Mer, 15 Set 2010
Domenica 19 Settembre a Torino, dalle 14 alle 19, in Piazza Carignano e vie adiacenti, in occasione della ricorrenza del XX Settembre si svolgerà la manifestazione Laici in piazza durante la quale le numerose Associazioni aderenti alla Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni incontreranno i cittadini, esponendo, ciascuna in un differente gazebo, i propri simboli, pubblicazioni, materiale divulgativo e spiegando le ragioni e le modalità della propria iniziativa culturale.
A ciò verranno affiancati momenti di spettacolo di strada, di animazione e di musica.
La Stella del Mattino aderisce alla manifestazione nello spirito di dialogo e di comunicazione con tutte le fedi e le non-fedi. Il gazebo della Stella sarà posizionato in via Accademia delle Scienze, tra P.zza Castello e via Cesare Battisti.
Ecco il programma completo della manifestazione.
21 Commenti a “La Stella nel gazebo”
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15 Settembre 2010 alle 7:00 pm
Visto che siete in zona, passate a visitare il rinnovato Museo di storia naturale: c’è uno scheletro di Giganotosaurus (Rettile gigante del Sud), più grosso del T-rex! wow
Andrò a vederlo a ottobre insieme al nipote 11enne… in modo che ci sia almeno un adulto: lui.
16 Settembre 2010 alle 10:44 am
“…nello spirito di dialogo e di comunicazione con tutte le fedi e le non-fedi”.
Però! Un grandaffare! Chiedo lumi: cosa sono le “non-fedi”? E come si dialoga con “loro”? Grazie
16 Settembre 2010 alle 10:56 am
Ciao Hatta (parente del famoso pilota? O si chiamava Atta?), benvenuto. Piace il pelo nell’uovo, eh. Le non fedi sono quelle che non la danno a bere, per lo più si dialoga bevendo un bicchiere assieme. Più complesso il dialogo con le fedi, lì occorre essere astemi, perciò pacche sulle spalle, grandi sorrisi, poi tutti con le gambe sotto il tavolo: con le fedi a tavola si va sul sicuro
16 Settembre 2010 alle 12:24 pm
Ciao. No, no, il pilota (pessimo anche come tale) è sconosciuto, per fortuna. Hatta è il cappellaio matto di Alice, un tipo svitato. Mi piace l’uovo, per questo guardo se c’è il pelo. Consideravo fra me che “fede” mi pare un modo di essere generico e insieme singolare, un atteggiamento umano, che so, tipo la fame, e dunque la parola al plurale mi suona buffa. La fede, poi, spesso si declina in vari differenti modi, credenze si direbbe forse, se in italiano non fossero dei mobili. Così non-fedi mi suonava ancora più curioso. Comunque, in fondo, sempre di persone si tratta, e se poi l’alternativa è fra il bancone e la tavola, viva il dialogo. Grazie del chiarimento.
16 Settembre 2010 alle 4:43 pm
Caro Cappellaio, non mischiamo l’oro con la paglia. Le fedi è necessario. Ogni monoteismo (solo in Europa ce ne sono tre, per rimanere ai più grossi) ha il suo bravo dio e la sua brava fede. E non è disposto a metterla in comune, altrimenti che ci stiamo a fare? Un punto di vista che unifichi le fedi in fede? Sarebbe rifiutato da tutti. Come dire a Marchionne che le sue macchine, come tutte le altre da domani si chiameranno hyundai. Gli verrebbe la pecola. E poi un punto di vista così non sarebbe subito un’altra fede? Con il suo bravo dio ecc. ecc.
16 Settembre 2010 alle 7:06 pm
E se fosse una pagliuzza d’oro? La fede, il moto immoto, che anima i credo (tutti credono in qualcosa, anche i non credenti, credono di non credere, il non-compleanno festeggiato è un compleanno, diciamo dalle mie parti). Lo so, suona un po’ aristotelico (primo motore immobile) ma se non ha valore ontologico bensì funzionale perché no? Come dire a Marchionne che le sua fiat sono macchine, diversissime dalle hyundai che però sono macchine. Non c’è bisogno di un dio, se non per chi ne sente il bisogno. O no?
