Ven, 1 Mar 2013
Ho una bella notizia da offrire al dotto pubblico di questo blog: è uscito il nuovo libro della Stella. E quando dico “della Stella” in questo caso il senso è letterale: il libro è edito da Stella del Mattino editore, con il logo e persino con un ISBN della Stella. Dopo un anno di tentativi abbiamo verificato che è impossibile, oggi, pubblicare un saggio -il cui autore non abbia un nome altisonante- senza pagare all’Editore una certa somma. Una somma maggiore di quella con la
quale è possibile editare in proprio, rimanendo proprietari sia delle copie stampate sia dei diritti. Così abbiamo provato questa via, pubblicare per conto nostro, ed ora il libro è stampato e pronto: 180 pagine, interamente dedicate all’etica. La prima parte si occupa dell’etica buddista, la seconda dell’etica occidentale. Il titolo: La via libera. Etica buddista, etica occidentale. Gli autori: Marassi e Iorio, come nella stesura de Il Sutra del diamante e la cerca del paradiso.
È il primo libro italiano, forse europeo, nel quale l’etica buddista viene trattata nel suo insieme. Come sempre alcune parti sono più dolci, agevoli per la lettura, altre invece richiedono un’attenta concentrazione per essere seguite. La seconda parte si occupa, anche, delle inquietanti problematiche sollevate dalla neuroetica, un ambito di studio dove pare sempre più indubitabile che le scelte più profonde dell’uomo dipendano dai suoi meccanismi organici, dalla genetica, dalla chimica.
La Stella non ha fini di lucro, non può e non vuole porsi in commercio. Nel suo statuto, laddove si parla dei suoi scopi, si legge: promuovere e coordinare attività di studio, di editoria, di informazione volte a far conoscere e a favorire la possibilità di ciascuno ad essere libero nel proprio spirito e nella propria realtà di vita. Per questo il libro non è in vendita.
Se desiderate riceverlo, gratuitamente o a fronte di una piccola donazione, scrivete a servizio@lastelladelmattino.org chiedendo istruzioni.
Di seguito potete trovare tre brevi brani da La via libera. Etica buddista, etica occidentale:
–Il bandolo della matassa
–L’ingiustizia buddista
–Dietro le quinte dell’agire
228 Commenti a “Il nuovo libro della Stella!”
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1 Marzo 2013 alle 5:28 pm
[…] » La via libera. Etica buddista, etica occidentale. di M.Y.Marassi e G.Iorio Dal sito della Stella del Mattino […]
2 Marzo 2013 alle 11:40 am
ma è un libro serio o tutte buddhanate? ché in questo tempo di crisi, uno mica può buttare via i soldi per un libro omaggio!
😛
2 Marzo 2013 alle 11:50 am
Serissimo: una buddhanata dopo l’altra!
I soldi, in ogni caso, non sono buttati: ci pensiamo noi… 😛
E non è un libro omaggio, scherziamo? Con quello che è costato… 😕
Ma lo spediamo anche aggratis.
A parte le spese di spedizione, veh!
2 Marzo 2013 alle 12:08 pm
va bene, mi hai convinto. e poi l’etica è un tema divertente, uno scatenamento della fantasia che in confronto Uòl Dìsni era un dilettante
2 Marzo 2013 alle 12:11 pm
P.S. spero abbiate inserito anche l’immortale insegnamento di Giacomo Leopardi: “Chi scrive libri sulle virtù non vorrebbe mai essere preso per uno che mette in pratica ciò che scrive, cioè un minchione” (abbozzo per le Operette Morali, poi cassato)
2 Marzo 2013 alle 12:59 pm
Traaaanquil! Credere a quello che si scrive, soprattutto “sull’etica”, è un errore che schiviamo con cura… 😀
Non ci crederai ma c’è anche una parte divertente.
Una parte… vabbe’: solo qualche pagina.
Una pagina.
Due righe, dai… 😕
2 Marzo 2013 alle 3:16 pm
Visto il tema e consapevole che una rendita adeguata è indispensabile alla pratica della virtù, verserò volentieri il mio obolo a sostegno degli autori 🙂
2 Marzo 2013 alle 5:01 pm
Grazie, lei è troppobbono. Però, a meno che non venga a portarmelo a casa un bell’obolone, quello che verserebbe alla Stella andrebbe: gli autori, meschinetti, si accontentano della gloria 🙁
2 Marzo 2013 alle 6:12 pm
Vorrei segnalare che la gestione della ricezione richieste e dell’invio dei testi non è personalmente curata da Mym, bensì da uno staff di cui fa parte il sottoscritto. Pertanto chi scrive a questo indirizzo (servizio@lastelladelmattino.org ) non dialogherà direttamente con l’Autore. Tuttavia avrà tutte le informazioni necessarie.
2 Marzo 2013 alle 6:14 pm
Accontentatevi, su, il dialogo con l’Autore è… roba che scotta! 😛
2 Marzo 2013 alle 8:12 pm
. . . il dialogo con l’autore dell’etica?! Mo’ sè!
3 Marzo 2013 alle 2:18 pm
copio e incollo…..
kengaku Says:
marzo 3rd, 2013 at 11:46 am
Si potrebbe dire che se non ti regalavano un biliardo con tanto di palle, non saresti in questo casino.. Ma dal momento che venire al mondo non dipende solo da noi, e’ inevitabile che giocando con le palle prima o poi queste fanno guai!
A mio parere, prima di leggere la soluzione del problema che mi giungerà col libro, questo impeachment riguarda solo la nostra coscienza e gli inevitabili sensi di colpa ( i parassiti e che nessuno ironizzi). Tornare indietro non si può. Nascosto dietro quel ue’. ue’ tanto amato dai genitori del neonato, che porta con se aspettative e speranze, si cela un terribile incubo: “da grande non farà mica il monaco zen?”
Come riportato nella Baghavat Gita “l’uomo ha diritto alla azione e non ai frutti che da essa derivano!” Ma anche Cristo e non solo il Buddha ne hanno rivelato l’uscita. Non sono le azioni che corrompono, sono i semi che da esse germogliano. C’è da dire che sfuggendo le palle dalle mani, se si restasse immobili forse, il danno sarebbe contenuto….il fatto e’ che nel tentativo di non creare danno e nella speranza di riprenderle al volo, queste rifuggono (altrimenti che palle sarebbero) e balzo dopo balzo con noi che gli corriamo appresso, ecco che rompono il vetro, cadono dalla finestra ecc ecc Che sciagura il movimento!!!! Ma ecco che la parabola dei talenti ci viene in aiuto….
Grazie ☺
3 Marzo 2013 alle 2:41 pm
Se nel libro speri di trovare “soluzioni del problema” … campa cavallo! 🙂
Non capisco in che senso richiami la parabola dei talenti. Uno dei capisaldi della giustificazione religiosa al capitalismo ed alla necessità della “crescita”.
4 Marzo 2013 alle 12:15 pm
@ 13: a mio parere si tratta di un’interpretazione scorretta. Il senso secondo me è all’incirca questo: non aver paura di spenderti nella vita, non vivere da “piccolo borghese”, nel terrore di sbagliare o di peccare. Vivi, fa moltiplicare i doni che hai ricevuto, non importa se sono tanti o pochi, l’importante è che tu li “metta a frutto”, ossia che tu ti sviluppi come persona, che metti al servizio del prossimo quanto c’è di buono giusto e positivo in te. Ossia: non andarti a seppellire per paura e soprattutto non stare a “fare i conti” con Dio- si veda a questo proposito il discorso sulla peccatrice che ha molto peccato ma anche molto amanto. Detto in un altro modo ancora: Se sbagli Dio di perdona mille volte, non c’è problema, ma se stai a fare il furbo pensando di “esser giusto” ed essere “in credito” fai un grosso errore, butti via la tua vita. Facendo così strumentalizzi Dio!!! Sotto sotto è un attacco all’atteggiamento farisaico (Gesù polemizza spesso coi farisei perchè, si sa, ci si scanna sempre coi “fratelli”).
A mio modestissimo parere, se c’è una cosa che il buddismo può effettivamente “imparare” dal Cristianesimo è proprio questa spinta all’azione- se rettamente intesa ovvio. Però nemmeno io colgo il legame col testo di Mym.
