Mer, 22 Lug 2009
D
ecidere in modo arbitrario
non equivale a giustizia.
Considerati
i pro e i contro,
il saggio decide caso per caso.
Dhammapada, 256
8 Commenti a “Per chi ama il fondamentalismo”
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22 Luglio 2009 alle 9:41 pm
Qui c’è di mezzo un discorso particolarmente fine. Perché di per sé ANCHE i fondamentalisti considerano i pro e i contro, e giudicano caso per caso… ma ritengono che i casi siano i soliti 3 o 4, e che i pro e i contro siano facili da determinare in base alle proprie “convinzioni” (cioè, di fatto, le loro pulsioni inconsce).
24 Luglio 2009 alle 11:53 am
Io non credo che sia proprio così, cioè che i fondamentalisti giudichino in base a pulsioni inconsce. Credo invece che abbiano consapevolmente ridotto a tre, quattro assiomi l’infinito e riescano a far rientrare in essi tutto quanto, cioè quel poco che conoscono e vogliono conoscere…
24 Luglio 2009 alle 1:02 pm
… e appunto questa è una pulsione radicata, inconscia, “animalesca”, di sopravvivenza. Si adotta il criterio più semplice, diretto, immediato. Anche se alla lunga è controproducente… (Il pulcino considera suoi “fratellini” le sagome che vede quando esce dal guscio. Se però sono oggetti buttati lì, si condanna da solo a soccombere).
24 Luglio 2009 alle 10:07 pm
A me, questa storia delle pulsioni inconscie non mi ha mai convinto. preferisco quell’altra, altrettanto nota, interpretazione o definizione: “Il sonno della ragione genera mostri”…
24 Luglio 2009 alle 10:30 pm
Concordo con Cristina.Il fondamentalismo semplifica le cose.Per es.:il Vaticano è la nostra Cina; l’Italia il suo Tibet,ma senza baluardo spirituale di Dalai Lama è invertebrata, arresa per obbligo e vocazione all’iniquità.
25 Luglio 2009 alle 10:56 am
Mi fa piacere che tu sia d’accordo sulla “funzione” riduttiva del fondamentalismo, anche se nella mia citazione sono andata un po’ oltre l’intenzione: intendevo limitarmi a stabilire l’identità: pulsione inconscia = sonno della ragione.
25 Luglio 2009 alle 11:06 am
@Cristina: però mi pare che le due prospettive non coincidano. Il “sonno della ragione” suppone che venga PRIMA la ragione, che poi per qualche motivo si addormenta. Parlare di pulsioni implica invece che anzitutto c’è il caos irrazionale, e solo a fatica può venirne fuori una propsettiva più “ragionevole”.
25 Luglio 2009 alle 5:05 pm
Il raffronto dei binomi Cina/Tibet, Vaticano/Italia è splendido. Grazie.
PS: intendiamoci, non è da prendere alla lettera, non ostante Papa e “Papi”.