Gio, 31 Dic 2015
Senza ragionevole speranza di futuro il presente può apparire come l’ultima spiaggia. Pericoloso, perché in un illusorio tempo senza tempo pare non ci siano né cause né effetti e una mente ottusa tende ad aprire al massimo il rubinetto dell’egoismo.
In un Paese in cui il 63% del trasporto merci è su strada ma non ostante ciò l’industria è responsabile del 43% dell’inquinamento da PM10 (particelle uguali o inferiori a 10 millesimi di millimetro) e nelle città (Milano, Torino, Roma, Napoli) il 70% del traffico è privato, è una nobile gara a chi fa più danni. In queste condizioni, parlare di “emergenza inquinamento” dando la colpa al tempo atmosferico, se tutto questo non causasse migliaia di morti e centinaia di migliaia di ammalati all’anno, farebbe ridere.
Quando il tempo è com’è ora, gli agenti inquinanti se ne stanno lì, dove vengono prodotti, invece di spargersi all’intorno, sulle nevi delle Alpi, sui monti e sul mare. In questi giorni sugli Appennini del Centro Italia c’è una vista rara in assenza di vento: si vedono due mari, panorami di decine, forse centinaia di Km all’intorno. Mentre nelle città si soffoca, letteralmente.
Purtroppo, senza stragi ripetute nel procedere di questo mondo non cambia nulla: solo la paura della morte per l’attaccamento alla vita (quintessenza dell’idea di “mio”) e il desiderio di vivere (l’idea di perpetuare “mio”) riescono a deviare gli altri desideri.
Questo è un fattore che chi le stragi le provoca scientemente non ha valutato appieno.
In un mondo che ha molto “mio” da perdere la paura non doma, rende feroci e la paura prolungata aguzza ingegno e intransigenza.
Ma, temo, “le cose” in profondità non cambieranno, la filosofia rimarrà la stessa. Ci si agiterà per tappare una falla che mette a rischio la navigazione al di là di Capo Del Non Ritorno.
Ciononostante: intriga sempre più vedere come andrà.
In questo, Bz si è portato mooolto avanti con il programma.
Forse
PS: “Cercare la pace è come cercare una tartaruga con i baffi. Quando il tuo cuore sarà pronto la pace verrà a cercarti” (Ajahn Chah, Santacittarama)
79 Commenti a “Ciononostante: benvenuto il futuro!”
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1 Gennaio 2016 alle 7:23 am
Buon anno alle tartarughe baffute!
1 Gennaio 2016 alle 9:20 am
Buon 2016 a tutti voi! Anzi, in un calendario universale sarebbe il 20.000.000.115.358.000.000 … ecc. ecc. … e 16.
Il mondo ne ha viste tante, ed è sopravvissuto. Quanto all’umanità, le carote dell’Altissimo sono finite, ora arrivano i bastoni.
Shantì!
Ari
1 Gennaio 2016 alle 9:26 am
Ciao Dhr, buon 20.000.000.115.358.000.000 … ecc. ecc. … e 16 anche a te!
1 Gennaio 2016 alle 10:54 am
Per fortuna… le tartarughe hanno i baffi! Altrimenti, come farebbero a riderci sotto…?
Buon anno!
1 Gennaio 2016 alle 11:29 am
Buon anno Jf!
Le tartarughe baffute accompagnano il cammello, così non si perde nella cruna dell’ago
1 Gennaio 2016 alle 11:40 am
Eh sì, è un labirinto, c’è rischio di perdercisi dentro, senza una buona compagnia: è difficile per il cammello uscire dalla cruna dell’ago…
1 Gennaio 2016 alle 1:45 pm
È fuori da un po’….
Proprio come i preti, i cammelli: al popolo indicano la via stretta e per loro c’è la variante di valico.
1 Gennaio 2016 alle 2:21 pm
Che stretta allo stomaco il primo disegno…maaadò.
Tra crune, dune e cammelli con le piume, buon 2016 a tutti.
1 Gennaio 2016 alle 4:19 pm
Ciao Fago, grazie.
Gli artisti, si sa, son visionari. Figurati che Bz vede inquinamento dappertutto.
