre ti fissi i calzini.
3 Ottobre 2010 alle 3:44 pm
Conoscevo un cammello che poi morì di profilo. Ma non aveva calzini. Un gatto sì.
4 Ottobre 2010 alle 8:44 am
4 Ottobre 2010 alle 11:47 am
Fine della favola: “Così va il mondo”, concludono i fratelli Grimm smentendo malinconicamente la favola. Castelli incantati, streghe e fatine, gnomi e animali parlanti, tutto sparisce in ultimo e resta il “mondo vero”.
“Tutto pappato, – aveva già sulla lingua il povero topo; come gli uscì dalla bocca il gatto fece un salto, l’afferrò e ne fece un boccone”.
Così, nel mondo della favola, va a finire come nel mondo vero. Non è nel mondo vero, infatti, che il povero lupo muore ammazzato e Cappuccetto Rosso torna a casa, come tiene a dire il bonario favolista, “felice e contenta”?