Mer, 7 Lug 2010
ALBA
solo i garriti
di mini-dinosauri
e gallo a-solo
MACBETH
da cosa nasce
cosa? no, d’ogni cosa
non nasce niente
LA SPOSA
angelo azzurro
moro, su per le scale
del municipio
QUOD
luci-bernetiche
lasciano unica traccia:
foto su lino
Foto, parole e musica di dhr
87 Commenti a “Balla l’haiku…”
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7 Luglio 2010 alle 9:39 pm
Non trovo la musica. Dov’è?
7 Luglio 2010 alle 11:19 pm
speravamo che tintinnasse nel tuo cuore…
8 Luglio 2010 alle 11:15 am
Per tintinnare tintinna, ma senza un gran nesso con quello che scrivi…
8 Luglio 2010 alle 2:56 pm
Povera Cristina non trova la musica..Prova a cercarla nel romanzo Musica! di Yukio Mishima (senza punto esclamativo).
Quod..demonstrandum erat: la luce illumina paure e dolore umano; in particolare le luci-bernetiche imprimono sul volto il desiderio di vivere da ebeti (la leibziana stupidità).
Per me solo dal nero più intenso e opaco può emergere, oltre gli inganni della luce, la verità (da un diaologo sulla carnemomia).
PS:mi sono piaciuti i salti logici.
8 Luglio 2010 alle 8:02 pm
Si, confesso che mi sento “povera Cristina” in quanto non mi riesce proprio di trovare la musica su per le scale del municipio… E neppure mi illuminano molto le luci-bernetiche. Ma posso continuare a provare.
8 Luglio 2010 alle 9:00 pm
Sì, prova a seguire la sonorità di un pensiero che, senza scopi o obiettivi, si satura con il luogo della riflessione e dove, poi, tutto finisce. Quello che rimane è il bene e ognuno l’ha per sé.
E se l’invenzione di nuove parole, di suoni inediti (ad esempio ‘lucibernetiche’), avessero il fine di non illuminare più i mali che ci affliggono?
E se la scrittura per commenti obbligasse, nel caso di specie, ad inventarsi una colonna sonora?
Ho in mente una ‘musichetta’.. Altro che opera d’arte concettuale!
Però se ti è piacciono i tomi da 1000 pagine è un’altra storia..
8 Luglio 2010 alle 9:26 pm
Nel frattempo mi sono spuntate le orecchie d’asino.Lo so che sei una purista ma non ti arrabbiare per gli errori grammaticali.
La carnemomia è una parola esistente anche se non c’è traccia su internet. Era uno dei più potenti antidepressivi dell’antichità. Si diceva fosse fatta di polvere di mummia e usata pure nelle arti figurative per il colore nero.
9 Luglio 2010 alle 10:19 am
Ciao Hmsx, mai banale. Bella la definizione di musica (mantrica?): “sonorità di un pensiero che, senza scopi o obiettivi, si satura con il luogo della riflessione e dove, poi, tutto finisce. Quello che rimane è il bene e ognuno l’ha per sé. “
9 Luglio 2010 alle 11:04 am
Certamente seguo la sonorità dei miei pensieri: lo faccio non proprio da sempre ma almeno da un pezzo. Però questo mi isola dal mondo esterno e temo che comprometta la mia attitudine a coglierne l’infinita varietà di sfumature, colori, suoni… E non preoccuparti, Hmsx, per eventuali errori: sono stata insegnante di liceo per molti anni e sono quindi pronta a tutto!
A mym: il tuo indirizzo e-mail funziona?
9 Luglio 2010 alle 11:43 am
che le cose scritte siano complimenti… o no… grazie per le interessanti riflessioni
😉
9 Luglio 2010 alle 6:05 pm
(eccone un altro)
LUGLIO
attendo un drago
nero ittio-grifo da
Luchino in dono
10 Luglio 2010 alle 2:15 pm
Cara Cristina ma lo sai che scrivo al buio?Non parlo di un buio artificiale del tipo chiudere gli occhi o abbassare le tapparelle ma del buio della mente. Per me il buio è la condizione preliminare per sperare di vedere la realtà – quelli che si sono separati dalla società mi sembrano circonfusi di luce ma la luce crea solo affettuosi miraggi.