Persino nella sua testa
2 Gennaio 2016 alle 4:03 am
De coelo
Il cielo stellato è bello perché l’ordine morale è organico in noi, non fuori di noi. Perché l’universo fuori di noi, che crediamo governato dalla legge morale, è caos per l’eternità: confusione e distruzione. Noi lo vediamo retto dalla legge morale in quanto ribaltiamo in esso il nostro ordine interiore. Perché così diventa una barriera contro la sua onda caotica. Ma è una barriera fittizia. Non arresta il caos, non gli impedisce di irrompere fra gli uomini e dentro gli uomini e di spingersi a combattere ferocemente per gli ambiti ma non sovrabbondanti beni della vita, a strapparsi lo spazio, il tempo, e la materia. La legge dell’universo, il nomos basileus o legge sovrana, è la forza selvaggia, il caos.(*)
2 Gennaio 2016 alle 4:05 am
Dieci anni di scorribande sul sito della Stella sono un traguardo…
“Che questo nuovo anno sia dolce con tutte le persone che stanno soffrendo. Che con loro sia potente di gioia che guarisce, che sia braccia che stringono, amore forte. Che questo nuovo anno sia dolce con tutti gli animali, che doni loro salvezza, che è anche la nostra salvezza. Che questo nuovo anno sia dolce con il mare, il cielo, la terra, che doni loro salvezza, che è la nostra salvezza. Che questo nuovo anno sia dolce anche con me, perché ho bisogno di credere la dolcezza esista ancora.
Buon anno”…
per usare le parole della mia amica Isabella Santacroce.
Un augurio agli amici della Stella, in particolare a Butchlazy, ché è musicista…
Ho pensato ad una Stella Nera per la copertina del mio inedito: “Il Vangelo secondo l’Anticristo” da cui è tratto l’aforisma De coelo (*).
Come il libricino che David Bowie agita nel suo ultimo video: Blackstar 2015, al minuto 7:00. (La storia di un cosmonauta sperduto nel paesaggio lunare.)
Happy new year <3
2 Gennaio 2016 alle 7:59 am
Ciao Hmsx, un happy coso pure atte!
10 anni che ci allieti della tua presenza… chi l’avrebbe mai detto. Pensa un po’ che credevo fossimo alla seconda generazione… 😛
2 Gennaio 2016 alle 8:33 am
Non vorrei sembrare irriverente con Ajahn Chah, ma il giorno in cui la pace venisse a cercarmi vedrei di non farmi trovare.
2 Gennaio 2016 alle 8:43 am
Se tanto mi dà tanto, dovrebbe bastare dirgli (alla pace): “La mi scusi, il mio cuore non è pronto…”. E questo parlare in seconda persona (“il tuo cuore… verrà a cercarti…”) indispone assai – vien da dirgli: “Parla per te, Venerabile”… con buona pace!
2 Gennaio 2016 alle 2:05 pm
@13,14
Se se..
Vabè, visto che proprio non ne volete sapere, potete indirizzarla a casa mia. Che ci scambierei molto volentieri due parole davanti a tè e biscotti. Però la tartaruga la lega fuori senò mi riga il parquet…
4 Gennaio 2016 alle 9:07 am
Passata la festa gabbato lu santu dicevano gli antichi…
Un po’ di pioggia e di vento ed è finita l’emergenza inquinamento.
Tutto come prima, peggio di prima.
5 Gennaio 2016 alle 3:01 pm
De coelo (errata corrige)
(…)Non arresta il caos, non gli impedisce di irrompere fra gli uomini e dentro gli uomini, e di *spingerli a combattersi* ferocemente (…)
@mym, 16
Perché ti crucci così tanto? Siamo buddisti: imperturbabili, impassibili, perfetti… che ce ne fotte della distruzione organizzata? Mica il buddhismo è cieca fede attivistica…
Eppoi, in base alle mie visioni (esiste una mistica senza dio signori! Cfr. Fritz Mauthner) il “nostro mondo più funesto apparirà”, ma noi saremo pronti e ci abbracceremo da qualche parte…
Posto un video del mio amico Koko:
5 Gennaio 2016 alle 3:10 pm
Capperi Hmsx, che bel lavoro grazie.
Sì, prendo il lusso di crucciarmi. Privilegio di vecchio buddista.
Vista la nuova copertina di Charlie?
Sempre detto che è tutta colpa del monocoso…
5 Gennaio 2016 alle 3:10 pm
Del video di Koko ho letto notizia ieri gironzolando in rete, incuriosito ho provato a vederlo, ma partiva solo la pubblicità, niente Koko: ora anche qui non succede niente: il silenzio di Koko…
[Però il buddismo non è neanche cieca fede quietista…]
5 Gennaio 2016 alle 3:13 pm
Pardon, ora è partito. Grazie, Koko e Hmsx!
