Dom, 26 Ott 2014
Buongiorno. Sono aperte le iscrizioni all’università di Urbino. La città dalle due colline. Anche quest’anno, pressoché nascosti nel corso di laurea magistrale dall’impossibile nome di Gestione delle politiche, dei servizi sociali e della mediazione interculturale, ci sono due insegnamenti che vi segnalo. Il primo, intitolato Dialogo interreligioso, è tenuto dal sottoscritto. Ne trovate qui il programma completo. Gli obiettivi principali:
Riconoscimento della propria identità religiosa come premessa al dialogo. Accesso al dialogo quale riconoscimento delle diversità funzionali, strutturali e verticali delle religioni. Crisi del concetto “standard” di religione. Analisi delle diversità tra le religioni a partire dalle istanze spirituali alle quali cercano risposta e dalla struttura simbolica.
Il secondo insegnamento, tenuto dal professor Luigi Alfieri, Antropologia del pluralismo religioso, nella prima parte è dedicato all’Islàm ed alla sua presenza nel mondo occidentale, nella seconda intende indagare i meccanismi attraverso i quali l’essere umano costruisce la percezione di sé e dell’altro da sé. Dal “capro espiatorio” alle “rivalità etnico-culturali”, da Auschiwitz alla xenofobia. Qui trovate il programma completo dell’insegnamento.
Ricordo che, all’Università, chi lo desideri può iscriversi (pagando una tassa minima) anche ad un singolo insegnamento acquisendo così il diritto, se vuole, a sostenere l’esame. La frequenza a tutti gli insegnamenti è comunque libera, anche per i non iscritti.
4 Commenti a “A Urbino, il dialogo inter-religioso”
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13 Novembre 2014 alle 1:13 pm
Intanto complimenti per il programma di studio.
Se trovo tempo verrò a qualche lezione e mi piacerebbe farla coincidere con lo zazen assieme al vostro gruppo. In quali giorni e orari e dove praticate in quel delle Marche.
Saluti romagnoli.
13 Novembre 2014 alle 1:44 pm
Ciao Nello. Sarai benvenuto.
A Fano le sedute comuni sono il martedì e il venerdì, qui, dalle 18,30 alle 19,40.
14 Dicembre 2014 alle 3:23 pm
A proposito di *dialogo inter-religioso*, papa Francesco ha negato udienza al Dalai Lama perché, siccome è stato il primo pontefice ad attraversare lo spazio aereo cinese, non è il momento di complicare i rapporti con Pechino. “Il dialogo tra Cina e Vaticano prosegue più che mai. Un dialogo epocale tra realtà millenarie che non è il momento di complicare”. (Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin).
Uno fa tanto per non complicare le cose, e poi scoppia il caso di mafia capitale. I tre poteri – religioso, politico, criminale – stritolano la città di Roma in maniera stupefacente. Il Dalai Lama è a Roma per il summit dei Nobel per la pace, epperò è “sconveniente” dargli udienza.
In effetti, durante il summit, il leader tibetano ha sbadigliato per ben due volte.
14 Dicembre 2014 alle 5:50 pm
Ciao HMSX, bentornato. Sei pronto per il Natale? 😛
Ho letto anch’io questa cosa da parte del buon (?) Parolin. Mi fa notare persona solitamente informata che in quell’occasione il Dalai non aveva chiesto un’udienza.
In ogni caso, che l’avesse chiesta o meno, pur avendo rispetto per il buon (!) Tenzin Gyatso XIV, penso che le mosse del Dalai facciano scalpore per motivi unicamente politici. In senso religioso Tenzin è il monaco eminente di una delle 4 principali scuole del buddismo Vajrayana di “rito” tibetano. Se i tibetani, e per contrappunto i cinesi, non gli dessero importanza come leader politico in esilio non se lo filerebbe, penso, quasi nessuno. Come avviene per i leader religiosi delle altre 3 scuole. Voglio dire: il Papa ha fatto un atto politico con un personaggio che ha (soprattutto) un ruolo politico.