Caro mym, la musica è una donna – ma non te la vengo a dire..- OM
Caro dhr i miei sono complimenti.QUID s’è messo a dialogare con QUOD e non la smette più!!^^
10 Luglio 2010 alle 4:58 pm
attendo QUAD
11 Luglio 2010 alle 11:27 am
Caro HMSX, ti invidio perché riescia veder meglio al buio, quello della mente. Per me il buio è solo buio, in cui niente ha forma e niente, perciò, esiste. Forse il punto è proprio questo!
11 Luglio 2010 alle 12:45 pm
Incauta Cristina..Il mio cervello funziona male e per questo è costretto ad elaborare delle compensazioni. In particolare il cervello visivo si comporta come un’artista (esplora e indaga la realtà per farsene un concetto).Potresti tentare un esperimento ‘scientifico’: prova a vivere per un po’ senza occhiali, come compenserai lo scarto tra la percezione delle forme del reale e quelle prodotte nella mente dalla ‘cecità’?
11 Luglio 2010 alle 12:46 pm
Se il mondo fosse chiaro, l’arte non esisterebbe.(Albert Camus)
Punto:creare il buio nella mente significa mettere la coscienza umana di fronte ad uno stato esistenziale precedente alla creazione.
PS:Suggerirei un tema per la rubrica all’ombra del Partenone:la leggendaria cecità di Omero.
11 Luglio 2010 alle 6:42 pm
QUID, QUOD, QUAD (in coro):
Thread is ripping
the knot is slipping
Love is blindness
I capricci assiologici della scrittura di dhr mi fanno ballare quasi sempre – malgrado le tare cristiane, ma chi ne è immune?-
11 Luglio 2010 alle 6:45 pm
Non possiamo non dirci… tarati? 🙁
Perchè soppesare, una rosa è una rosa è una rosa, o no?
Vabbe’, Nagarjuna direbbe, Chandrakirti chioserebbe…
Però, dimmi tu, una rosa, che cos’è?
11 Luglio 2010 alle 7:44 pm
Proprio così: non possiamo non dirci tarati – se sapessi farlo taggherei un faccione a 32 denti -.
Ecco perchè detesto la psicologia, potrebbe mai spiegare una rosa?
Ad ogni modo amo cogliere le rose,più delle rose.
12 Luglio 2010 alle 10:29 am
Aaah! Assassino!
La rosa
12 Luglio 2010 alle 6:33 pm
Non è per la rosa che ti preoccupi! (tanto lo sai che quelle che valgono sono solo quelle che non hai colto…).
E’ che qui i giovani prendono il potere e temi un defenestramento! >:o
12 Luglio 2010 alle 6:38 pm
era ora laralà
12 Luglio 2010 alle 6:57 pm
Magari!
Altro che defenestramento, qui giovani e vecchi si fanno i fatti loro quatti quatti, se non trovo qualcuno a cui passare il cerino… be’: pazienza.
Quale cerino?
12 Luglio 2010 alle 11:12 pm
c’è rino ceronte!
13 Luglio 2010 alle 12:20 am
19. Usare la psicologia per spiegare una rosa, andare dal fabbro a farsi curare le ragadi, usare le chiavi dell’amante per rientrare a casa della moglie e poi …lamentarsi che le cose non funzionano! 😀
13 Luglio 2010 alle 10:59 am
Però, che vita avventurosa…
13 Luglio 2010 alle 12:14 pm
Ecco qui l’incauta Cristina che con giorni di ritardo ci riprova, affascinata dalla storia del buio della mente. Quel buio che necessariamente bisogna fare sulle stupidaggini perché possano restare in piena luce solo le cose che stupidaggini non sono, per es. il profumo della rosa non colta… quello lo conosco. Ma il buio cercato di proposito perché la mente possa vaneggiare senza lumi, quello già mi piace meno… N.B.: non sto accusando nessuno di vaneggiare, è solo una considerazione di carattere generale, forse non del tutto buddista…. Chiedo perdono.