La copertina di Charlie Hebdo non è piaciuta ai vescovi e a agli imam: chissà perché? 🙂
5 Gennaio 2016 alle 3:39 pm
(scrivendo…)
La costruzione appassionata del futuro, sempre unilaterale e problematica, non è la contemplazione spassionata del passato già avvenuto e tutto spiegato nella sua necessità. La logica umana è solo la parte terminale del processo sociale e politico, ossia della logica delle cose; il macrocosmo storico, che non è fatto per l’uomo, si traduce nei microcosmi individuali solo apparentemente autonomi.
Tuttavia, sebbene si pensi che la ricerca della verità sia una fatto intimo e strettamente personale, che la verità debba dare una profonda serenità e beatitudine, anch’essa strettamente personale, giacché la ricerca e il possesso della verità non sono niente di esterno ma si esercitano nel foro interno, l’intima natura della verità è universale, cioè sociale, collettiva, pubblica.
La pretesa di avere ragione contro il cristianesimo e l’islam si spiega perché il quadro della realtà che essi formano è falso, sicché non succede mai quello che si aspetterebbe e si vorrebbe che succedesse, e la fede in Dio viene a poco a poco corrosa; o forse alla nuova venuta di Cristo parleremo daccapo? (cfr. Corano, 43:61)
Il progredire della religione laica genera incredulità, ma quella incredulità che, oggettivamente, libera il campo per far posto a una nuova fede.
…
Non avevo visto la nuova copertina, bella. Secondo me non è tanto colpa del monocoso, ma sempre e solo del potere: è una questione tutta politica.
5 Gennaio 2016 alle 3:54 pm
La religione/monocoso in campo è politica.
Vedere come stanno le cose è abbastanza semplice: il passato “è” solo nella nostra testa, il futuro “è” solo nella nostra testa, il presente… non ha durata.
Non avanza molto.
“sicché non succede mai quello che si aspetterebbe e si vorrebbe che succedesse” non è un buon metodo per testare la verità, a meno che non si riconosca che non succede MAI MAI.
Anche le profezie son fatte con lo spannometro.
5 Gennaio 2016 alle 4:09 pm
Forse si può dire: il passato è il futuro che si avvera e diviene materia per il futuro – il presente è il passaggio, senza durata, del futuro al passato e viceversa. Qui siamo, anche con la nostra testa, e questa è la nostra responsabilità.
5 Gennaio 2016 alle 4:56 pm
Certo si può dire, come miliardi di altre cose
6 Gennaio 2016 alle 7:54 pm
L’Epifania tutte le feste porta via: cionostante Buon Anno
integralismo religioso, liberismo selvaggio, individualismo, bellum omnium contra omnes, “non oltre due gradi”: cionostante Auguri e indipendentemente da (dove andremo)
GRAZIE
a tutti quelli che senza clamore si pongono al servizio degli altri per ridurre la sofferenza
A fianco delle sempre efficaci suggestioni di BZ, “cionostante” propongo una prospettiva possibile, un augurio indipendentemente da.. C:\Documents and Settings\Utente\Desktop\Immagini Dario\biani pace.jpg
6 Gennaio 2016 alle 7:57 pm
Riprovo l’immagine
7 Gennaio 2016 alle 8:09 am
Ciao Dario, buon giorno e buon anno anche a te.
Bella l’immagine, grazie.
“Le religioni” parlano di pace ma siccome in realtà non hanno ontologia se non le proprie radicate credenze, alla prima occasione (cfr. copertina di Charlie) ragionano con la pancia, ossia sragionano e si fanno carico di un dio fumettistico come fosse il loro.
Mio mio mio… il monocoso èmmio!
7 Gennaio 2016 alle 8:48 am
Ciao Dario,
bella sì, l’immagine, ma, ahimé, c’è un lapsus grafico, assai emblematico. Chi ha lavorato a maglia sa che i fili di lana si infilzano sui ferri: qui abbiamo un filo che parte dal fondo del lavoro, è un filo “sfilante”, ovvero va all’incontrario, esce dalla sciarpa arcobaleno e va a formare la rete divisoria… cionosostante…
7 Gennaio 2016 alle 9:27 am
Ma noooo, guarda mo’ bene: si vede il filo sciu le dita della scignora…
7 Gennaio 2016 alle 9:40 am
Ah, beh… sì, è vero, passa sulle dita, pardon – a colpo d’occhio mi era parso più realistico nell’altro senso, la signora è lì da cinque anni…
7 Gennaio 2016 alle 5:56 pm
Non sempre, quando si dicono le stesse cose si intente dire le stesse cose, la “filosofia” può essere diversa. Tuttavia qui dicono -con altri presupposti- molte delle cose che abbiamo detto noi.
