Ven, 2 Apr 2010
Giorni addietro ho scritto ad un amico e concludevo dicendo: «Un saluto e, comunque tu l’intenda: buona Pasqua». Prontamente quell’amico mi rispose: «In effetti quelli (cristiani) che sanno delle mie simpatie buddiste mi chiedono se devono farmi o no gli auguri, come devo comportarmi in questi casi?? E se mi chiedono cosa festeggio? Ci sarebbe una festività buddista ricorrente prossima alla pasqua?»
Riporto qui sotto la mia risposta ai suoi quesiti.
«L’handicap di una religione per la quale la non appartenenza è un valore è che non offre rifugio identitario. Questo fa sì che nel tempo in ogni cultura si finisca per appioppare al buddismo anche la funzione di religione popolare, ovvero rassicurante: primi tra tutti di solito arrivano i funerali poi i matrimoni e via via tutti i riti di passaggio che all’uomo paiono irrinunciabili. Per cui, visto che ad essere sinceri si rischia di confondere -se non di offendere-, conviene dare la risposta più adatta a ciascuno. A seconda del livello intellettuale si può partire da un “il buddismo è un continuo passaggio/Pasqua per cui ci sentiamo molto vicini ai fratelli cristiani che vi dedicano tanta importanza” sino a “le tradizioni della mia terra sono legate alla mia anima prima che diventi buddista” oppure, giù per li rami sino a un “per me franza o spagna…. basta che se magna!” 😉
Se poi vuoi davvero qualche festività buddista a copertura della pasqua, i buddisti italiani riuniti nell’UBI(Unione Buddista Italiana) celebrano il Vesak di questi tempi. Non ci sono mai andato ma ne dicono bene.
Se abitassimo in Africa forse avremmo lo stesso problema riguardo al giorno dedicato alla danza della pioggia.
Se i riti (il funerale di mio padre l’ho fatto celebrare in chiesa, io mi sono sposato anche in chiesa) servono, direi di usare con dignità quelli che già ci sono, il fatto che siano “di” un’altra religione, purché fatti bene, non è un problema. Con la franza o… »
Buona Pasqua a tutti.
12 Commenti a “Buona Pasqu’acchi, eh? :-)”
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3 Aprile 2010 alle 3:19 pm
Buona pasqua Yushin, buona pasqua a tutti:-)
3 Aprile 2010 alle 6:19 pm
Nessuna buona pasqua da parte mia, solo tanti auguri a tutti, validi ogni giorno e giorno per giorno, di poter realizzare una vita corrispondente alle proprie aspettative e alle proprie convinzioni! Ciao
3 Aprile 2010 alle 6:24 pm
Grazie grazie, troppo bbbuoni!
6 Aprile 2010 alle 5:03 pm
…e se, in alternativa, si guardasse al buddismo come a una non-religione, e quindi un qualcosa compatibile con l’essere contemporaneamente cristiani, musulmani, ebrei o quelchel’è?!
Tendenzialmente io guardo al buddismo zen quasi più come a una filosofia di vita che a una religione.. non sento incompatibilità tra Vangelo e Zen, come attestano tra l’altro il vostro sito e un bel libro che ho letto anni fa (Il Vangelo seconfdo Matteo e lo Zen, che tutti conoscerete 😉 ).
6 Aprile 2010 alle 5:13 pm
Aaaah ma allora ha letto i libri gggiusti, ecco perché… :-). Adesso vado al dojo, forse ‘stasera le rispondo. Ricordi però il vecchio adagio: chi va piano…
6 Aprile 2010 alle 5:35 pm
eheh, ho anche avuto gli amici gggiusti, forse..
…considera che sono la figlia di Doc (o Dr?! non so come si firmi papà nel forum), Violetta!
Forse era anche divertente rimanere anonima (magari mi avreste preso più sul serio!) però è meglio che ti avverta subito, sennò continuerai a darmi del lei e non me lo merito 🙂
6 Aprile 2010 alle 7:40 pm
La figlia di Doc! Wow, a che dobbiamo l’onore? 🙂
Allora, non c’è alcun bisogno di fare dello zen un minestrone o “qualcosa compatibile con l’essere contemporaneamente cristiani, musulmani, ebrei o quelchel’è”. Il buddismo, e lo zen che ne è l’anima più sottile, è una religione completamente, irrimediabilmente diversa dal cristianesimo, dall’islam e dal giudaismo (se hai tempo trovi qui, alla terza riga, le coordinate). Per la semplice ragione che si occupa di un’istanza diversa tra quelle fondamentali dell’essere umano. Per cui non entra in conflitto con quelle che, invece, brucando la stessa erba son sempre lì ad appiccicarsi. Ecco perché non sono incompatibili. Perché trattano due “articoli” diversi. Tra le diversità c’è il fatto che essendo la religione della non appartenenza “copre” poco se ci si vuol presentare come buddisti, non dà una identità spiccata. Con tutti i vantaggi e gli svantaggi che questo comporta.
6 Aprile 2010 alle 9:44 pm
Ottimo! il titolo del seminario mi invoglia molto a leggere, ma il mio computer di casa “could not launch acrobat”, quindi mi sa che dovrò leggermelo o almeno scaricarmelo in ufficio.. questo richiederà un pò di tempo ma ce la farò sicuramente!
Non volevo assolutamente intendere che lo zen fosse un minestrone, scusa se mi sono espressa male, ma solo che fosse conciliabile con quasi ogni altra identità; grazie delle delucidazioni.
L'”onore” (ma lo definirei meglio l’onere.. per voi, almeno!) è dovuto solo al fatto che dopo anni che mi interesso dell’argomento religioso in maniera saltuaria e discontinua (spiando anche il vostro forum, e leggendo un pò la rivista e i libri a casa di doc) ho deciso di impegnarmi un pò più a fondo, visto il momento per me propizio e l’interesse da sempre abbastanza elevato.
Sperando nella vostra comprensione presente e futura, auguro buona Pasqua e buon Vesak in ritardo 🙂
7 Aprile 2010 alle 10:28 am
Ecco, buon Vesak, ci mancava proprio. Preferisco, parafrasando Alice, buon non compleanno, che va bene per 364 giorni l’anno.
7 Aprile 2010 alle 4:18 pm
Ha, ha…. Il non compleanno, mi permetto, va bene per 365 giorni l’anno (366 di bisesto) e anzi, proprio il giorno del compleanno come non compleanno…. Chiedo scusa è pronto il tè, Caterpillar non ama attendere!
7 Aprile 2010 alle 5:03 pm
‘Sti buddisti… son dappertutto ormai, persino nella tana del coniglio. Chissà con il flit…
7 Aprile 2010 alle 5:07 pm
La lepre marzolina zampetta anche in aprile dalle nostre parti, quest’anno poi che la primavera ritarda…