Ven, 20 Ago 2010
A Firenze esistono alcuni mercati rionali periodici molto famosi, quello delle Cascine per esempio. Poi ve ne sono altri, giornalieri, nelle zone più caratteristiche del centro storico, che hanno oramai una fama internazionale. Mi trovavo a Firenze ed ho trascorso un poco di tempo tra le bancherelle dei due più famosi di quei mercati, quello di San Lorenzo e quello della Loggia del Porcellino. Vi è davvero qualche cosa di nuovo, un simbolo potente che annuncia un nostro possibile futuro: bancarellai cingalesi, arabi, brasiliani, italiani e soprattutto cinesi che vendevano merce dall’aria “fiorentina” prodotta da manodopera cinese (ho verificato con i bancarellai) a grandi gruppi di turisti cinesi.
Firenze è il guscio, lo scenario sul quale qualcun altro mette in scena lo spettacolo. Per ora con le nostre marionette, un domani…
Su un altro scenario l’amico Butchlazy dipinge le sue note. Rotonde e morbide ci ricordano tempi lontani, il sound California della fine degli anni sessanta…
|
31 Commenti a “Scenario”
Se volete, lasciate un commento.
Devi essere autenticato per inviare un commento.
21 Agosto 2010 alle 12:03 pm
Favoloso: cinesi che vendono l’Italia ai cinesi! Mi viene in mente per associazione l’italian style che fa furore in Cina. Nostri designer realizzano colà la “carrozzeria” di cellulari e altri gadgets tecnologici per vendere la Cina agli italiani. Che bella la “confusione” globale! 🙂
P.S. Bravissimo Butchlazy!
21 Agosto 2010 alle 11:45 pm
Il macrocosmo storico si traduce nei miscrocosmi individuali, solo apparentemente autonomi; le necessità (le forze) evolutive esterne si traducono in passioni e pulsioni interne sicché un periodo storico si può vedere dal punto di vista oggettivo e soggettivo: in modi che sono paralleli ma difformi nel contenuto e nel valore.
Quello soggettivo, vissuto secondo moralità o immoralità, è strumentale a quello oggettivo, dominato da necessità senza nome che scaturiscono da una certa situazione storica la cui logica sfugge finché non si è attuata. La logica umana, infatti, è solo una parte, la parte terminale, del divenire sociale e politico, cioè di quello che si può chiamare logica delle cose.
PS: sounds like the logical song. ^^
23 Agosto 2010 alle 12:02 am
Rettifiche. Nell’ UNIO PHYSICA si esautora l’ UNIO MYSTICA. L’ UNIO PHYSICA è la dispersione ai quattro venti del cadavere mediante la divina putrefazione. (Non la morte, come sostengono certi cialtroni, ma il cadavere è l’inizio della riflessione).
PS: che ingrata mansione quella dell’ambasciatore. La rappresentanza di una etnia subumana, di un Paese dove l’inciviltà.. regna sovrana! Ribadisco l’odio per i gatti e le spiagge affollate; incantevoli gli eccentrici culturisti dal fiato corto. (^_*)
23 Agosto 2010 alle 12:34 am
Europe. Brutte notizie, ma interessanti. Apriamo un atlante geografico e diamo un’occhiata all’Europa: è piccolissima, in confronto al resto, è un’isoletta ricca di benessere e di civiltà (finchè dura). Non si sa quanto può durare perché intanto si sono verificati dei clamorosi naufragi: la nave del postcomunismo, la nave del postcapitalismo calano a picco; i naufraghi cercano disperatamente di raggiungere le nostre rive.
Mai sofferto di solitudine, semmai di moltitudine.
23 Agosto 2010 alle 6:59 pm
Già, finché dura. C’è il caso che i naufraghi arrivino a terra europa un po’ tardi…
24 Agosto 2010 alle 8:25 am
Già. La nostra condotta dovrebbe essere ispirata alla libertà e alla moralità, se vogliamo diventare le marionette giuste, quelle che tutti certo, diventiamo alla fine dell’insondabile processo storico, invece che delle marionette ridicolizzate dall’arbitrio. Ma ciò significa che la scelta dell’agire non è la legge del comprendere, la costruzione appassionata del futuro non è la contemplazione appassionata del passato: per questo ho scelto di essere veloce, di essere un attimo. Un attimo può non ripetersi oppure durare tutta una vita.
(sorry, working in progress..
24 Agosto 2010 alle 10:52 am
Il surf sull’onda dell’attimo….? Wow, mi fai sentir giovane; gli hippy, i freaks, una vita alla ricerca della canna gggiusta, le good vibrations, e in un battibaleno avevamo quasi trentanni l’onda non c’era più e il futuro da sogno era diventato realtà di bollette da pagare… brrrr.
