Dom, 13 Set 2009
E’ uscito oggi il numero 15 del fumetto buddista di Paolo Sacchi Buddazot.
Anche questo, come i numeri precedenti, è scaricabile in PDF e stampabile, ed è coperto da licenza Creative Commons.
6 Commenti a “Buddazot n.15”
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13 Settembre 2009 alle 7:54 pm
Buddazot è straordinario: in “altre” religioni i fumetti hanno scopi melensamente propagandistici; qui invece la strategia è quella dello spiazzamento costante.
Poi, come fan della fantascienza, aggiungo un plauso supplementare alle scenette in cui l’interdipendenza si allarga – in simultanea – non solo allo spazio ma perfino al tempo (dal presente al Medioevo, al futuro).
Insomma, sempre bravo PS.
14 Settembre 2009 alle 1:51 pm
Ciao dr,
grazie per l’apprezzamento, che incoraggia. Comunque non ignoro che – forse per le stesse considerazioni, ‘capovolte’ – Buddazot risulti indigesto a molti.
14 Settembre 2009 alle 4:02 pm
Ah ma “doc” coincide con Paolo Sacchi?? in questo sito l’identità è più inafferrabile di qualunque altra realtà buddista 🙂
Mi spiace per le indigestioni. Forse gli italiani, perfino tra quelli convertiti allo zen, hanno troppo bisogno della Mamma Rassicurante, che sia quella biologica, o la chiesa, o la politica, o il “rifugio nel Buddha”…
Strano però che le massicce e drastiche cure MYM non facciano effetto.
14 Settembre 2009 alle 11:39 pm
Ops! c’era una identità segreta…?!
In ogni modo, dire ‘molti’ è gonfiare le cose: non sono molti neanche i lettori di BZ, figuriamoci i detrattori. A qualcuno piace ed a qualcuno no. I più se ne infischiano.
15 Settembre 2009 alle 8:06 am
… Peggio!!!
Gli ignavi non sono degni neppure dell’inferno (Dante)
😉
15 Settembre 2009 alle 9:16 am
L’uso delle immagini è relativamente recente nel buddismo (IV-III sec. a.C.), attualmente se ne hanno esempi in America e Giappone con fini didascalici simili -mutatis mutandis- al catechismo cattolico. Buddazot è più di un fumetto buddista, in realtà la definizione di fumetto vi si attaglia solo per la presenza dei balloons, fumetti in italiano, quelle aree variamente contornate che contengono il dialogo. L’arte buddista è uno degli esercizi più difficili, non per nulla da secoli abbiamo pressoché solo riproduzioni.