13 Luglio 2010 alle 10:08 pm
Premesso che è solo un errore il fatto che io sia un giovane, a me le bambine ispirano tanta tenerezza..
L’ultima volta che rimasi con un cerino in mano lo gettai in una Chiesa – sapessi che falò!
Quale falò?
@ Cristina
Così come Beethoven compose musica da sordo e Monet dipinse da cieco, io vedo al buio.
Se si eliminassero i ‘vaneggiamenti’ dalla storia delle arti cosa rimarrebbe?
13 Luglio 2010 alle 10:09 pm
I meriti de ‘i viaggi dell’immaginazione’ vanno ad Elisa.
Di natura sono un anti-metafisico e uomo dei fatti dunque solidamente istallato nella condizione. Tuttavia per Elisa vedo enti, essenze, sogno tigri e lotte di ghepardi, regressi e momenti cruciali, istanti e punti nello spazio.. – ah, la via della duplicità delle sostanze..che meraviglia! –
Senza di lei non vado nemmeno a comprare il giornale.
Tuttavia è già partita per le vacanze e sarà Maria a consolarmi – per fortuna non è proprio la stessa cosa ^^ !
13 Luglio 2010 alle 10:30 pm
OMOSESSUALE
ieri fu detto
“perverso”, ma oggi fabbro
di aguzzi off-topic
😉 in esclusiva per La Stella
13 Luglio 2010 alle 11:37 pm
Ok,impugno il gessetto (bianco) e scrivo sulla lavagna, nera come..Ignazio – il latino dalla pelle lucida -.
“Occorrono strenui esercizi spirituali per assurgere alla condizione di coloro che videro Dio. Si può iniziare sforzandosi di vedere gli unicorni..fino al punto di non vedere più niente”.
Nonostante tutto ‘sto nero la luce che l’haiku di dhr ha gettato sulla realtà l’ho vista!
V_V [ _!]Smoking cigarette in the ‘picture’ (come sono anziano.. ma come si fanno le faccine?!?)
14 Luglio 2010 alle 10:10 am
Per sapere come si fanno le faccine bisogna ENTRARE NEL GIRO. Le faccine di primo livello le insegnano con la prima iniziazione. C’è da pagare una quota, poi … di faccina in faccina 😀
14 Luglio 2010 alle 2:27 pm
infrango i dogmi, le barriere e gli oscurantismi! e rivelo alcuni segreti riservati agli iniziati!
😉 punto e virgola, trattino, chiusa parentesi
🙂 due punti, ecc.
🙁 aperta parentesi
😀 due punti, trattino, lettera D maiuscola
😛 lettera P maiuscola
14 Luglio 2010 alle 4:21 pm
In passato, quando le cose si facevano sul serio, ne hanno bruciati per molto meno, altro che balle. Se togli il segreto non abbocc… pardòn: calano i fedeli
😎
8 trattino chiusa parentesi e anche senza trattino
14 Luglio 2010 alle 4:56 pm
Ma adesso che hai rivelato anche che si possono fare con o senza trattino.. che gusto rimane?! 😳
14 Luglio 2010 alle 5:05 pm
Rotto il giocattolo, qualcuno comincerà a chiedersi se sotto sotto non ci sia qualcos’altro di VERAMENTE misterioso… e voilà.
15 Luglio 2010 alle 7:16 pm
Tempo fa, Hmsx ha lanciato l’idea che io trattassi la cecità di Omero nella rubrica “All’ombra del Partenone” L’argomento è una questione filologica in discussione da oltre 2 secoli… anzi ora non lo è più in quanto risolta dalle attuali interpretazioni della poesia omerica. Mi limito qui a dire che il nome “Omero” significa “o me oron”, colui che non vede, e l’epos è leggenda popolare tramandata oralmente per generazioni: ma se il responsabile del sito, o lo stesso hmsx, o qualcun altro, desidera delucidazioni, sarò ben contenta di offrirle! E grazie della proposta.