… but only if you ride the tide
and balanced on the biggest wave
you race towards an early grave
25 Agosto 2010 alle 10:54 am
Aha. Ecco chi sei, l’ombra di lui; ma che senso ha..L’agente è portatore di una visione necessariamente unilaterale in quanto parte interessata al contesto in cui gli avvenimenti accadono; spetta allo storico che ha davanti il già accaduto, ha a disposizione il quadro completo, bilanciare i fattori e giudicarli in tutto la loro significazione scorgendovi, quando ci sono e sempre scarse, delle effettive possibilità a disposizione.
– Un fantasma mi rincorre..
“SII-PUOO’-FA:-REEE|?” (Antichrist jr) –
25 Agosto 2010 alle 11:00 am
Già.Nella vita ogni forma di fatalismo è corruzione. Non perchè non si possa concepire tutta la vita come un grandioso fatalismo, ma perchè ogni epoca ne ha un suo proprio il cui senso si può scorgere..solo col senno di poi?
Cmq per me HMSX è un destino.E’ perchè ha molta fantasia e immaginazione, ovvio.
Fammi respirare..
spazio senza limite,
il buio e la scintilla
l’ordine perfetto dell’Universo
,oui chère.. Sweetdark in Wonderland.. ^^
25 Agosto 2010 alle 5:05 pm
Tra una sponda e l’altra c’era troppa distanza, il salto da norwegian wood al re lucertola è costato la vita a molti, precipitati in faville prima di arrivare “di là”. Quelli che non hanno saltato governano il mondo e i suoi fantasmi. Gli altri, almeno sanno che c’è una riva sola
25 Agosto 2010 alle 10:22 pm
e sì, tutti i segni confluiscono verso questo puntino (ecce punctum) e la simmetria dell’insieme risulta relativa sia a tale punto, sia alla lunga linea che conduce ai due punti (ecce..dos puntos): il mistero è di sapere come mai riteniamo misteriose queste combinazioni; ma è un mistero?
PS: la dignità del soccombente sta nell’averlo potuto dire. Ultimo atto razionale prima di dichiararsi vinti di fronte all’ottusa potenza e cadere nella disperazione.
Mir f@llt eiene Zentnerlast vom Herzen. Al prossimo kalpa.
27 Agosto 2010 alle 11:27 pm
il mese di tinapec è passato ed abbiamo già attraversato la grande acqua, o il mio orologio è avanti?
A proposito, e della zattera cosa ne si fa?
28 Agosto 2010 alle 11:25 am
Ma guarda, siete in due stamane a interrogarvi sulla zattera (il tuo sodale mi propone di farci una capanna, per non sprecare nulla, ma adombra la possibilità che in realtà ci sia solo il fiume, senza sponde. Come dire: siamo a bagno…). In effetti se la sponda è unica abbiamo già attraversato (non la grande acqua, quella è una cosa seria…) o non attraverseremo mai, in ogni caso la zattera dove ce la mettiamo? Però, però, da dove salta fuori ‘sta zattera? Saputo quello il resto è facile: basta lasciarla tornare in garage.
28 Agosto 2010 alle 11:28 am
O grande Pierinux, dall’alto del grande Web cala i tuoi bit verso il tuo popolo e dacci il nuovo sito.
Augh!
28 Agosto 2010 alle 3:52 pm
Sei come un falco pellegrino 😎
28 Agosto 2010 alle 11:30 pm
la quantità impressionante di materiale di questo sito rende il lavoro faraonico. mi sa che passato il mese di tinapec dovremo aspettare anche curunec, sempre che non si sconfini nell’anno bisestile di kapotec.
29 Agosto 2010 alle 1:00 am
eh già, facile dire ‘presto io camminerò sulle grandi acque’. Poi alla prova pratica bisogna vedere.
Comunque un sincero grazie da parte mia per il tuo daffare. Ciao Px
29 Agosto 2010 alle 1:09 am
Della zattera non importa a nessuno, pare; devono avere tutti il garage.
29 Agosto 2010 alle 10:51 am
Mah, venduta la zattera e affittato il garage, moglie tre figli mutuo da pagare, solita storia.
Comunque, prima di far pressioni sul nostro Master del Grande Web pensateci bene: tra pagine nostre e pagine linkate questo sito è un bagaglio di oltre 20.000 (ventimila) pagine. E dico poco se dico poco.
29 Agosto 2010 alle 12:25 pm
Caro mym, scusa la pochezza mentale (mia): pur avendo consultato tutte le mie competenze filologiche, non riesco a capire cosa significhi sintatticamente l’espessione a te cara: “dico poco se dico poco”. Puoi offrirmi una spiegazione? Se si, ti ringrazio. Se no, ti ringrazio lo stesso.
29 Agosto 2010 alle 12:39 pm
Prego. Essere ringraziati a prescindere pare ai limiti del regolamento. E dico p… Ooops!