PS: sto facendo la reclame al libro pubblicizzandolo come un testo dell’ANAS 🙂
4 Marzo 2013 alle 12:21 pm
ANAS? Was ist das?
Concordo con la lettura di aa (@ 14) riguardo alla parabola dei talenti. Purtroppo l’uso che ne è stato fatto non è conseguente a quella lettura. I buddisti… meglio lasciarli stare: dove si son mossi han fatto danni.
4 Marzo 2013 alle 12:24 pm
@ 12: Che sciagura il movimento sì…dipende da come ci si muove però, stare fermi è impossibile.
Dal Vangelo di Tommaso: “Qual’è la prova che il Padre è in voi?” “E’ nel movimento e nella quiete”.
Quanto al capitalismo ecc, sempre da Tommaso: “non prestate denaro ad usura ma datelo quando saprete che non lo riceverete”
4 Marzo 2013 alle 12:25 pm
ANAS: Son quelli delle autostrade: sai la “Via libera”- se reclamizzo il libro come un manuale per evitare gli autovelox vedi quanto copie vendi 😉
4 Marzo 2013 alle 6:08 pm
concordo con l’interpretazione di aa, di più con quella di mym.
ovunque ci si muova con l’intento di “aiutare” gli altri, inevitabilmente si cade nella propria interpretazione di cosa sia l’aiuto. I missionari la sanno lunga al proposito. Certo non si può fare di tutta l’erba un fascio, comunque farei molta attenzione ai cosiddetti promotori degli aiuti verso il prossimo. Riguardo poi al Buddhismo che debba imparare la via dell’azione dal Cristianesimo….. diciamo che abbiamo due modi diversi di considerare cosa sia un aiuto o la via dell’azione. Sul fatto che Dio ci perdoni gli errori basta che ci siamo mossi verso gli altri…beh, io lo chiederei direttamente a Lui. Forse ci stupiremo quel giorno che salendo oltre i confini della materia andando verso di Lui, incontreremo personaggi come Hitler e altri del genere, seduti tranquillamente su una nuvoletta che fumando un buon sigaro se la godono affianco a tanti Santi. Voglio dire che bene e male, perdono o castigo, il giudizio è affare di noi umani, se tutti siamo figli di Dio, come possiamo pensare che ami gli uni e detesti gli altri? Ma a noi piace la “nostra” cosiddetta giustizia e probabilmente faremo i conti con quella, senza dover scomodare il Santissimo. Per i Talenti, non ridurrei il tutto alla buona volontà, dobbiamo tener conto dell’epoca, delle circostanze….. un uomo Santo nasce al momento giusto, cioè quando molte circostanze lo richiedono, lo stesso, forse, per gli uomini malvagi. Ridurre tutto a se stessi implica lo stesso errore che aspettare che qualcuno ci chiami. Se il non movimento non è sempre la cosa giusta, lo stesso è per l’azione.
grazie–
4 Marzo 2013 alle 7:57 pm
Ragazzi (si fa per dire…) parlereste di qualsiasi cosa.
E il silenzio del Buddha? Eh?
Parlereste anche di quello, scommetto.
4 Marzo 2013 alle 9:01 pm
Io volevo più che altro correggere il tiro rispetto all’interpretazione “borsistica” riportata da Mym (e non condivisa, come si è chiarito). Interpretare una metafora come se fosse un’indicazione letterale è improprio(infatti si dice “il Regno di Dio è come ecc ecc”).
Io non ho posto l’accento tanto sull’aiutare gli altri, quanto sul vivere pienamente- nella parabola non si dice che far fruttare i talenti debba per forza voler dire essere altruisti. Il messaggio di fondo in molte parabole di Gesù che riguardo i denari è soprattutto “non fare l’ipocrita”.
Però non ci hai spiegato perchè tu hai tirato in ballo i talenti….
5 Marzo 2013 alle 11:10 am
La parabola dei talenti ed altri ammonimenti di Gesù si collegano molto bene con la discuzzione nel post precedente sui “Maestri”, “le guide”, quelli che aprono i centri ecc. Il punto centrale del Vangelo, almeno a mio parere, è proprio una radicale messa in discussione di tutto ciò (ecco il vero senso delle frasi “i primi saranno gli ultimi”, “i pubblicani e le prostitute superano i giusti nel Regno ecc). Ossia è un attacco frontale ad una falsa identità fondata su una supposta superiorità morale, sulla base della quale ci si possa ergere a giudici degli altri (ecco chi sono i “lupi travesti da agnelli”, i “sepolcri imbiancati” ecc).
@ 12: quadno supereremo i confini della materia…a parte chiedermi dove stanno quei confini, la domanda principale che mi sorge è: che cos’è la materia?
5 Marzo 2013 alle 11:12 am
discuzzione…oh non è che c’ho il raffreddore, ho sbagliato a digitare pardon
5 Marzo 2013 alle 11:58 am
Non capisco che cosa c’entra la parabola dei talenti con “i primi saranno gli ultimi”, svp.
5 Marzo 2013 alle 2:12 pm
Quelli che pensano di essere “i primi” ossia i capi del popolo, i maestri della Legge, i pii ecc. saranno gli ultimi nel Regno. Questa è tutta gente che ha sotterrato la moneta (si è risparmiata per “non sporcarsi” e per “essere giusta”); invece la prostituta dell’episodio evangelico, che profuma i capelli con l’olio, ha vissuto in modo più autentico, nel bene e nel male. I primi, i giusti, giudicano gli altri, ma saranno ultimi, i secondi, che sono biasimati dalla società, ma saranno i primi. E’ un rovescimento dell’etica dei “benpensanti”, molto disturbante per chi pensa di essere “a posto” perchè segue la Legge (atteggiamento quest’ultimo molto diffuso tra i cattolici).
5 Marzo 2013 alle 2:18 pm
Si veda anche l’episodio del Figliol Prodigo; spesso lo si cita per mettere in evidenza la bontà divina, che accoglie il peccatore pentito, ma il punto interessante dell’episodio è alla fine (in cauda venenum!!). Cioè dove il figlio rimasto a casa si lamenta col padre perchè lui, che è sempre stato lì a fare il suo dovere, si vede trattato allo stesso modo del fratello puttaniere. Ma Dio, dice Gesù è libero di pagare allo stesso modo anche chi lavora nella vigna solo per un’ora. La giustizia divina non è quella degli uomini.
5 Marzo 2013 alle 5:39 pm
Capperi se è difficile essere cristiani.
Nella nostra parrocchia basta sedersi, fare i bravi e … non rompere i santissimi 😎
5 Marzo 2013 alle 6:16 pm
Fare i cristiani è così difficile (sono tutti ultimi, ossia primi, ma qualcuno è più ultimo dell’ultimo, cioè primo del primo…) che nessuno ci prova più 🙂
6 Marzo 2013 alle 10:19 am
Tutto è relativo: fare i cristiani sarà difficile, ma rispetto a fare l’ebreo ortodosso ai tempi doveva sembrare una pacchia.
Fare i bravi e non rompere i maroni non è poi facile come sembra.
Kengaku ma che è sei sparito? Primi mi tiri il sasso e poi…
6 Marzo 2013 alle 12:11 pm
Comunque, quanto all'”essere cristiano”, se uno va al succo dell’insegnamento, l’etica proposta non mi pare poi tanto diversa da ciò che nel buddismo si intende con “sila”. Stringi stringi, Gesù dice “non stare a preoccuparti del segnapunti e soprattutto non calcolare i punteggi degli altri, piuttosto fai il bravo, non far guai e possibilmente aiuta gli altri”.
Il problema della vita religiosa cristiana, per lo meno per quanto mi riguarda, per le mie necessità, è che manca il samadhi (purtroppo devo convenire con Mym su questo ;)), Per cui alla fine è un pò come spogliare una donna con due tette fantastiche e scoprire che è tutto push up ;).