7 Gennaio 2016 alle 6:24 pm
Ogni tanto un buon articolo si legge volentieri, merci. Il vecchio assassino è a piede libero a tutte le latitudini (non scordiamo, nella folla, il fondamentalista hindù che spara a Gandhi) non è un’esclusiva dei monoteisti: è una proiezione mentale paranoica del potere e anche, va detto, un’ossessione dei fessi: ma come fa un religioso (vescovi e imam, in questo caso) a credere che quel vecchio bilioso e vendicativo sia una caricatura di Dio e sentirsi per questo offeso? In che diavolo di dio credono costoro? Oggi sì, je suis Charlie.
7 Gennaio 2016 alle 7:08 pm
Lo ammetto: non ho mai lavorato a maglia.. e la signora e lì da cinque anni, cionostante spero che continui per sempre:-)
7 Gennaio 2016 alle 7:14 pm
E spero se ne aggiungano altre/i
Tessitori
7 Gennaio 2016 alle 8:00 pm
Io invece sì, nella mia lunga nullifacenza ho fatto anche sciarpe arcobaleno a maglia in tempi non sospetti… e tutto sommato, mutatis mutandis, continuo ancora, ciononostante…:-)
Ora basta, mi taccio.
7 Gennaio 2016 alle 11:44 pm
@mym e @jf.
La storia è indissolubilmente legata alla filosofia, come lo spazio-tempo, e segue delle leggi imperscrutabili; a noi non resta che interpretarla perché non possiamo fare niente salvo annusare, intuire, coadiuvare il corso della storia e volere ciò che esso vuole (se vogliamo diventare le marionette giuste nelle sua mani). Nella storia operano soggetti che stanno al di sopra degli individui e li contengono come strumenti, come organi: sono le civiltà, le Kulturen. Queste durano, grosso modo, dai mille ai duemila anni, passano attraverso gioventù, maturità e vecchiaia. In vecchiaia diventano Zivilisationem senza nerbo. La fine del cristianesimo si annida nella biologia di quella civiltà, che è ormai putrefatta e, per semplice vecchia, prossima alla fine, destinata ad essere sostituita da una nuova religione: la religione laica. Una religione fatta di slancio, passione, entusiasmo, estasi, beatitudine, amore della vita così com’è e come la conosciamo ma come non abbiamo il coraggio di teorizzarla: effimera per definizione, senza immortalità, senza eternità, senza substrato, senza aldilà…
Io vedo il futuro; non tanto futuro, ma un po’ lo vedo. Vedo ad es. che se continuiamo a cazzeggiare con la natura, la razza umana si estinguerà. Vedo ad es. che quando il “Giudizio Universale” si abbatterà, nessuno risorgerà dal regno dei morti. Che volete? Se sono abitato dallo spirito profetico significa che sono un profeta. Piuttosto, invece di arzigogolare sul concetto di tempo (infra), ditemi… “I vostri padri dove sono? E i profeti vivono per sempre?”
7 Gennaio 2016 alle 11:44 pm
Brevissima storia del tempo.
Esiste, signore e signori, “l’ effetto quantistico di Zenone” (Misra e Sudarshan, “Il paradosso di Zenone in Meccanica Quantistica”, Journal of Mathematical Physics): quando osserviamo da vicino l’intrinseco legame tra materia e spazio-tempo avviene il cosiddetto collasso della funzione d’onda. Che roba è?