15 Luglio 2010 alle 8:36 pm
Clamorosa rivelazione: Omero non era cieco, era slovacco!
15 Luglio 2010 alle 8:39 pm
GIOVEDÌ
penombra viva
tra il clockwork di cicale
e il “Mondo creato”
.
.
.
[nota storica: il “Mondo creato” è l’ultimo poema scritto da Torquato Tasso. Geniale, spiazzante. Un’opera oggi sconosciuta, ma ha ispirato nientemeno che Milton]
15 Luglio 2010 alle 9:52 pm
dhr, vai a …farti friggere! Detto col cuore.
16 Luglio 2010 alle 1:44 am
Simpatica Cristina,un nazarita non perdona quasi mai.La punizione è la migliore pedagogia e l’assassinio il più puro degli atti.
– Che volete? –
Sono un fan di de Quincey e il mio cuore di tenebra sospira come quello delle ragazzine quando incrocia i titoli dei suoi libri.
Punto e virgola, trattino..e chiusa parentesi!
16 Luglio 2010 alle 1:48 am
GHOSTS
Shake dreams from hair
My pretty child, my sweet one
Choose the day’s divinity
…
,What?
,Non artefare.
,Se,se, da che pulpito..
16 Luglio 2010 alle 11:01 am
Freedom is just another word
for nothing left to lose,
nothing don’t mean nothing honey
if it ain’t free…
J.J., Me and Bobby McGee, di K.K., 1969.
16 Luglio 2010 alle 11:04 am
Bravi tutti, continuate pure a parlare in inglese! Ma se volete che mi ritiri io buon ordine, allora ditelo!
16 Luglio 2010 alle 11:08 am
Non è inglese, è greco. Un po’ tradotto 😛
16 Luglio 2010 alle 2:05 pm
Ehi, baby..
L’immaginazione nasce dalla brama e dal desiderio: la voglia dà invidia, odio; infatti questi non capitano, sei tu che ne hai brama. Ora tu hai un forte desiderio, poi segue il lavoro dell’immaginazione. Questa brama è rapida, intensa, pronta, come quella di una donna incinta.
Una maledizione comune è comunemente efficace. Perché?
16 Luglio 2010 alle 2:06 pm
Perché essa viene dal cuore, e nel venire dal cuore sta e si produce. La maledizione della povera gente è imaginatio, la maledizione dei genitori, ancora soltanto imaginatio..viene dal cuore. Dunque, se uno vuole tramite l’immaginazione assassinare un altro, questi deve prima attirare verso di sé la cosa o lo strumento, poi imprimervi il suo desiderio: le donne superano gli uomini in questa capacità immaginativa; esse infatti sono più veementi nella vendetta.
16 Luglio 2010 alle 3:48 pm
‘a Mara, ‘ste cose le ha trovate in Schopenhauer, che a sua volta le ha riprese da paracelso e altri autori!
😎
16 Luglio 2010 alle 3:56 pm
p.s. ho appena dato un’occhiata alla pagina della Stella su Fess-buc. Per il livello dei commenti, non c’è proprio storia…
La Stella del mattino SIAMO SOLO NOOOIII !!!
16 Luglio 2010 alle 5:07 pm
Incuriosita, cioè spinta da brama e desiderio, sono andata a vedere la pagina di facebook (n.b. come l’ho scritto bene!) e ancora una volta mi sono chiesta a cosa mai serve quella pagina… non in particolare quella della Stella, ma l’intero sito. A me sembra proprio un insieme di scemenze….