L’espressione da me usata (abusata?) sta per “scusate se è poco!” in senso tra il retorico e il celebrativo. Per esempio: con tutte le cose che si scrivono qui, dedico tempo a rispondere anche a domande su un’espressione gergale. Scusate se è poco/dico poco se dico poco/Non mi pare un impegno da nulla…. Chiaro così 🙂 ?
30 Agosto 2010 alle 8:07 am
E’ così la zattera andrebbe riposta nel garage? Complimentini! visto che la parte è, il tutto no (è nulla). Il nulla è ciò da cui origina l’esperienza: ciò che dà un senso (intero) alle parti, come pezzi di un coccio rimesse insieme. In questa esistono solo come parti, come frammenti. Difatti, nella sua sorgiva provenienza, la distanza simbolica tra i frammenti è esperita come in-canto, come incanto del mondo che canta dentro e si fa segno e parola. L’incanto non SA nulla di verità e di errore, per l’incanto non c’è stupore, né volontà di sapere né nulla da sapere, è semplice esperienza della Stessità dell’Altro, o, detta meglio, è lo stare in bilico tra Stessità e Alterità.
30 Agosto 2010 alle 9:30 am
A mym. Certamente non avevo dubbi sul significato generale dell’espressione, ma tuttora, anche dopo la tua precisazione, continua a sfuggirmi la corrispondenza “scusate se… = dico poco se…”. Tuttavia non voglio continuare a rompere le scatole a te e ad altri con le mie angoscie linguistiche, per cui ti ringrazio ancora e chiudo.
30 Agosto 2010 alle 10:39 am
Sì capisco che ti sfugga la corrispondenza tra un’espressione usuale e ben articolata ed il suo equivalente gergale. Spesso il gergo, l’arlot i dialetti sono di gran lunga più efficaci della lingua romanza ma… vanno capiti.
Curiosità: ti sei mai chiesta che cosa si potrebbe intendere con “zattera”? O con “passare all’altra riva”? O con “questa riva”? O “c’è una riva sola”? O con “scoprire da dove proviene la zattera per poi lasciarla in garage”? Non per altro: è quello di cui si parla, di solito, su queste pagine illusorie…
30 Agosto 2010 alle 11:31 am
La zattera, direi, salta fuori dal fiume (mym 13) o meglio, è un nome dello spazio (bilico) fra Stessità e Alterità (hmsx 22). Ritornare in garage è la sua funzione e non mi pare altra cosa da galleggiare sull’onda del fiume che non scorre nè sta ferma.
A Cristina 23: con bonaria e pignola saccenteria: potresti iniziare ad alleviare i tuoi rovelli linguistici scrivendo il plurale di angoscia senza i (ubi minor maior cessat…)
30 Agosto 2010 alle 11:48 am
E il fiume? Dove lo mettiamo il fiume? Pazienza mettere in garage una zattera che salta (bel film) e che galleggia su quell’onda lì, ma il fiume (con una sponda sola!) che fine farà? Nonècche me lo lasciate sul tappeto, eh?
30 Agosto 2010 alle 12:28 pm
La zattera in garage, il fiume sul tappeto, una sponda solinga… c’è tutto per il picnic, direi. A che ora si mangia?
30 Agosto 2010 alle 12:29 pm
Possiamo mettere il fiume nello stesso cumulo di rifiuti in cui mettiamo quella “i” che mi è sfuggita… Scusate, è una battuta stupida.
30 Agosto 2010 alle 3:03 pm
Zeitlupe: spanking Cris Spezzo la lancia a favore di mym. Una delle invenzioni scientifiche di Descartes fu lo ‘scicchignac int’ ‘a butteglia = il diavoletto di Cartesio. Ciò perché le prime traduzioni de ‘Discours de la methode’ furono napoletane (su tutte Fortunato De felice, 1755) e, ai tempi, regnava un dispotico oscurantismo, e pure una barbara repressione. (Controlla le condanne di Giordano Bruno nel 1600 o di Galileo Galilei nel 1633). Oggi le cose sono cambiate..Questa chiara impressione la ricavo da una traduzione in dialetto venosiano de i Carmina di Orazio dove la parola non si legge ma si ode, cioè dove ‘a cuscienz regredisce a livello dell’udito.
PS: qui bene latuit, bene vixit.
30 Agosto 2010 alle 3:07 pm
HMSX = ghostwriter?!
Nah!,gli piace farsi chiamare XEBE:CE’ (come disse Nessuno a William Blake in Dead Man di Jim Jarmusch, film del 1995)
31 Agosto 2010 alle 10:45 am
O ’scicchignac int’ ‘a butteglia lo ha inventato Cartesio? Be’, chi l’avrebbe detto.