Secondo la teoria della relatività (Fisica Classica Relativistica), la luce impiega del tempo per arrivare a noi, e del tempo diverso per arrivare altrove. Quando io vedrò accadere una cosa, qualcun altro sarà certo che essa non sia ancora accaduta o che sia già accaduta da qualche tempo; cioè ogni osservatore, ogni persona, ha il proprio modo di misurare il tempo: ha il proprio tempo. Esiste il tempo per come si misura in x e il tempo per come si misura in y. In Fisica si chiama “tempo proprio”. Questo è il primo indizio dell’evanescenza del concetto di tempo: se, scientificamente, nulla è effettivamente simultaneo, perché a osservatori diversi corrispondono misure di tempo diverse, allora, per gli osservatori giusti, tutto è simultaneo: se per un osservatore in questo momento io sto nascendo, magari per un altro osservatore, adeguatamente posizionato, io sto morendo. Dunque, in una “visione di insieme”, io sto nascendo ma sto anche morendo contemporaneamente. Il tempo ha una direzione, ma è un tempo proprio: in ogni punto, lo scorrere degli eventi avrà un ordine. In un altro punto, avrà un altro ordine. Non c’è uno scorrere assoluto. [1/2]
7 Gennaio 2016 alle 11:45 pm
Secondo la Fisica Quantistica invece gli eventi sono disordinati: non c’è passato, non c’è futuro e del presente nessuno ci capisce un’ acca. Infatti, secondo il principio di indeterminazione di Heisenberg, per osservare una particella devi illuminarla in modo che il segnale luminoso rimbalzi su di essa e torni da te. Più la illumini, più quella devia (e meno informazioni sulla sua velocità restano). Meno la illumini, meno devia, ma meno conoscerai la sua posizione. Capiamoci: una particella ha una certa distribuzione di probabilità di trovarsi “qui” o “là”, ovvero di spostarsi da un punto A a un punto B attraverso tutte le traiettorie possibili, e lo fa!Tutte le traiettorie possibili nello spazio e tutte le traiettorie possibili nel tempo. Avanti, indietro, di lato. Tutte. Per questo non si può parlare di traiettoria. Un osservatore osserva particelle sparire, particelle apparire, particelle viaggiare nel tempo. Nel tempo (che non è più una linea, che non è più un susseguirsi di punti e istanti, che non è più nemmeno una distribuzione di linee ognuna per ogni posizione) si distribuiscono stati, uno compenetrato all’altro, che continuano a collassare o rafforzarsi: funzioni d’onda che interferiscono, interferenze distruttive o interferenze costruttive, fino alle risonanze.
Tutti gli istanti possibili e tutti gli stati possibili dell’universo vanno immaginati insieme, sovrapposti multi dimensionalmente senza passato, senza futuro e senza qui o là; – ognuno con la sua probabilità. In soldoni: non esiste soltanto un effimero e istantaneo “presente”, c’è molto di più.
Banalizzando: ogni evento può essere “spinto” in una direzione o in un altra da informazioni relative al passato, ma può anche essere “trainato” in una direzione o nell’altra da informazioni relative al futuro. L’evento “reale”, cioè visibile, manifesto, è la conseguenza di determinate scelte che fanno collassare le funzioni d’onda (i futuri possibili), ciò non significa che le funzioni d’onda collassate non si ripropongano mediante altre scelte. Insomma, i desideri rivolti al futuro sono più reali di quanto si pensi.
(Cfr. Al-Khalili, “La Fisica del diavolo”, Bollati Boringhieri, 2012)
7 Gennaio 2016 alle 11:46 pm
> non è un buon metodo per testare la verità, a meno che non si riconosca che non succede MAI MAI.
“Vi farò *ridere*… ma volevo fare il macellaio perché prendeva il coltello e faceva a pezzi gli animali; era un’arte, mi piaceva guardarlo” (Papa Francesco parlando ai bambini, 31 dicembre 2015)
Ho concluso vostro onore.
8 Gennaio 2016 alle 7:48 am
Ciao Hmsx, ne sai a pacchi sul tempo, meno che cos’è. Da non confondere con la “durata” anch’essa evanescente come ogni concetto e, per di più, resa incerta dall’assenza, nel mondo, di un solo sistema stabile che costituisca “metro”.
Francesco, ne abbiamo già parlato qui a proposito del “pugno a chi insulta mia madre”, a volte pare proprio non sappia cosa dice. Da non sapere che cosa si dice a non sapere che cosa si fa il passo non è lunghissimo. Per distruggere le sedimentazioni putrefatte della chiesa può andar bene anche un “macellaio”. Per costruire… Specie per quel costruire che è non costruire, ci vuole altra stoffa.
@ Jf 32: il policoso nel nostro mondo (a parte forse sconosciute tribù) non esiste da Abramo. L’induismo (a differenza dell’abramismo che lo è diventato) è monocoso dalla nascita. Le murti nessuno le confonde con… con … il coso
Il monocoso è “io” (nella versione militare: “noi”) sublimato, giustificato dall’alto. Non è una questione di numero.