16 Luglio 2010 alle 5:13 pm
Be’, una volta cominciato, si può essere anche un filino più radicali…
16 Luglio 2010 alle 5:17 pm
CLAP§CLAP(wee will gonna stop the show)
Hey lamerica nice to see U
Hello Washington D.C. how R U doing
Dallas Texas aYo
16 Luglio 2010 alle 5:54 pm
FOLATE DI VENTO
Un attimo sospeso
Che non può più fuggire
La morte di Dio
L’abbiamo ucciso
Ridi folle ricco uomo
Invincibile meccanismo
Di lucibernetica scia
Tra dyke adoranti la Notte
prima divinità vista
Senza volerlo
Dentro un pensiero segreto
Odio adamantino
$_$ in esclusiva per La Stella
16 Luglio 2010 alle 6:02 pm
😯
Ayoooo.
Nuoro.
We don’t need to stop the show,
let’s kill it
slowly slowly cheek to cheek
16 Luglio 2010 alle 7:34 pm
ottimi versi, hmsx [nickname codicefiscalesco inventato da Cristina che peraltro detesta l’inglese], però mi devi 50 conquibus di royalties per l’utilizzo del termine “lucibernetica”(c)
anzi no, pagamento già avvenuto in termini di scambio culturale, perché in compenso ho scoperto il termine “dyke”.
vale a dire che un omosessuale clonato diventa un clon-dyke?? (ah il mitico primo cent di Zio Paperone)
16 Luglio 2010 alle 8:15 pm
mym, se mi vuoi più radicale eccomi. Cosa vuol dire la chiosa: “la cosa tale è piaciuta a x persone”? Ti credevo un po’ ostile a commenti dei tipo mi piace-non mi piace…
16 Luglio 2010 alle 10:23 pm
mmmm…+ la cosa piace a x persone +..ehm..freeek$!
Encantado, kabaleros..
L’immaginatio che con grande forza viene usata contro di me – & co. – potrebbe essere benissimo usata contro quell’ altro al punto da ucciderlo grazie alla stessa imaginatio.
Sì,la magia è una grande scienza occulta così come la ragione è una grande follia manifesta.
tin tin machine
16 Luglio 2010 alle 10:56 pm
LESBOCRI
Guarda le stelle
Per vegliare con mille occhi
Sarò Notte
16 Luglio 2010 alle 11:05 pm
‘A dhr,’sti haiku.. che sfizio!
C’ho preso gusto – ne ho scritti tantissimi – ma è meglio darci un taglio;li ricopio e li tengo per me.
Bonne nuit.
16 Luglio 2010 alle 11:27 pm
Isamarasex (che sembra il nome di un faraone), i tuoi haiku sono davvero intriganti. n.b. metricamente liberi, ma anche tra i poeti giapponesi moderni non è più obbligatoria la scansione in 5-7-5 sillabe.
al limite, li puoi raccogliere in un file e poi allegarmeli per email privata. l’indirizzo elettronico si trova nel mio Profile qui sulla Stella, alla voce ovviamente “Dario Rivarossa”; oppure nel sito che si apre cliccando su “dhr”, alla voce Traduzioni.
16 Luglio 2010 alle 11:31 pm
p.s. Certo, nei siti “seri” viene data la possibilità di scambiarsi PM (messaggi privati) tra utenti in modo diretto, senza passare per l’email privata………………..
[faccina che sbuffa: è una di quelle che mi manca]
17 Luglio 2010 alle 12:31 pm
Sempre la stessa cosa.L’insignificante uomo senza filosofia in verità la possiede come dote di natura affinchè i suoi occhi vedano e le sue orecchie sentano attraverso la sua miracolosa presenza. Però non appena la si tira fuori con apposite arti ‘insegnandola’ egli la rovescia e la perde in uno sciocco labirinto di sordità e cecità.
Siccome gli ‘haiku’ dalla metrica sballata, scritti con infinita pazienza, non mi sono costati niente li faccio a pezzi – e se un cane di lettore li leggesse? –
Adoro il classicismo e certe libertà se le possono concedere solo quelli del giro 😉
17 Luglio 2010 alle 12:34 pm
4 ME the Stella-web-site is very cool.
Il suo ayatollah con i suoi giochi e almanacchi costringe il pensiero a pensare con serietà – merce rara in italia – senza perciò stesso trasformare il sito in un markettificio (scusate se è poco).