Vabbhè ho capito, nessuno vuol giocare oggi…avendo finito il Marsala mi vedo costretto ad andare dalla vicina a chiedere le sigarette…
6 Marzo 2013 alle 12:12 pm
Oppure faccio un’ora di Zz…dubbio amletico…
6 Marzo 2013 alle 3:52 pm
ma no, non sono sparito…. ma voi lavorate ? comunque non mi tiro indietro. Mi stavo chiedendo quanto c’è di reale in tutto ciò che scriviamo….. la vita è piena di contraddizioni, come lo è l’onda nel suo andare e ritrarsi.
Ma cosa significano “vita Cristiana o vita Buddhista”? il dolore è dolore per tutti, le contraddizioni dell’amore lo sono per tutti e via discorrendo.
Possiamo dire che viviamo due vite, quella pubblica, cioè quella che mostriamo e quella che “viviamo dentro di noi” quando queste due sono in contraddizione può nascere la malattia. A mio modo di vedere quando una persona si ostina a perseguire una Via, qualunque essa sia, ma che non è realmente vissuta ( oso dire accettata dal proprio inconscio) , ripeto può nascere la malattia che, secondo qualcuno, altro non è che la manifestazione del peccato, cioè della contraddizione…….
qui sta la provocazione per voi….. il peccato non è altro che la malattia, cioè la divisione interiore. Cosa ne pensate? ☺☺☺
6 Marzo 2013 alle 4:36 pm
@31: Cosa c’è di reale in quello che scriviamo?
Meglio non chiederselo…
@29: paragonare il samadhi a due tette fantastiche, ma si può? Chissà a cosa pensi quando sei lì seduto… 😯
Comunque concordo: una via religiosa senza samadhi/zazen è come un’auto senza benzina.
@31: se lavoriamo? Cosa credi che stia facendo? 😛
6 Marzo 2013 alle 6:18 pm
Se parliamo di talenti alzo la posta: esiste un’ etica orientale? – Solo noi spiriti liberati, cioè scatenati, possediamo il presupposto di intendere questa rettitudine divenuta istinto e passione che alla «menzogna sacra» ancor più che a qualsiasi altra cosa fa la guerra…La Chiesa è stata edificata sulla negazione del Vangelo! Il messaggio di Gesù è :”aiutati ché poi gli altri ti aiuteranno”; il messaggio della Chiesa è “ lo spudorato tornaconto!”. Il cristianesimo è un gigantesco punto interrogativo per una forma di ironia storico-mondiale: l’umanità si inginocchia davanti alla Chiesa, davanti all’antitesi di ciò che era all’origine, il senso, la giustezza del Vangelo. Per un prete del ‘700 il cristianesimo è uno sbaglio, per un uomo di oggi è una deficiente menzogna! Il cristianesimo è una contraddizione, -eppure il suo fondatore sta ai suoi contemporanei come un uomo sta a una scimmia.
@31, qual è il rapporto tra realtà e scrittura? Forse fare il bene è una cosa oscura.
L’omicida-suicida di Perugia non ha forse rivelato l’essenza del “mondo”?
[fiero d’orgoglio empio: il cristianesimo è una malattia dello spirito che attecchisce sui moribondi].
6 Marzo 2013 alle 7:06 pm
Ma, HMSX sei un prete ? non capisco questa questione che ritorna, sulla chiesa il Cristianesimo ecc ecc come se avessi qualcosa contro……
sai, ho fatto due anni di collegio dai preti quando ero in giovane età, ne ho viste e sentite ( menavano di brutto) tuttavia non nutro un rancore. Loro agiscono così, hanno i loro problemmi, non è diverso in Giappone in certe strutture e mym ne sa qualcosa, non a caso chi sente la spinta verso un senso religioso si rivolge altrove. Però, il mio pensiero è che se c’è gente che ha bisogno di “questa” chiesa, è giusto che “questa” chiesa ci sia. Lo stesso per i tanti guru o “maestri spirituali buddhisti” se c’è gente che necessita di un padre padrone, di strutture che infondano certezze, e che sia….. a noi cosa cambia ? se mym mi consente ti racconto una storia…..(segue)
6 Marzo 2013 alle 7:21 pm
avevo una volta un giovane paziente che da me veniva per il male alla schiena. Era pieno di cicatrici, dappertutto! Un giorno gli dissi :” perchè continui a farti del male? non ne hai ancora abbastanza? che cosa ti angoscia così tanto?” e lui molto seriamente mi rispose: ” si! ho deciso che non mi farò più del male, desidero vivere una vita tranquilla, ho capito che mi sto facendo del male, da oggi che mi sento meglio, cambierò vita”
Una settimana dopo si sfracellò col suo camion giù dal primo cavalcavia di Serravalle. Al ricordo mi viene la pelle d’oca……
A volte piccoli errori possono evitarne uno grande…. ciascuno fa e vive quello che ha bisogno vivere, intervenire non è sempre bene.
Quando dissi ai miei compagni di pratica di quel tempo che la Via Buddhista non poteva comprendere la violenza, il rapporto padre-padrone, la presunzione di possedere la verità rivelata… finì che io fui buttato fuori e criticato da tutti che ovviamente li restarono. Certo sino quando ciascuno di essi non arrivò al “suo momento” di comprensione. non so se sono riuscito spiegare il mio pensiero. ci spero.
6 Marzo 2013 alle 7:29 pm
Secondo me è impossibile essere cattolici (cristiani non so) senza essere assertivi in modo soffocante. Più che di una difficoltà nel cristianesimo si può – forse – parlare di un problema con i santi, con i religiosi, e con la colpa. Non penso che il peccato sia una malattia, del resto pubblicani e prostitute ci precedono nel regno dei cieli mica per nulla, daccordo hanno creduto, ma anche altri credono e stan loro dietro…. L’etica senza il dubbio è una condanna, o no? “etica buddhista, etica occidentale” … forse ci voleva proprio. chissà se ha senso parlare di etica buddhista al di fuori del terreno su cui ha attecchito la proposta di Shakyamuni: in occidente, come dire, c’è “già” la condizione per cui se ne possa discutere?
6 Marzo 2013 alle 8:27 pm
@ 34
Prete… ammè? Vabbuò, pistolotto.
Mai avuto a che fare con i preti, né ho mai varcato alcun tempio buddhista. E me ne guardo bene! Piuttosto ho avuto molti contatti con le suore… Ma il tema è l’etica buddhista!
Ad ogni modo, mi spiace per la sua storia personale, molto commovente.
– Questa Chiesa è per me dannosa, e degli altri me ne fotto! Per me possono affogare aggrappati a questa rovina…(Sì, sono ‘contro’)
PS: fortuna che ho l’autista e non guido!
@ massimo, 36
“E”, congiunzione, non virgola. Linguaggio intenzionale.
6 Marzo 2013 alle 8:32 pm
@aa, 28
“Ho una strana tristezza e un bizzarro malumore. Vorrei attaccar briga con voi, ma non so su che argomento»” (tipo, dal Vangelo dell’Anticristo, una protostoria dell’empietà)
6 Marzo 2013 alle 9:36 pm
@HMSX, 37 🙂 te tu stai parlando uno che non sa scrivere e ignora i fondamenti di grammatica. Comunque è stata proprio “solo” una svista, mi scuso, ma l’errore mi ha permesso di andare a http://www.lastelladelmattino.org/23 .. che anche se non c’entra una b.m. è sempre un bel leggere. 🙂
6 Marzo 2013 alle 9:48 pm
@massimo, 39
Mi piacciono le simmetrie e “Etica Buddista e Etica Occidentale ” è un titolo asimmetrico . Chiamala svista 🙂
7 Marzo 2013 alle 8:26 am
Quindi? Se mi perdonate ancora l’intrusione, non ho proprio colto quello che mi voleva suggerire HMSX 🙂 … anche se per voi è semplice
7 Marzo 2013 alle 8:40 am
@ 35: Anche a me sono capitate situazioni simili (faccio il medico); è molto doloroso- però non colpevolizzarti, tu non c’entri. Quanto a quelli che t’hanno cacciato, io direi piuttosto che sono loro che si sono rinchiusi.
Off topic: grazie per aver scritto “sedersi in pace”, l’ho trovato molto utile
7 Marzo 2013 alle 8:44 am
Forse sarebbe l’ora di aggiornare l’ora. Dei commenti.