8 Gennaio 2016 alle 2:58 pm
Ciao Hmsx, sei un corruttore di anziani, ora mi hai fatto venir voglia di leggere il romanzo di Eggers (“I vostri padri dove sono? E i profeti vivono per sempre?”). Io sono orfano da tempo, però sono un uomo fortunato, ho molti buoni amici, diffusi nel tempo, in spirito e perfino in carne e ossa. I profeti vivono finché la loro voce viaggia e ci sono orecchie per intendere, quindi sì, preferisco pensare che vivano per sempre (non nel senso della durata).
12 Febbraio 2016 alle 6:58 pm
Le lacune in fisica di Sant’Agostino sono più vergognose di quelle di Zenone… Ma allora, che cos’è il tempo? La risposta resta teoreticamente problematica, non chiara, sicché mi attengo al solido Kant e considero il tempo, come forma dell’intelletto umano, preso a sé, un’astrazione. Esistono solo i processi naturali, che si svolgono in contemporaneo o in successione. Ciò comporta la negazione della reversibilità del tempo, nella quale fra gli altri Einstein credeva. Ma i processi naturali non sono reversibili, sono unici e si consumano, come fuochi d’artificio. E il tempo, come astrazione, non è un concetto dappoco!, anche se, come ente fisico, “assoluto, vero e matematico”, non esiste. Infatti il tempo è un’astrazione su cui è regolata la nostra vita: un’astrazione che semplifica e simboleggia tutti processi naturali da punto di vista della successione.
PS: secondo me Koko è volteriano: “Se non ci fosse dio, bisognerebbe inventarlo… perché amo l’universo… e quando vedo un orologio con una lancetta che segna le ore, concludo che un essere intelligente ha progettato la meccanica di questo meccanismo così che appunto la lancetta segni le ore, quindi è probabile che io sia il prodotto di un essere più potente di me stesso, e nient’altro”.
(Voltaire, Trattato di metafisica, cap. II)
12 Febbraio 2016 alle 7:01 pm
@jf
Mi piace corrompere gli anziani, penso che il “vecchio” sia il protagonista di quest’epoca, non per la “saggezza”, ma per il fascinans e il tremendus che derivano dalla sua tremenda età: egli è il favorito della conoscenza. La conoscenza tarda è conoscenza riflessiva perché costruisce il mondo partendo dalla delusione… e insomma, invecchiate e lo saprete. 🙂
(cfr. manlio Sgalambro, Trattato dell’età, adelphi)
Mi piace anche corrompere i giovani… per esempio, DHR! Ha aperto tremila blog e s’è messo a fare il monologante… e manco una spiritosaggine alla Francis Bacon, che so, una cosa del tipo “Francesco il macellaio”. Allora, per ingannare la noia, mi sono preso la briga di disegnare (quando vuoi, dhr, ti sfido a gara di disegno)
13 Febbraio 2016 alle 8:00 am
Ciao Hmsx. Francesco il macellaio per via del … bacon? 😯
Il vecchio in quest’epoca è emarginato più di sempre, I guess. Una volta c’era la retorica della saggezza dei vecchi, ora neppure più quella. Essendo sicuramente un vecchio (mi hanno dato l’esonero dal pagamento del ticket sanitario in quanto povero-vecchio) ho la fortuna (si fa per dire) di vedere il fenomeno in diretta. Da un lato c’è indubbiamente un processo di rimbambimento che induce (dovrebbe indurre) alla cautela nel prendere posizioni di punta, dall’altro il numero di errori e fallimenti vissuti comincia ad avere una rilevanza statistica importante, se non li si ignora. Inoltre si ha meno futuro davanti e perciò meno competitività (non c’è, in prospettiva, quasi più nulla per cui competere) quindi si è effettivamente in grado di sconsigliare attendibilmente molte scelte apparentemente ragionevoli. In quanto al saper dare indicazioni sulle scelte consigliabili: ci indulgono i vecchi che non hanno ancora imparato dagli errori.
