Gio, 9 Set 2021
Oggi, in Italia, è sufficiente pagare una tassa per avere il diritto di uccidere gli animali del cielo, del bosco, del fiume. Non solo: quella tassa dà anche il diritto di entrare, armati, nei fondi privati, superando le recinzioni (se non sono a “norma anticaccia” e dotate di appositi cartelli), sino alle aie delle case agricole, senza nemmeno dover chiedere “permesso?”.
Ecco i motivi di questo scritto e del perché ho firmato (on line, con un costo di registrazione di 1€+IVA) la richiesta del referendum volto a limitare o contenere quello che considero un feroce retaggio del passato.
Chissà che Papa Bergoglio, questa volta, non dica una parola chiara sulla posizione della chiesa riguardo al comandamento “non uccidere”. Significa forse “non uccidere gli umani e, per tuo divertimento, fai pure strage degli altri viventi”?
8 Commenti a “Fermiamo la caccia?”
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14 Settembre 2021 alle 5:51 pm
Grazie!
Ho firmato anch’io.
15 Settembre 2021 alle 10:44 am
Bene.
Temo che alle 500mila firme non ci arriveranno/remo perché c’è un boicottaggio pressoché totale (solo il Corriere della Sera ne ha parlato brevemente), ma non è un buon motivo per chiamarsi fuori.
23 Settembre 2021 alle 9:35 am
Ciao a tutti. Vietare la caccia mi trova d’accordo, ma va normato il contenimento degli animali selvatici(caprioli, cinghiali, ecc.) sennò è un casino.
23 Settembre 2021 alle 3:49 pm
Ciao Max.
Potrebbe essere un problema. Tieni conto, però, che il proliferare dei cinghiali è conseguenza dell’importazione di varietà alloctone, con prole numerosa e della “pastura” (infatti è proibita e si è passibili di arresto), ovvero la nutrizione estiva da parte dei cacciatori per abituarli a frequentare, numerosi, una certa zona. I caprioli fanno poco danno, basta una rete da poco più di un metro … Incrementare la presenza dei lupi risolverebbe quasi del tutto il problema, anche se ne creerebbe altri: la pretesa della pastorizia senza recinti antilupo è pressoché generale. Alle culture, i danni maggiori (quasi ovunque) li fanno gli istrici giganti, che con la caccia non hanno a che fare.
24 Settembre 2021 alle 8:55 am
A detta dei viticoltori qui i danni li fanno caprioli in primis. Credo che dipenda da dove si risiede. Secondo me la soluzione va studiata.
26 Settembre 2021 alle 6:01 pm
Ciao Max, se la soluzione è studiata dai viticoltori, o da chi comunque ha costruito interessi diretti o indiretti su quel ‘produrre’, l’alleanza con i cacciatori è una soluzione molto economica per proteggere i guadagni e soddisfare gli acquirenti/consumatori. Ma dobbiamo essere coscienti che confermiamo di fatto un ordine che risponde esclusivamente al capriccio dell’uomo e delle sue fantasie.
27 Settembre 2021 alle 9:03 am
Ciao AdO, daccordissimo. Non è “studiata”, però in sostanza è l’unica praticabile perchè mancano le risorse. Bisogna cambiare, facciamolo. Dovremmo lavorare sia sul piano personale (firma, stile di vita) sia – in tempi più lunghi – comunitario (banalmente in cabina elettorale smettiamo di scegliere i soliti ignobili del meno peggio). La tempistica delreferendum è stata scelta male, prima bisognava informare, così nasce senza troppe speranze e temo sia fatica buttata. Vediamo comunque che salta fuori.
5 Ottobre 2021 alle 7:44 pm
OT:
A saperlo prima che raggiungeva queste quotazioni ne mettevo una decina di copie sotto al materasso … :-)))