@41: non sei solo fratello! questo luogo in certi momenti è un club esclusivo ;-P devi solo avere la pazienza che arrivi mym a fare chiarezza in cinque righe. Per tutto il resto c’è mastercard, oppure si può sempre andare a spolverare (o scopare) il mare, che è attività benedetta e vero samadhi.
7 Marzo 2013 alle 9:40 am
@35 … io avevo un amico che ha perseguito fino in fondo l’ideale del “poeta maledetto”. Potevo fare di più, di meno? La gente non ha quello che si merita, ma quello che le capita. Facciamo il nostro meglio, quel che si può …
7 Marzo 2013 alle 1:34 pm
Torno alla questione delle “tette” di cui parlavo in 29. Il fatto che nel cristianesimo non vi sia un’esperienza diretta paragonabile al samadhi, fa si che non si percepisca il fatto che tutto quanto la religione “dice” rientra nell’embito degli “abili mezzi”, essendo la meta al di là delle parole. Come conseguenza la vita religiosa si riduce ad adesione ad una dottrina, che viene identificata con la Verità, o alla condivisione dell’appartenenza ad uno specifico gruppo (la Chiesa). Ecco perchè secondo me il cristianesimo tende a divenire una monocultura che soppianta le realtà “indigene” piuttosto che integrarsi con esse. Lo stesso mi pare che accada anche nell’Islam, in misura forse anche maggiore.
Ricollegandomi anche al post precedente, segnalo un interessante articolo su Interdependence, in cui Ratzinger difende esplicitamente il carattere peculiare del Cristianesimo come verità storicamente rivelata e quindi non equiparabile ad altre possibili vie al divino. L’a-papa sostiene che negare questa pretesa di assolutezza significa privare il Cristianesdimo della propria ragion d’essere e se la prende come d’abitudine con il “realtivismo”. Vale la pena leggerlo, tutto si potrà dire di JR ma non che sia uno sciocco.
7 Marzo 2013 alle 1:42 pm
DHRma n’do stai? Quando intervieni mi trovo spesso in disaccordo con te, ma se non ci sei mi manchi…sob sob
7 Marzo 2013 alle 6:14 pm
Andate come treni.
Magari non si capisce dove, ma…
7 Marzo 2013 alle 6:42 pm
@41
Quindi il tuo lapsus mi suona… corretto. 🙂
Evidentemente i nostri amici hanno voluto mantenere la struttura de IL SUTRA DEL DIAMANTE ed. Marietti.
“Attraverso il Sutra del Diamante è possibile smascherare il Cristianesimo stesso, per poter cogliere la sua nascosta bellezza mistica” – G.Iorio, III. Un diamante tagliente fra le mani, in Il Sutra del Diamante, pag 217.
Spilorcio dotto pubblico della Stella non resta che accattarsi il libro. Offerta libera, si capisce.
PS: Il linguaggio intenzionale è sempre un bel leggere.
7 Marzo 2013 alle 6:44 pm
Anelo alla teologia maledetta -una teologia “simultanea” – in cui tutte le parti siano compresenti e non ci sia nulla da “scoprire”.
Scopo della teologia empia è la diminuzione del desiderio di Dio. ‘Diminuire’ l’eccesso di significati opprimenti legati al concetto di Dio ed estinguerne il desiderio. Credo l’idea di Dio banale, da trattare come una idea qualsiasi o l’idea di insetto; -mentre la idea di “verità” è per me semplice; essa segna, come idea,lo scarto tra noi e le cose. Allibisco quando sento dire che le idee e le cose sono identiche e Gesù resta essenzialmente un uomo malato di nervi.
La ‘pace dell’anima’ è l’estinzione del pensiero pensato fino in fondo ché “Eliminare il desiderio non è eliminare il desiderio, è non avere niente da desiderare”.(Cfr mym, in Il Sutra del Diamante, ed Marietti)
7 Marzo 2013 alle 6:52 pm
@48: Non avrei saputo dirlo meglio. Grazie.
Oggi voglio fare un regalo agli amanti del linguaggio intenzionale.
Naturalmente: acqua in bocca.
7 Marzo 2013 alle 7:06 pm
@49: hai mai letto Tesi per la fine del problema di Dio, di Tartaglia?
Muy bueno.
7 Marzo 2013 alle 7:56 pm
> hai mai letto Tesi per la fine del problema di Dio, di Tartaglia?
Un po’. Però ‘problema’ e/o ‘paradosso’ sono per me parole di disinteresse. Torno a dire: Dio non è un problema, semmai lo è il cristianesimo.
Il teologo maledetto è edificante; la teologia che insegna è costruttiva – il parallelo con il “poeta maledetto” è arbitrario.
8 Marzo 2013 alle 11:11 am
@50: grazie mym per il regalo. Strumento indispensabile per iniziare a capirci qualcosa.
8 Marzo 2013 alle 5:47 pm
Tutte le religioni hanno un contenuto morale e rappresentano ciascuna uno sforzo egualmente intenso ed equipollente per scrutare e per interpretare il supremo e imperscrutabile mistero dell’essere; sebbene il mio temperamento empio e realistico mi faccia poco propenso verso le religioni costituite, non sono indotto a combattere il sentimento religioso in astratto come la “fraterna umanità migliore” dei cristiani.
Il mio pensiero va a te, tesista pretesco del Dams che già ti stai esercitando su “Inglourious basterd”: il “woodyallenismo” come sport estremo.
La dirompenza dell’orrore è il racconto della vendetta ebrea di assassinare Hitler al cinema.
PS: adoro la c.d. “meta-storia”.
8 Marzo 2013 alle 5:48 pm
I demoni non sono i più esclusivi abitatori di rovine. Hanno capito che questa civiltà è tutta un immenso brulicare di rovine perché riflette l’uomo nella sua integrità di male.” (cit.)
PS: la conseguenza del passaggio da un tempo circolare ad uno lineare è l’allucinante consumarsi della fine del cristianesimo, non la fine del cristianesimo in sé.
8 Marzo 2013 alle 5:50 pm
Dalle ceneri del linguaggio intenzionale è sorta nel mio cuore la teologia maledetta la quale propone il veleno contagioso (leggi il cristianesimo) sotto un nome più specioso di quanto fosse stato fatto prima: l’empietismo.
I seguaci di questa setta danno l’impressione di ammettere Dio; ma il loro disegno è quello di sradicare sonoramente le colonne e le fondamenta della verità cattolica.
I loro cuori sono come “una pietra coperta di muschio”, nulla li corrompe. I loro corpi ardono come colonna di fuoco affinché facciano ardere.
8 Marzo 2013 alle 6:02 pm
Hmsx: a folate… E hai scoperto il trucco per evitare i refusi.
Occhio, però. Anche perché “Tutte le religioni hanno un contenuto morale e rappresentano ciascuna uno sforzo egualmente intenso ed equipollente per scrutare e per interpretare il supremo e imperscrutabile mistero dell’essere” non è mica vero.
E poi “usare” Battiato senza dirlo… Non è fair.
8 Marzo 2013 alle 8:55 pm
A folate? Magari…Ho scoperto il trucco per evitare i refusi: mettersi gli occhiali!
Occhio…
“No, no, non si può concepire il futuro come essere, né pensare il passato come essere. Sono solo gli indizi attuali del futuro che possiamo immaginare come presenti ed essenti; solo le tracce del tempo passato (tutto ciò che la nostra memoria conserva e che le varie forme dell’arte e dell’agire umano ci consegnano oggi, nel presente) questo soltanto possiamo chiamare “essere.” -Sant’Agostino
Usare Agostino senza dirlo è proprio no fair. È proprio da me. 🙂
9 Marzo 2013 alle 12:50 pm
Se essere geniali costituisse merito e se tale merito fosse riconosciuto … avresti il sicuro affuturato 😀
9 Marzo 2013 alle 6:45 pm
>DHR ma n’do stai?
quando, un giorno, aprendo la Stella ho visto che i commenti a questo post erano saliti di colpo a 50, mi sono spaventato…
9 Marzo 2013 alle 8:19 pm
“Una volta che è stato detto tutto come se non si fosse detto nulla, ci si può rilassare e serenamente sorridere, in quel silenzio”. (cfr mym, Il silenzio e il sorriso)
Per il teologo maledetto filosofare è rispondere, non porre domande. Allora, Dio è un certo stato di avversione del mondo contro di noi. Ciò si rivela nella morte, non nella stupida sofferenza. Il potere della riflessione di matrice occidentale non consiste nel mediare l’immediato che così non si darebbe mai al suo livello, ma nel nominarlo con temerarietà.
