Lun, 28 Set 2009
Citazioni di citazioni in questo nuovo numero del nostro Alan: il Club della Cultura, o Culture Club, sono gli autori del famoso brano Karma Chamaleon che è il titolo dell’haiku di questa volta e, anche, la sua chiave d’interpretazione secondo la possibilità di capovolgere il destino in qualsiasi momento. Almeno quello interiore, per capovolgere le sorti del nostro tran tran quotidiano ci vuol altro che un piccolo camaleonte
Cheerfully indulgent
Towards my very karma
And think what they may
Indulgente, in allegria,
Con il mio karma – e che la gente
Mormori pure
A volte pare buffo che Lasting sprechi energie a inventare titoli per componimenti di 17 sillabe (del resto, ne ha uno perfino “M’illumino / d’immenso” di Ungaretti). In questo caso però il titolo non solo offre un’informazione aggiuntiva, ma una chiave di lettura fondamentale. Preso da solo, il testo dell’haiku potrebbe infatti suggerire l’idea di alcuni movimenti buddisti degenerati, in cui ogni comportamento diventa lecito. Il titolo stempera il discorso nell’ironia citando un noto successo pop degli anni ’80. Anzi, il “karma camaleontico” nega che il destino sia deciso una volta per sempre, e zitti tutti. L’indulgenza con se stessi diventa così una serena pausa prima di ributtarsi nella mischia per tentare di capire quale sfumatura assumerà il proprio karma.
10 Commenti a “IL CASSETTO DI ALAN LASTING / 9”
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1 Ottobre 2009 alle 2:51 pm
a proposito di Commenti… ma qualcuno sa che fine ha fatto homosex??
1 Ottobre 2009 alle 3:40 pm
Mi dicono che, scherzando scherzando, sia diventato un avvocato di grido (Aaaaaaaah!) e che abbia assunto la difesa di Roger Rabbit. Ma la suocera, mangiata la foglia, lo ha messo di profilo. Roger nel frattempo… Ma il resto (?) lo racconterà lui.
1 Ottobre 2009 alle 4:02 pm
Alan, perdonali, perchè SANNO quello che dicono!
2 Ottobre 2009 alle 3:47 pm
Questo haiku mi ha fatto tornare alla mente una poesia di Daiugu Ryokan che, presentata durante un corso,aveva fatto sorgere parecchie perplessità negli astanti. Diceva così ( purtroppo ho perso il testo originale ):
Non so davvero
cosa sarà di me
in avvenire;
per oggi basta
bere allegramente.
2 Ottobre 2009 alle 5:09 pm
Perplessità comprensibili & condivisibili, almeno a interpretare il testo nel senso più immediato. Come è scritto nel (??? … mym, soccorrimi!), si possono trasgredire le regole, purché lo si faccia in vista di un bene che la regola non potrebbe ottenere, e se ne paghino le conseguenze: vedi la storia del monaco che salvò una donna che stava per annegare.
2 Ottobre 2009 alle 6:32 pm
Regole?!
2 Ottobre 2009 alle 8:10 pm
Intanto mi scuso per un errore, il nome è Daigu e non Daiugu. Vorrei inoltre aggiungere che, se non ricordo male, l’ intento del relatore era quello di far cogliere la leggerezza e la libertà di vivere l’oggi, considerata la mancanza di aspettative ( e di desideri ) riguardo al futuro.
2 Ottobre 2009 alle 8:49 pm
Anche il libro del saggio Qohèlet dice: “Tutto è vanità e un rincorrere il vento… l’uomo non ha altra felicità sulla terra che mangiare, bere e stare allegro” MA dice anche che, SICCOME tutto è vanità, allora “c’è un tempo per costruire e un tempo per demolire, un tempo per piangere e un tempo per ridere”.
3 Ottobre 2009 alle 8:28 pm
Sì e, mi vien da dire, c’è anche, forse, il tempo per essere un po’ poeti e un po’ folli ( come era definito, mi sembra, Ryokan . Mi viene un dubbio, però, chissà come si fa a riconoscere il “tempo giusto” per le cose….
3 Ottobre 2009 alle 9:52 pm
E’ lì il bello!
Sennò a che servirebbe essere buddisti?