Dom, 19 Dic 2021
Ecco a voi il nuovo libro della Stella: un libro a fumetti, 140 pagine a colori in grande formato, 16.5×24, con la raccolta di tutte le vignette di Buddazot pubblicate sino ad ora dalla Stella: tutte! Di più: ve n’è anche una che, all’epoca, non fu pubblicata perché giudicata … troppo audace 🙄 Non solo: nell’ultima pagina troverete, in anteprima mondiale, il Buddazot del prossimo capodanno. Divertente e ben curato, siamo contenti di potervi proporre un libro di questo livello.
L’occasione è data dal quindicesimo compleanno di Bz. Ma c’è un motivo molto più importante: l’ospedale St. Luke di Angal, in Uganda, ha chiesto la collaborazione della Stella per dotarsi di un nuovo reparto.
Così, a questo fine, è nato il libro di Bz, di cui qui vedete la copertina: quanto ricavato dalla distribuzione del libro sarà donato al St. Luke Hospital per la realizzazione* di un reparto di Neonatologia.
Se desiderate ricevere una o più copie, gratuitamente (speriamo di no …) o a fronte di una donazione, scrivete a: servizio@lastelladelmattino.org
Per problemi connessi alle festività, la tipografia sta tardando nelle consegne ed ha promesso di farci avere i libri entro il 28 dicembre, perciò inizieremo le spedizioni il 29; dovrebbero arrivarvi nei primi giorni del nuovo anno, entro l’Epifania se voleste farne un regalo. Nel frattempo, potete iniziare a prenotarli, abbreviando i tempi di attesa. [Errata corrige: la ristampa è stata realizzata, i libri sono arrivati e sono pronti per la spedizione.]
*In futuro pensiamo di pubblicare le foto con i progressi della realizzazione del progetto.
6 Commenti a “Il libro di Natale della Stella”
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21 Dicembre 2021 alle 10:39 am
Buongiorno a tutti. Due parole su questo libro che raccoglie le vignette di Budddhazot. Molte di queste mi hanno accompagnato nel cammino di praticante e ancora adesso, spesso mi fanno da specchio nelle situazioni che incontro.
Potrei citarle quasi a memoria e sono contenta di vederle raggruppate in un unico libro, in quanto, sottotraccia, si può leggerne la trama del vivere la Via.
Un grazie a Doc e a tutti voi.
Auguri per questo Natale e per il nuovo anno.
21 Dicembre 2021 alle 11:04 am
Ciao Marta,
Grazie per le tue parole.
C’è Doc che gongola di qua e di là …
Non dimenticare Fago, però: da due anni è lui il “papà” di Bz … 🙂
21 Dicembre 2021 alle 11:40 am
Certamente! Ha risvegliato Buddhazot che ormai ‘rappacificato’ con il mondo, era caduto in un sonno, oserei dire, letargico! 😉
21 Dicembre 2021 alle 6:09 pm
Bellissima copertina. Auguri al neonato 😉 reparto, a chi collabora al progetto, e a tutta la Stella! Buddazot è un modo originale di riflettere (o anche no, la magia dei fumetti è questa) sulla pratica di ognuno senza rischiare prendersi troppo sul serio.
6 Febbraio 2022 alle 9:06 am
Caro Doc, caro Fago,
ho assaporato il volume che raccoglie quindici anni di BuddaZot e dal piacere della lettura e della vista me ne deriva un’impressione che mi va di brevemente raccontare.
Ci sono due mondi e due tempi, due geografie dello spazio e dello spirito, che si accostano e si incontrano nel libro, senza sovrapporsi e senza soluzione di continuità: il mondo zen del secondo Novecento, tramonto di un secolo crudo e impervio e alba per noi di un’esperienza del corpo e dello spirito che non termina (“il mio maestro m’insegnò com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire”) e il mondo giovane del buddismo del nuovo secolo, che assume pian piano forma e colore propri, inconfondibili. La Torino di mansarda e spinello, cittadina, cameratesca e cinica, e l’Appennino di bosco e cielo, agreste, solitario e introspettivo. Forse siamo in pochi a poter gustare appieno la differenza e la continuità che le vostre tavole illustrano, ma quando mai questo ha costituito un problema, forse è persino un marchio di qualità.
Grazie dunque, che zot vi assista e Buddha vi accompagni.
6 Febbraio 2022 alle 10:10 am
Grazie Gf della foto d’insieme.
Entrando più nel dettaglio, nel come le due epoche si manifestino, si palesino, una delle cose che, secondo me, si possono notare è che nel Bz novecentesco la “telecamera” è quasi sempre fuori, rappresenta un mondo in cui c’è anche Bz ma i contorni, le relazioni, i personaggi, le dinamiche tra di loro e con la società, hanno uno spazio fisico e presente nel disegno. Anche i personaggi secondari pensano e parlano. Quindi vedono Bz da fuori, offrendone la loro visione. Nel Bz millennial la telecamera apparentemente è fuori, altrimenti non potrebbe mostrare Bz, benché di spalle, ma la resa della scena è tutta dentro a Bz, parla e pensa solo lui, il fuori, compresi gli altri, è “solo” parte del suo mondo. Certo, ci sono altre caratteristiche, come l’assenza del volto di Bz per esempio, ma -mi pare- quella è la cifra che distingue la scenografia del nuovo corso.