Tuttavia finché in Occidente il cristianesimo impazzerà le menti dei semplici, la parola del Buddha suonerà come esotica, quando va bene, e non quella profonda dottrina che interroga Śāriputra e che fa dire all’Illuminato “Il mondo con i suoi dèi si spaventerebbe se parlassi di un tale argomento”.
9 Marzo 2013 alle 8:22 pm
> Se essere geniali costituisse merito e se tale merito fosse riconosciuto … avresti il sicuro affuturato 🙂
Molto ridere. Se tradurre in un italiano geniale il Sutra del Diamante costituisse un merito e tale merito fosse riconosciuto…saresti più ricco di Fabio Volo.
Ah, l’editoria italiana!, mi raccontano certe storie sugli editori di caratura da… “che te lo dico a fare!”.
…
Hey dhr!, il tuo libro… fa paura! (è un complimento)
9 Marzo 2013 alle 8:32 pm
O uno non può andarsene due giorni a bere nelle langhe e guardo dove vi ritrovo…
@ HMSX: secondo me sopravvaluti il Cristianesimo; non è più quello a segnare la nostra cultura.
La verità è la distanza tra noi e le cose…mi sembra un’idea strana…che differenza c’è tra noi e le cose? Quel “noi” esiste veramente? Non è un frutto dell’immaginazione (una ricostruzione a posteriori) come il sarchiapone?
9 Marzo 2013 alle 8:36 pm
@ 61: “Per il teologo maledetto filosofare è rispondere, non porre domande”. Rispondere equivale a “porre un tappo” alla domanda.
Uccide la ricerca, lo stupore, la curiosità.
@ 62: Non conosco Fabio Volo, né il suo reddito. Non vorrei diventare ricco, troppo complicato.
Sono già molto ricco “di mio”.
9 Marzo 2013 alle 9:23 pm
>Hey dhr!, il tuo libro… fa paura! (è un complimento)
uellà hmsx! mi fa davvero piacere averti tra i miei 25 lettori: altri 24, e pareggio Manzoni.
ma dov’è già che abiti? sto presentando il libro in tutta… mbeh, tutta l’Umbria, a essere onesti…
9 Marzo 2013 alle 9:44 pm
@ aa
La IDEA di “verità”, non la verità etc; la differenza tra noi e le cose è l’attenzione mediante la quale ce ne separiamo. E poi io il cristianesimo non è che lo sopravvaluto, lo schifo proprio!
Tuttavia la nostra italica cultura, e anche quella africana, è segnata – ancora !- dal cristianesimo . Nel ‘mondo libero’ il cristianesimo è considerato alla stregua di una carnevalata.
@ mym
Sì, sul tappo, mentre sulla curiosità taccio; anche perché è una tale argomento spaventevole…
Beato te che non conosci Fabio Volo. È un ex panettiere con la terza media i cui libri hanno venduto 5 milioni di copie. Tutti uguali. “Vogliamoci bene e Dio ci premierà”…con assegni cospicui. Il denaro non risolve i problemi, li dissolve.
@ dhr
Abito in una terra di barbari. Molto meglio l’Umbria.
10 Marzo 2013 alle 9:11 am
>Molto meglio l’Umbria.
questo è quello che dice chi la conosce solo da turista…
10 Marzo 2013 alle 11:09 am
Hmsx @ 66 et alia: sommessamente -non vorrei si pensasse che io dico cose- mi incuriosisce questo reiterato attacco (acredine?) nei confronti del cristianesimo. Affetto sì da una gravissima malattia clericale ma, nei suoi … sogni ideali? Aspirazioni di bene? Proposte di vita beata? non direi che sia meritevole di tanta cura.
A volte le azioni risultano essere re-azioni e come tali (Pavlov insegna) poco commendevoli per coloro tra gli umani attenti all’arte del vivere.
Forse il denaro è in grado di dissolvere qualche problema ma penso che possa solo nascondere “il problema”.
If any, of course.
10 Marzo 2013 alle 12:18 pm
Se si vivesse realmente nel segno della vera etica cristiana vivremmo in un mondo assai migliore. A dominare la terra oggidì è das Capital.
@ HMSX non capisco a che serva questa idea della verità (che non essa stessa la verità seguendo il tuo ragionamento). Io dico che si può applicare il criterio vero/falso solo a singoli enunciati, parlando di verità in astratto non diciamo niente, facciomo dei giri di parole. W Wittengstein (un tipo assai dotato di prajna, a mio modo di vedere)!
10 Marzo 2013 alle 12:18 pm
W sta per viva…
10 Marzo 2013 alle 1:33 pm
In qualità di ex cristiana-cattolica, cioè educata da una famiglia mooolto tradizionale e dalle monache, appena raggiunta molti anni or sono l’età della ragione mi sono allontanata dalla religione. Solo abbastanza recentemente mi ha punto vaghezza di rileggere il vangelo e, sorpresa sorpresa! non vi ho trovato niente di quello che mi era stato allora insegnato… Quello che ho letto nei testi giustifica in pieno il “se” di aa (69). Non si può dire lo stesso della prassi attuale.
A dhr 65: non ti capita mai di passare in quel di Liguria? in fondo, è la Bethleem di mym…
10 Marzo 2013 alle 4:07 pm
Questo è un mondo virtuale, un mondo che inventa se stesso. Ogni giorno si formano nuove terre che poi vengono sommerse. Nuovi continenti della mente si staccano dalla terraferma. Alcuni godono di venti favorevoli, altri affondano senza lasciare traccia, altri ancora sono come Atlantide: favolosi, vagheggiati, mai scoperti…
Sommessamente il punto è che la Chiesa si è arrogata l’esclusiva di tradurre la lingua dell’Altro nonostante la sua mediazione simbolica abbia smarrito una qualsiasi funzione orientativa nella modernità. La Chiesa è incapace di cogliere la mutazione antropologica della vita.
Il destino di noi essere parlanti è quello di continuare la traduzione della lingua dell’Altro, – del “divino” – , ma senza le obsolescenti formule del cristianesimo. Occorre ripensarlo, magari maledirlo prima.
La Verità non si dissolve nell’ermeneutica; ha una potenza incontenibile e inesauribile che ci conduce all’eterno dilemma: attribuire un senso assurdo al mondo oppure affermare l’esistenza di Dio? Io sono per l’affermazione dell’esistenza di Dio anche perché di fronte alle rovine della cultura moderna nasce il problema di un nuovo mondo da edificare.
Per tornare al tema “la via libera” è un titolo che mi piace e sul quale non ci si può pronunciare senza prima leggere il libro. Vero?
10 Marzo 2013 alle 4:40 pm
@ 71: la mia storia personale, da questo punto di vista, è identica alla tua Cristina. Faccio presente, en passant, che esistono movimenti interni alla Chiesa che tentano di liberare il cattolicesimo dal clericalismo e di riformarlo (ad esempio il movimento “Noi siamo Chiesa”.
Suggerisco di dare una lettura all’ultima intervista del fu Cardinale Martini per farsi un’idea più articolata su quanto accade in seno alla cattolicità.
@ 72: rifondare la cultura moderna è un compito un tantino ambizioso, io per quel che mi riguarda m’acconterei di trovare il modo di vivere serenamnente, e su quel versante non trovo molto utile scervellarmi sulla potenza liberatrice della verità ecc. A meno che la cosa non si traduca in un più prosaico “non raccontar palle”
10 Marzo 2013 alle 4:43 pm
@ 72: clap (pausa) clap (pausa) clap…
Ma sai che se facevi il prete avevi una carriera? Almeno cardinale, forse di più… 😛
Il titolo? Certo, una volta letto (il titolo) su quello ci si può pronunciare.