13 Febbraio 2016 alle 9:27 am
Carina la battuta sul bacon, anche se avevo in mente Studio dal ritratto di Innocenzo X dipinto di Francis Bacon del 1953, dove la figura del papa è distorta e deformata e si aggrappa ai braccioli del trono mentre la bocca è spalancata in un urlo. Predominano i colori del viola del nero e del giallo. Anch’io nel mio bozzetto ho fatto ricorso al viola, al giallo e al rosso, come il sangue che gocciola dal coltellone del macellaio. Triste la condizione del vecchio, l’opera di Sgalambro, più che un Trattato dell’età, è una lezione di metafisica, come recita il sottotitolo; ha il pregio di non fare del vecchio una figura accomodante ed esprime, attraverso di essa l’idea di distruzione, in molti sensi, non solo con riferimento alla disgregazione del corpo.
13 Febbraio 2016 alle 10:33 am
>DHR! Ha aperto tremila blog e s’è messo a fare il monologante…
Sarei meno monologante se qualcuno si degnasse di intervenire e commentare anche lì.
13 Febbraio 2016 alle 10:38 am
Ciao Dhr, ben tornato.
Cheffai, peschi a strascico… ? 😛
13 Febbraio 2016 alle 10:41 am
@mym
No, con il metodo del film Waterworld.
13 Febbraio 2016 alle 10:48 am
Non vale, il film non l’ho visto.
Ma ho letto il libro… 😎
13 Febbraio 2016 alle 1:15 pm
un’anima buona ha caricato la scena su YT:
13 Febbraio 2016 alle 4:10 pm
Miiii…! Cherroba, fantastico, l’esca è il pescatore medesimo.
Molte grazie.
13 Febbraio 2016 alle 5:25 pm
@mym
Mi sembra un’ottima rappresentazione visiva del samsara. Non solo il serpente va preso dal lato giusto 😉
14 Febbraio 2016 alle 11:44 am
HMSX@43
“Esistono solo i processi naturali, che si svolgono in contemporaneo o in successione”
Mi pare che questa idea di esistenza si basi sull’ “astrazione tempo presa a sè”, quindi non mi sembra meno astratta di quest’ ultima…no?
E poi Sant’ Agostino non dice anche lui più o meno la stessa cosa quando scrive:
“In te, o mia anima, io misuro il tempo. (…) Non scindere te stessa con la moltitudine delle tue impressioni”?
dhr@52
E la zattera qua s’ha da mollarla o no?
14 Febbraio 2016 alle 11:45 am
@fago 53
mollarla… per darla in pasto al bestio 😉
14 Febbraio 2016 alle 11:57 am
Uuhhh…B7 colpito e affondato! Giusto per stare in tema.. 🙂
14 Febbraio 2016 alle 11:59 am
uh? chi ha corretto “bestio” in “bestione”??
14 Febbraio 2016 alle 12:29 pm
ciao dhr, chi non muore… non muore…
> Sarei meno monologante se qualcuno si degnasse di intervenire e commentare anche lì.
Tra i tanti pregi, ho quello di tacere e saper ascoltare, specie quando non conosco gli argomenti: cosa vuoi che ne sappia di Torquato Tasso e di stornelli… Piuttosto, mi mancano le tue rubriche sull’arte e relativo dibattito. (e comunque commentare su un blog è roba da 2006, una cosa un po’ démodé)
14 Febbraio 2016 alle 12:30 pm
@fago
Agostino diceva che sapeva cosa fosse il tempo, ma che se glielo chiedevano non sapeva rispondere (cfr. mym@40); mentre Kant risponde così: “il tempo è una delle due forme a priori del soggetto (l’altra è lo spazio), esistenti prima dell’esperienza e da queste presupposte”.
14 Febbraio 2016 alle 12:31 pm
… e da *questa* presupposte”
14 Febbraio 2016 alle 12:32 pm
Dhr @56: pardòn, di solito nel dubbio chiedo, stavolta non ho dubitato e pensando a un refuso…
Ripristinato.
14 Febbraio 2016 alle 1:13 pm
@mym60: c’è una profonda differenza teologica, Un “bestione” può essere innocuo. Un “bestio” no 🙂
@HMSX: ah ma allora segui sul serio! Ma dài su, adesso fai la parte di quello timido, silenzioso, e a corto di argomenti su temi religiosi e filosofici!
Per l’arte hai ragione: la chiusura del Blog delle Ragazze è stato uno shock 🙁 Riempi di annotazioni i cataloghi, ma resta tutta lettera morta.
Infine, non accetterei mai di restare fermo al 2006: voglio tornare al XVI secolo.