Eppoi adoro le piramidi e le organizzazioni gerarchiche che garantiscono ubbidienza-fedeltà-rispetto; ordine..e paidea.
(Faccina che soffia sul cerino, mi manca, : già brevettata?)
17 Luglio 2010 alle 5:25 pm
La paideia è un po’ di più… cheffaccio, lascio?
17 Luglio 2010 alle 6:49 pm
Mym, cosa vorresti mai lasciare? Non pensarci né provarci nemmeno per ridere! Mi sento provocata , e chiamata in causa, sulla paideia che è un concetto fondamentale della cultura greca. Credo che in termini moderni la definizione che si avvicina di più sia quella altrove discussa: “la ricerca e la cura del sé”, dove il sé non è soltanto un individuo ma è parte integrante di una comunità. Ma è un discorso complicato.
17 Luglio 2010 alle 8:49 pm
… dalla paideia nella brace
17 Luglio 2010 alle 9:26 pm
MOUSIKE’
Due accordi
Celebranti il mondo
Greco Latino
…
5+7+5 =..mmmm..unpredictable paidea, che può voler dire ignoto, errore, rischio. Ma forse anche imprevisto, sorpresa, promessa.
n[^_^]n
17 Luglio 2010 alle 9:49 pm
ehm ehmmm, non sono 5+7+5: in italiano le sillabe in poesia si contano in base alla pronuncia, unendo le vocali terminali e quelle della parola dopo, ad esempio:
mi-ri-tro-vai-pe-ru-na-sel-vao-scu-ra = 11 sillabe (non 12)
du-eac-cor-di = 4 sillabe
ce-le-bran-til-ri-to = 6
😛
17 Luglio 2010 alle 10:31 pm
Wow!It’s very hard.
Good job-
P
18 Luglio 2010 alle 10:52 am
Non mi riesce (per poco, eh!) di inchiodare il pensiero segreto a questa metrica impossibile.
Cmq 4+6+5=…mmm..sempre unpredictable paidea. Per un pitagorico euclideo la matematica è oggetto di fede e non di calcolo con la mia fede braccherò quel pensiero, non ha più scampo. – E dove vorrebbe fuggire? –
Io veggio che gli antichi ci mettevano 10, 20, 30 anni per scrivere UN libro mentre i moderni..
18 Luglio 2010 alle 10:53 am
@ Cristina
QUOD..demostrandum est: le luci-bernetiche non illuminano molto, però succhiano la luce della coscienza interiore..
Sì, molti dei commenti sono delle autentiche scemenze e il paradigma della cecità del mondo classico (Omero, Tiresia, Edipo..) è inutile e superfluo.
Ormai tutti vedono..
(What? What?)
18 Luglio 2010 alle 11:17 am
La grecista si ribella: il paradigma della cecità ha un significato ben preciso all’interno della cultura greca che ha emesso questi miti! E’ inutile e superfluo se vogliamo trasportarlo così com’è in un altro mondo, quello in cui viviamo noi 2500 circa anni dopo….
18 Luglio 2010 alle 11:39 am
aggiungo un “haiku visivo”.
all’indirizzo:
http://img706.imageshack.us/img706/8020/eegg.jpg
18 Luglio 2010 alle 3:20 pm
Ok, quando si dice l’intuito femminile..Cara grecista accetto la sfida.Sebbene sia un vecchietto sono pur sempre imprigionato nel corpo di un 33enne dai muscoli guizzanti. Allora si fa così:ci vediamo all’ora X all’ombra del Partenone, però le armi le scelgo io.
Combatteremo lealmente impugnando una rosa (senza spine per carità!)
Memento: un nazarita non perdona quasi mai, un nizarita mai. Parola di Nazi-schout.