@ 71: bentornata Cristina. Spuntano difensor fidei dappertutto oggidì… 😀
10 Marzo 2013 alle 4:45 pm
Sono d’accordo nella sostanza su quanto scrivi nel secondo capoverso @ 72. Non penso che si possa far molto per cambiare la Chiesa standone fuori però. Il problema reale, stringi, stringi non è teologico, riguarda l’organizzazione ecclesiale.
10 Marzo 2013 alle 4:45 pm
>A dhr 65: non ti capita mai di passare in quel di Liguria?
ciao Cristina! ehhh la Liguria appartiene al tempo della mia gioooventùùù nooon tooorna piùùù, dove andavano e vanno d’estate tutti i piemontesi senza fantasia che si rispettino.
o anzi: il libro è stato inviato al presidente della Soc. Dante Alighieri de La Spezia… ma non è pervenuta risposta, neppure una reazione pavloviana di quelle stigmatizzate da mym al n. 68.
con scuse agli altri utenti per questo immorale off-topic.
10 Marzo 2013 alle 5:02 pm
Se si parla di Liguria…
Un paio di settimane or sono a piazza De Ferrari (a Genova, per i poverini che non sanno dov’è) han cantato “Ma se ghe pensu” in trentamila. Da brividi.
Chi volesse vedere dove Hmsx ha tratto parte del post 72 trova qui la fonte
10 Marzo 2013 alle 5:09 pm
On topic: copiazzare senza dirlo è immorale sia per l’etica Occidentale che per quella Buddista (almeno credo…)
10 Marzo 2013 alle 5:25 pm
Immorale? Forse, dipende dallo sfondo.
Secondo me è talmente inelegante da essere banale. Anche perché lo fa spesso.
Una cosa fuori dai fogli fatta una volta, due va!, può essere una carineria (come dice qualcuno), alla lunga è pettinarsi le penne altrui.
10 Marzo 2013 alle 6:52 pm
Beh forse immorale è un’esagerazione ma sempre di furto si tratta, anche se di poco conto. Ma soprattutto, ricollegandomi a quanto diceva Kengaku sul rapporto tra scrittura e vita, siamo già sufficientemente falsi quando scriviamo idee “nostre”; figurarsi quando ci appropriamo di quelle altrui. HAi ragione, meglio non pensarci…chi è senza peccato ecc. ecc.
10 Marzo 2013 alle 7:01 pm
Ma il libro, di cui al post, qualcuno del dotto pubblico (a parte Dhr) ha provato a leggerlo?
10 Marzo 2013 alle 7:57 pm
> copiazzare senza dirlo è immorale
Embè? A parte che non conoscevo la fonte; ho ripreso la citazione da uno dei tanti messaggi che annoto dall’internet, ma una volta esplicitata la fonte cosa cambia? Se volete vi cito le altre fonti che usato, per il 72 sono ben tre…e con ciò? Non facciamo che pettinare bambole, mi pare.
non è manco inelegante: è un dialogo a più voci, dapprima nella mia testa, e poi col gentile forum (parlo di me, solo di me).
@ 72 “non raccontar palle”
Il problema è teologico. A fraintendere il messaggio di Cristo furono proprio gli evangelisti e poi tutto il resto. Ti suggerisco di dare una lettura all’Anticristo di Nietzsche, filosofo che non amo, che con quest’opera rivela cosa sia l’etica cristiana: un odio sistematico verso la realtà.
10 Marzo 2013 alle 8:02 pm
Anzi no, sono 5! Mi ero dimenticato di conteggiare Lancan e Pareyson: NON L’ESSERE MA LA LIBERTA’.
10 Marzo 2013 alle 8:10 pm
Luigi Pareyson, Ontologia della libertà, Einaudi, 2000. Dove si evidenzia il rapporto tra il Dio dei filosofi, “concetto senza realtà”, e la libertà intesa come “coscienza reale dell’assoluto” (Schelling).
Ci tengo a dire che questo commento l’ho scritto io con le mie manine. 🙂
10 Marzo 2013 alle 8:25 pm
Luigi Pareyson pone come fondamento non Dio, ma la libertà, ovvero “una ontologia esistenziale interpretata alla luce dalla coscienza religiosa” (paracit.).
@ 81
Il libro, caro mym, ho provato a leggerlo addirittura prima che lo scrivessi. 🙂
L’homme passe infiniment l’homme, come dice Pascal.
10 Marzo 2013 alle 8:27 pm
Non è che sia stata assente per tutto questo tempo, leggo sempre tutto quello che scrivete. Solo che non sono in grado, di solito, di sostenere un dialogo o trialogo o quadri… gulp!, ai livelli cui lo mantenete tutti voi epperciò solo occasionalmente mi sento di inserire una parolina. Tuttavia non vi è mai mancata la presenza della mia energia mentale, spero l’abbiate avvertita!
10 Marzo 2013 alle 8:39 pm
@ 82 e sgg: Chissà perché, di solito, nei libri se una frase un concetto sono presi da un altro autore chi sta scrivendo il libro lo dichiara. Il motivo, penso, è duplice, il primo qui non importa, il secondo invece ci importa: scrivere commenti su un tema è comunicare tra noi costruendo un puzzle, non è riempire pagine copiandole di qua e di là facendo perder tempo a chi vorrebbe capirci qualche cosa. È rispetto per il tempo altrui, per l’intelligenza propria e altrui. E, purtroppo, spesso pare che a Hmsx interessi “riempire una bella pagina” più che comunicare on topic con gli altri, ovvero partecipare con le sue forze e capacità al puzzle. Bruttino, non arriva neppure ad essere brutto.
(Provare a) leggere i libri prima che vengano scritti lo fanno i bambini all’asilo, quando immaginano di essere un personaggio o l’altro. L’assurdo, di per sé, non ha alcun legame particolare con lo zen.
C’è pieno di quelli che, siccome “sono zen”, fanno gli strani.
10 Marzo 2013 alle 8:43 pm
PS: la massima libertà è possibile dove vi sono persone che si autolimitano.
10 Marzo 2013 alle 9:45 pm
@ 86
Cara Cristina,la tua presenza mentale la sento, tanto che la tua “rubrica” sulla Grecia classica mi manca molto.
10 Marzo 2013 alle 9:48 pm
@79 etc.
> Una cosa fuori dai fogli fatta una volta, due va!, può essere una carineria (come dice qualcuno), alla lunga è pettinarsi le penne altrui
> Chissà perché, di solito, nei libri se una frase un concetto sono presi da un altro autore chi sta scrivendo il libro lo dichiara etc.
La ragione è una sola: il copyright, e sull’internet manca una legislazione in tal senso.
Il secondo motivo per cui ometto spesso di citare le fonti è per dare unità e senso al puzzle ed evitare dispersioni, altrimenti posso citarti tutta la mia copiosa biblioteca dalla quale attingo i miei pensieri: in modo mnemotico e/o letterario.
Secondariamente, quando cito qualcuno, lo faccio per strappargli le penne, come si fa quando si macellano i pennuti, mica per pettinarle, le penne.
In terzo luogo a me non interessa “leggere”, sillabare; leggere non è immaginare un processo spirituale che si svolge al nostro cospetto…ma “lo sforzo linguistico di accentuare e articolare le frasi, modulare le pause e l’intonazione, plasmando così quella forma unitaria in cui si realizza l’atto del comprendere”. (Gadamer, che, per inciso, disprezzo)
Oggi tutti praticano la lettura mentale e silenziosa, e di fronte alla richiesta di leggere un passo ad alta voce, di farlo come si deve, nessuno sa farlo realmente, badando all’inflessione, alla mimica, al ritmo, insomma alla “musicalità” – ecco che cos’è la musica, il senso musicale!
Quello che conta per me è la voce. Non intendo la fonazione, che ciascuno di noi possiede – non questa voce – bensì quella “voce” che le cose stesse hanno – o devono avere – per riuscire a parlarci.
A me non interessa “riempire belle pagine”, non sono un dotto, -eppure lo sono – ma forse uno che è finito al centro di un intrigo internazionale. Mavalà…
10 Marzo 2013 alle 9:52 pm
> PS: la massima libertà è possibile dove vi sono persone che si autolimitano.
“Perbacco!, si contenga.” – Silvio Berlusconi.
Ok.