14 Febbraio 2016 alle 1:14 pm
errata corrige: “Riempio”
14 Febbraio 2016 alle 1:36 pm
A proposito di tempo e XVI secolo: nel medio evo era opinione comune che Dio fosse un signore attempato, barba e capelli bianchi, occupatissimo tutto il tempo a scrutare che cosa facevano gli uomini (e le donne) sulla terra: soddisfaceva una preghiera quà, puniva un attimpuro là, faceva venire una carestia con piaghe a questi, dava latt’e miele a quelli… Una vita pienissima insomma. Dicono che una volta, un nobile che si piccava d’esser letterato fors’anche teologo, pose a Martino Lutero il vecchio koan di sant’Agostino: che cosa faceva, come passava il tempo Dio prima della creazione? Lutero rispose che lo impiegava tutto nello sbucciare lunghi rami di salice. Al che l’altro incuriosito chiese: ma in tutto quel tempo avrà sbucciato moltissimi rami, che cosa ci voleva fare? E Lutero: il Signore nella sua onniscenza sapeva che nella creazione molti sarebbero stati quelli che fanno domande cretine e non voleva trovarsi a corto di scudisci.
14 Febbraio 2016 alle 1:43 pm
Ma, visto che ormai i salici ci sono e quelli che fanno domande cretine pure, mi iscrivo: come faceva Dio a sbucciare lunghi rami di salice prima di averli creati?
14 Febbraio 2016 alle 1:45 pm
@HMSX 58
Ho capito, grazie. Sto vizio di voler definire tutto però mi pare sempre più un comportamento patologico da satiriaco mentale. Così come lo è quello di dire la propria opinione se non richiesta…ooooops
14 Febbraio 2016 alle 2:47 pm
E questo è ancora niente: sapessi cosa disse Agostino quando seppe che Martino rispose in quel modo…
14 Febbraio 2016 alle 3:23 pm
>nel medio evo era opinione comune che Dio fosse un signore attempato, barba e capelli bianchi
Nient’affatto. Questa è un’immagine barocca.
14 Febbraio 2016 alle 3:39 pm
Sì, ma -si sa- nel medioevo erano avanti un bel po’…
14 Febbraio 2016 alle 5:50 pm
mym, please non confondere illuminazione e illuminismo (che è stato e purtroppo è ancora una pura ideologia ignorante).
14 Febbraio 2016 alle 5:58 pm
Tu parli di cultura, io invento storie…
14 Febbraio 2016 alle 6:00 pm
io parlo pour parler.
tu inventi pour inventer? 😉
14 Febbraio 2016 alle 6:17 pm
Sei … un bestio!
Ti stavo per prendere sul serio… 😡
14 Febbraio 2016 alle 6:54 pm
non sono mai così serio come quando scherzo (e viceversa). dovresti “sarlo”.
16 Febbraio 2016 alle 8:45 am
@mym 66:
“Fra’ Martino, vacci piano; dormi tu!? Dormi tu!? Non te la menare, non te la menare e non parlar, non parlar!!”
Una cosa del genere immagino…magari con san Peter che lo accompagnava col pianoforte
16 Febbraio 2016 alle 9:50 am
Fuochino.
Ci sono due versioni: c’è chi sostiene che Agostino (che, si sa, era uomo del sud) disse: “qui anche i muri hanno le recchie!”.
Altri dicono che semplicemente sibilasse: “spiùne!”.
E il gallo cantò.
Pare che, a quel punto, Peter arrossì.
16 Febbraio 2016 alle 4:22 pm
Pare anche che il buon Peter (che, si sa, era uomo del nord, anzi, della val Brembana profonda…profondissima) non sia arrossito per il ricordo della passata monellerìa, ma piuttosto perché pensò: “Pota però, cosa scassa i ball st’ Agostin de l’ostia? Lancia carcasse in mezzo ai lupi e poi si stupisce dei morsi?” Ma solo il gallo sapeva che, misteriosamente, prima venne il morso e poi venne la carcassa…anche se ancora non sapeva la cosa per lui più importante: prima la gallina o l’uovo?
16 Febbraio 2016 alle 4:43 pm
Giustamente prima venne il morso e poi la gallina, si sa.
18 Febbraio 2016 alle 7:42 am
@53,65,76
L’allegro torello continua a farsi beffe del… torero Camomillo. Lo siento, saluti
18 Febbraio 2016 alle 11:34 am
Senza torello, senza torero, senza picadores, senza banderilleros… : niente blog, niente pubblico, niente di niente.