Intanto ridiamoci su che poi sentiremo chi riderà bene e meglio.
Adieu.
18 Luglio 2010 alle 3:40 pm
Quoto dhr. Mi riprendo tutte le virgole..e voilà: “Pensiero segreto”
http://www.youtube.com/watch?v=2hS51HKWghI
(commento visivo all’ “haiku visivo”)
18 Luglio 2010 alle 3:53 pm
Questo non è un commento.
18 Luglio 2010 alle 4:28 pm
Giusto.
Contenuto: risulta difficile credere a cose che, anche se vere, sono dette in modo sgrammaticato, ma chi vuole essere creduto?
Per me fiducia è essere curiosi senza curiosare.
Faccio della mia incultura un segno di distinzione.
18 Luglio 2010 alle 5:11 pm
Mmmm…. non ho capito bene quale sia la sfida: purtroppo il mio cervello ormai ultrasessantenne, sig, non sempre afferra le cose al volo! Cosicché l’accetto su due piedi: rose in pugno!
18 Luglio 2010 alle 5:27 pm
Stat rosa pristina nomine. Nomina nuda tenemus.
18 Luglio 2010 alle 5:30 pm
p.s. i thread sulla Stella stanno diventando così ricchi di spunti, interessanti, spiazzanti, da rendermi nioiosi gli altri a cui ero tanto affezionato.
Maestro, ciò è bene o è male?
18 Luglio 2010 alle 5:47 pm
Il maestro è fuori stanza. Per fortuna!
Non so se è bene che il maestro si preoccupi, vi ignori o intervenga di draghinassa. Glielo chiederei ma mi tiene il muso, non mi parla. Solo perché gli ho detto che un maestro non dovrebbe fare le puzzette; più son maestri più son permalosi.
18 Luglio 2010 alle 5:53 pm
Che ci crediate o no, tutta ‘sta “CYBERNETIC LUX” l’ha tirata fuori dhr con la sottile arte maiuetica: è sua la colpa.
L’haiku danzante è bellissimo.Infrange lo schermo che lo rinchiude e attraversa VERAMENTE le pareti – la musica è ‘mia’(ma poteva essere anche di uno qualsiasi).
Tutto il bailamme era per replicare al commento 1; al commento 14 mi sono cadute le braccia (come alla Venere di mmmm..). Davo per scontato che la grecista avesse ‘aggiornato’ il software del paradigma omerico. Tant’è..
In guardia!
Riesci ad annusare l’epica?
PS:si dice che Voltaire non avesse paura di niente. Di certo non ho paura di Voltaire.
18 Luglio 2010 alle 5:57 pm
Ha ha Erman! Ti abbiamo beccato fellone. Così tu non saresti uno qualsiasi. Questa gliela dico al maestro, all’aperto, però.
19 Luglio 2010 alle 12:40 pm
Ma le puzzette del maestro?
Haiku:
Fa puzzetta e ri-fiuta
l’origine del vento.
Schivo maestro!
(Anonimo neghittoso)
19 Luglio 2010 alle 4:55 pm
Siamo in buona compagnia. Tempo fa, sul sito ufficiale di discussione sull’opera di John Milton, gestito dall’Università di Richmond, si è discusso a lungo sulla presenza e sul significato delle scoregge nell’immortale poema “Paradiso perduto”.
“Qualcuno” li ha omaggiati della corrispondente citazione dantesca 😉
Mym, il tuo haiku segue uno schema 7-7-5 che manco Lippi ai Mondiali 😛 Però il contenuto è solido, in barba alla Fisica.
19 Luglio 2010 alle 5:00 pm
Non è il mio haiku, l’autore me lo donò da dietro al velo…
19 Luglio 2010 alle 8:57 pm
Va ben, mi svelo
ed insieme mi emendo:
nicknomen omen.
APO FATICA MENTE
Peta e ri-fiuta
l’origine del vento.
Schivo maestro!
Così son due in una volta sola, con licenza e pardon. Bonsoir a tutti