Provare a leggere i libri prima che vengano scritti è una ingenuità da bambini, e io un po’ lo sono, bambino.Ma sono un adulto e comprerò il libro perché scrivi bene. ‘Notte.
11 Marzo 2013 alle 1:14 am
Non possiamo non dirci pessimisti in questa lunga notte dove anche i muri hanno orecchie.
Quando ho postato il commento n 1 sulla Stella (quasi sette anni or sono), l’ho fatto per replicare ad un commento omofobo nel più completo anonimato, senza cercare gloria. HMSX sta per “homosex”, più anonimo di così? (all rights reserved to dhr).
DOPO l’irreversibile, true story. (Ma che fine ha fatto Nello?)
Da allora il “dialogo” interreligioso della Stella ha avuto la conseguenza di: 1) tagliare “All’ombra del Partenone”, i.d. il confronto con il paganesimo greco-romano; 2) separarsi da padre Luciano…
Intanto la “ Cosa in sé” è sempre uguale a se stessa, anche perché abbiamo più piani della realtà, forse cinque, e uno di questi corrisponde sicuramente a Dio.
PS: la fiducia in se stessi rovina la religione degli altri. (I don’t remeber who)
Buon inizio di settimana a tutti.
11 Marzo 2013 alle 8:01 am
>(all rights reserved to dhr)
no, la prima a usare la sigla “hmsx” era stata Cristina, ma l’ho subito ripresa perché “faceva rima” con mym, jf, aa, fdfsd, kgnu, azw, vgdvg…
11 Marzo 2013 alle 1:50 pm
“Christendom has not been tried and found wanting, it has been found difficult and left untried” Penso sia di Chatterton, non ne sono sicuro.
Se fosse veramente difficile al punto di essere di fatto impossibile, non sarebbe un difetto di poco conto…forse Zz aiuta a renderlo più praticabile? E’ una possibilità. Dopo un pò però il “resto” diventa una zattera buona quanto altre. Forse dopotutto lo zio Ratzy ha le sue buone ragioni, dal suo punto di vista…
11 Marzo 2013 alle 2:12 pm
Risposta privata, di cui mi scuso con gli altri, a HMSX 99. Quello che mi dici aumenta di un talento la mia già consistente superbia. Per quanto riguarda la cultura greca, avevo poco rempo fa’ progettato un’altra serie di paginette, non ne ho fatto niente in seguito a un malinteso con l’editore, dovuto, anche quello, alla sullodata superbia…
11 Marzo 2013 alle 2:14 pm
Tempo, non rempo!(che assomiglia troppo a rompo…)
11 Marzo 2013 alle 4:45 pm
@81 … non sono dotto ( e magari somiglio più a pisolo 🙂 ), e sono arrivato da asino cialtrone circa a pagina 71. Sull'”etica” ho proprio bisogno di quel calcione in più che vale mille parole. Il capitolo “un cavallo bianco non è un cavallo” mi ha comunicato qualcosa – anche – “non razionalmente”, non so come dire.
@82 un vecchio sysop non sa resistere 🙂 … citare la fonte si fa dai tempi di Fidonet. Lasciando perdere il discorso copyright, che è “solo” “norma di legge”, consente a chi la libertà di approfondirne il contenuto (e gli altri scritti dell’autore), fatto salvo la capacità di poterlo fare. IHMO
11 Marzo 2013 alle 5:01 pm
… ahahah IMHO, e dire che l’avevo anche riletto 😀
11 Marzo 2013 alle 8:00 pm
Bentornato Max, il Sysop mi mancava.
Non sai quanto… 🙂
11 Marzo 2013 alle 8:58 pm
@ 94
The Christian ideal has not been tried and found wanting; it has been found difficult and left untried” – G. K. Chesterton.
Ben detto aa ;-), mi trovi in sintonia anche perché Chesterton è un autore che ho lungamente studiato da ragazzo.
La “via libera” che sto percorrendo è una via poco battuta, per non dire inedita, che però “funziona”, almeno per me. Il “resto” mi sembra una zattera buona quanto le altre…per affondare.
Questa “Via” è il tentativo di percorrere assieme le vie cristiana-buddhista-induista-pagana attendendosi la salvezza dalla confusione di tutte; oscillando tra un concetto di libertà di tipo spinoziano (o schopenhaueriano), che essenzialmente la nega, e quella espressa nell’entusiasmante libro di Pareyson, che però declina verso l’apologia del cristianesimo. Vedremo cosa ci raccontano mym e G. Iorio.
11 Marzo 2013 alle 9:00 pm
@ massimo, 97
Nun ce provà. Saper plagiare è un talento; forse un ‘delitto’ che si commette dalla notte dei tempi nelle arti, e di bibliografie in merito ce ne sono a bizzeffe. Dhr è un esperto. Non perché plagi (spero proprio di sì), ma perché sa scovare nei vari dipinti le c.d. “citazioni nascoste”.
Siccome non sei un dotto voglio semplificarti la vita (si fa per dire, eh 😉 )
La mia dottrina è una sintesi tra lo zen dei samurai e l’empietismo. Cioè, come lo “cambi il mondo”? Scrivendo saggi oppure impugnando letteralmente la spada? Perché morire in battaglia nel pieno delle forze non è meno orribile che abitare in un corpo che invecchia. È un dilemma che mi tormenta. Soprattutto resto allibito dal fatto che problemi oggettivi di pensiero, tipo Dio oppure qual è deve essere il ruolo della Chiesa sono stati abbondantemente sviscerati e risolti per cui mi fa specie la “creduloneria” dei contemporanei sulla questione della fede. Per me la fine del cristianesimo è imminente, e le dimissioni del Papa sono un segno.
La Chiesa dovrebbe insegnare a leggere simbolicamente la storia, altro che raccontare favolette sul buon Gesù!
Pace e bene cari confratelli 😉
11 Marzo 2013 alle 9:34 pm
Ossignur!!!
(…) quale deve essere il ruolo della Chiesa etc.
12 Marzo 2013 alle 12:24 am
@HMSX Ho appunto scritto “lasciando perdere”, perchè puntavo a evidenziare l’utilità oggettiva di un link alla fonte: permette di approfondire. 🙂 comunque aver ragione non interessa a nessuno 😛
E’ “già” tempo di affrontare in modo efficace lo sviluppo etica buddhista, a partire da o grazie a quella vissuta “in oriente”? Qui “da noi” c’è “solo” la condizione per cui se ne può discutere? … anche se non bastasse il meglio che si può fare …
12 Marzo 2013 alle 10:13 am
@ HMSX: ma perchè ti sei posto l’obiettivo di “cambiare il mondo”? E’ impossibile, il mondo è come è. Forse puoi provare a cambiare te stesso, e anche lì bisogna fare attenzione, persino quello ha i suoi rischi.
C’è un bel passaggio nello Zhuang-Zi al riguardo, sull’uomo saggio che lavora su se stesso, mentre l’uomo poco saggio cerca di cambiare il mondo…
Azz negli ultimi tempi devo essere invecchiato, una volta ero un combattente romantico come HMSX…;-)
12 Marzo 2013 alle 11:06 am
Hmsx @ 101: “La mia dottrina è una sintesi tra lo zen dei samurai e l’empietismo”, già essere portatori di una “mia dottrina” è roba da incubi seminariali. Eppoi, cambiare il mondo? Quale? Dove? Tutto? E avendo come (uniche? Principali?) alternative lo scrivere saggi o mulinare la spada… Che cos’è, Cervantes in salsa blog?
Non è sempre necessario parlare, o scrivere.
12 Marzo 2013 alle 11:21 am
Secondo me l’unica parte di “mondo” su cui si può agire è il proprio prossimo- la realtà che ci circonda, con la quale veniamo in contatto quotidianamente. Amare il proprio prossimo ed amare se stessi non sono due cose diverse. Io cerco di tradurlo nella prassi nel modo più semplice possibile: se c’è bisogno del mio aiuto, e sono certo che serva veramente, provo a darlo. Anche questo approccio peraltro richiede molta attenzione.
Poi ciascuno è diverso, se per HMSX seguire l’etica del samurai/empietismo lo aiuta ad essere felice ed in pace con se stesso, buon per lui. Mi sembra difficile, ma appunto io non sono lui.