16 Settembre 2010 alle 7:53 pm
Grande! La fede delle fedi. Quella che ce l’avete anche se non lo sapete. La nostra, però! 😛
16 Settembre 2010 alle 8:59 pm
Et voilà! Altrimenti come fai a dialogare…uh! è l’ora del tè…
17 Settembre 2010 alle 7:45 am
Divino marketing: occorre fideizzare il cliente.
17 Settembre 2010 alle 9:02 am
Certo. L’importante è che poi passi… al gazebo 😉
20 Settembre 2010 alle 4:56 pm
Rieccomi. Se laicità ha da essere….
20 settembre 2010
(sull’aria della fanfara dei bersaglieri)
Non credevo agli occhi mia
quando ho visto come niente
celebrare a Porta Pia
cardinale e presidente.
Incuranti della storia
questi mettono il cappello
su ogni evento brutto o bello
se da guadagnar ci sia.
Che c’importa di Pio IX
anatemi e ghigliottina
era in fondo tanto buono
e l’Italia oggi s’inchina
rovesciando quella breccia
e ristabilendo il vero
non è entrato il bersagliere
è venuto fuori il clero!
Laici saluti…
20 Settembre 2010 alle 5:58 pm
Noi Piemontesi a suo tempo ce l’abbiamo messa tutta, ma…
21 Settembre 2010 alle 1:58 pm
quanto al gazebo Tau-Rino-ceronte (sarebbe un ottimo simbolo del dialogo interreligioso): mbeh, e non ci dite com’è andata?
21 Settembre 2010 alle 4:31 pm
Zì zì, dammi il tempo di sbobinare le interviste e caricare i videos delle Stella girls…
28 Settembre 2010 alle 6:06 am
Mmmm..Dell’impossibilità di parlare di politica se non con formule religiose!
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Acc..ho sbagliato thread.(Cmq non sono una di quelle,;eppoi ho una testa e un cervello invidiabili, io)^^
[No More Drama in my life Work real hard to make a dime If you got beef, your problem, not mine]
30 Settembre 2010 alle 3:42 am
Che differenza fa’ donna o diavolo?L’uomo che non sa ride e giudica, io lo fisso e gli sfilo in cardigan,;proprio vero la grande attrice sa come fingere. Benvenuti tutti quanti nella bocca del leone… maledetti pregustatevi la fine!
30 Settembre 2010 alle 3:45 am
EC: in: refuso.
30 Settembre 2010 alle 10:09 am
Ciao Isabela, mi ricordi le margherite pratoline, daisy, che tutti vedono e nessuno nota. A parte quei buontemponi degli americani, che inventarono la daisy-cutter.
30 Settembre 2010 alle 12:19 pm
Reality. Il primato della realtà contiene già il giudizio sulle altre realtà degradate a sogno o allucinazione. Ciò che arma il giudizio non è il “danno” che l’eroina o l’alcol, ad es., produrrebbero sull’individuo, ma l’attentato portato alla maestà del concetto di realtà che non va assolutamente toccata pena la morte. Il delirio o l’ebbrezza sono stabiliti dalla realtà; ma l’unificazione della realtà, avvenuta sotto l’imperio borghese, ha dissolto ogni concetto di apparenza (un tempo chiamato orgogliosamente realtà). QUESTA realtà, dunque, che appariva e scompariva conquista il primato. Ai tempi era all’attacco, balda e giovane: oggi si difende.
30 Settembre 2010 alle 12:20 pm
PS: le altre realtà, minacciando mortalmente la realtà per eccellenza, segnalano anche l’irrealtà di QUESTA. La sua spasmodica difesa indica che essa, senza saperlo, lo sa.
30 Settembre 2010 alle 12:25 pm
@mym.
Non c’è contatto di mucosa con mucosa
eppur mi infetto di te,
che arrivi e porti desideri e capogiri
in versi appassionati e indirizzati a me;
e porgi in dono la tua essenza misteriosa,
che fu un brillio fugace qualche notte fa;
e fanno presto a farsi vivi i miei sospiri
che alle pareti vanno a dire “ti vorrei qua”.
Per quel che mi riguarda sei un continente obliato.
Per quel che ho visto in fondo mi è piaciuto.
(all rights reserved to mk+s)
NB. Se si elimina dalla musica la musica drammatica resta abbastanza buona musica.^^