12 Marzo 2013 alle 11:30 am
@ 106: vabbe’, però trattare Hmsx da poverino (se lui è felice così…) non fa.
Quando si agisce tutto il mondo è coinvolto. Tutto il mondo cambia.
Prima di dire e fare occorre valutare con attenzione. E spesso desistere.
L’azione, la parola che salva (il mondo, il prossimo ecc.) non c’è.
Nel migliore dei casi si può allungare fiduciosamente una mano.
Ritenendosi fortunati se, poi, la possiamo ritirare intera.
12 Marzo 2013 alle 11:45 am
Non voleva essere un atteggiamento paternalistico; io francamente non capisco come la mentalità da samurai possa essere di giovamento o costituire un aiuto per la propria vita, men che meno l’empietismo (posto che capisca cosa si intende con il termine). Per cui i casi son due: o è tutta una finzione scenica, oppure evidentemente HMSX è molto diverso da me
12 Marzo 2013 alle 11:48 am
Tertium non datur?
12 Marzo 2013 alle 12:04 pm
È stato trovato il primo refuso!
p. 32, riga 9.
A chi trova il secondo offriamo in premio un refolo di primavera.
12 Marzo 2013 alle 12:07 pm
Terza possibilità: il senso di tutto il suo discorso è un altro, ossia l’obiettivo non è quello di individuare un contesto mentale/cognitivo che sia di supporto e di aiuto ad un modo di vivere di in-nocenza.
12 Marzo 2013 alle 12:14 pm
La mano me la sono bruciata un sacco di volte…una delle fortune di fare il medico, è che per lo meno ti trovi in un contesto in cui è chiaro cosa significhi essere d’aiuto. Il bello è che ti pagano pure per farlo 😉
12 Marzo 2013 alle 12:23 pm
@ 111: se “non è quello” siamo nel “non datur”.
@ 110: sono aperte le iscrizioni al concorso “trova un refuso, se sei capace”.
PS: tengo a precisare che bigliardo e biliardo sono ambedue ammessi, grammaticalmente. L’alternarsi delle due forme segue una logica.
12 Marzo 2013 alle 12:44 pm
@ 113: concordo. Mi sembra il succo dell’etica buddista, a questo punto si può fare a meno del libro 🙂
Non mi vengono in mente altre possibilità…
12 Marzo 2013 alle 12:49 pm
@114: Vero, il “non datur” è la condizione di partenza. Anche per leggere il libro.
Fissarsi su due possibilità è “datur”.
12 Marzo 2013 alle 1:48 pm
Ah sì le possibilità sono infinite quante le persone, forse anche di più. Il senso di 106 era appunto che non si può dare un giudizio dall’esterno, quello che a me sembra un limite intollerabile magari per una altro è il massimo della libertà-fermo restando il principio di non pestarsi i piedi a vicenda.
12 Marzo 2013 alle 2:00 pm
@ 116: trasformi il senso in pastetta. Dovresti imparare da Hmsx, ad essere icastico.
12 Marzo 2013 alle 3:02 pm
“cent co cent crap, cent cul ducent ciap”
Antico proverbio brianzolo
12 Marzo 2013 alle 6:40 pm
Lo so che il mondo non può essere cambiato, cioè “migliorato”, manco la società se è per quello; più che altro si tratta di accettarlo o voltargli le spalle.
Avere una dottrina propria la cui morale è: “vivere nella grandezza del disprezzo di Dio” è roba da eresiarchi, anche da Cervantes in salsa blog se vuoi, ma comunque è roba da grandi anime.
La mentalità da samurai è per me lo zen, la migliore filosofia dell’azione che sia stata concepita nella storia dell’umanità; l’empietsmo è invece una formula per la giustizia, verso se stessi e verso gli altri. È scagliarsi contro Dio, colui che diede avvio a tutta questa faccenda…è ira raggelata. Uno specchio dove si rimira l’offesa è dà alla rabbia la sua meta: Dio. L’uomo giusto è colui che persegue l ‘annullamento’ di Dio affinché la misura dell’eterna giustizia quotidianamente si compia. (ma si finisce off topic)
12 Marzo 2013 alle 6:42 pm
PS: ci tengo a dire che non sono un ‘convinto’ e detesto i convinti, penso che la verità, diciamo così, si imponga per forza propria.
PPS: ho preso il secondo warnig da parte di mym, dunque mi ritiro nelle mie stanze e metto a freno la mia continenza. Perdonatemelo, queste sono cose di cui non parlo praticamente mai. È che la mia idea romantica di paradiso è vivere in un tempio abitato da amiche e amici dove si possa parlare in giardino serenamente di trascendenza così come lo si faceva da ragazzi.
12 Marzo 2013 alle 6:56 pm
@ 119: “più che altro si tratta di accettarlo o voltargli le spalle” che ti succede, Hmsx, queste semplificazioni non sono da te…
Lo so che lo zen dei samurai è affascinante. In realtà quasi tutto di quell’epopea è un’invenzione dell’era Meiji, portata in Occidente dai libri di D.T.Suzuki e dai film di Kurosawa.
@ 120: “La verità … ” è una puttana dal cuore grande.
Davvero sei un romantico? Un giorno, se me lo permetti, sarò anch’io in quel giardino.
12 Marzo 2013 alle 7:22 pm
HMSX il tuo mi sembra un punto di vista vicino allo gnosticismo, se non altro come sensibilità…”chi scopre il mondo ha scoperto un cadavere”-Vangelo di Tommaso. Perchè ci dev’essere per forza qualcuno all’inizio di tutta la faccenda?
Ci verrei anch’io se possibile nel giardino, però ogni tanto possibilmente farei un salto in quello islamico, giusto per dare un’occhiata
12 Marzo 2013 alle 10:29 pm
@107: “Quando si agisce tutto il mondo è coinvolto. Tutto il mondo cambia. Prima di dire e fare occorre valutare con attenzione. E spesso desistere. L’azione, la parola che salva (il mondo, il prossimo ecc.) non c’è. Nel migliore dei casi si può allungare fiduciosamente una mano. Ritenendosi fortunati se, poi, la possiamo ritirare intera.”
Eccellente e cristallino, ora.
12 Marzo 2013 alle 10:33 pm
@116: Salve aa: “[…]fermo restando il principio di non pestarsi i piedi a vicenda.”
Concordo con 117. In effetti è proprio quello che illo (mym) valuta quasi impossibile in 107.
12 Marzo 2013 alle 10:38 pm
@120:
‘sta volta qualcosa è passato: qualcosa ha toccato il centro della questione. Tuttavia apprezzo l’integrazione in 121.
13 Marzo 2013 alle 9:48 am
@ 124: Ciao AHR; evidentemente anche la scelta di non agire ha delle conseguenze. Ciò che è rilevante dal punto di vista etico, a mio parere, è il principio in base al quale ci si orienta nella scelta di agire o meno.
Non credo che la libertà sia un bene che ci si spartisce (a somma zero), piuttosto è un territorio comune da custodire. L’autolimitarsi rende possibile la libertà di tutti.
13 Marzo 2013 alle 6:24 pm
@ 125, sono d’accordo. Per questo l’ho preso sul serio (121).
@ 126: pastetta pastetta pastetta! Ooooh! 😡
13 Marzo 2013 alle 6:42 pm
A margine, ma neanche troppo: Ahr ha trovato il secondo refuso (p. 74) e si merita un refolo di primavera.
A dirla tutta, Ahr aveva trovato anche il primo (p. 32).
13 Marzo 2013 alle 8:27 pm
E io me lo piglio ‘sto refoletto de primavera… prima che s’affacci er Papa nòvo
13 Marzo 2013 alle 10:13 pm
È argentino… possiamo procedere col dialogo
13 Marzo 2013 alle 11:10 pm
Non male sulla carta l’argentino…
14 Marzo 2013 alle 8:02 am
>È argentino…
PIEMONTESE, prego!! i suoi nonni privenivano dall’Astigiano.
Orgoglio Gallico
14 Marzo 2013 alle 9:33 am
Certamente non è stato scelto per l’intelligenza … spirituale. La preghiera per JR in cui intervengono -praticamente alla pari- dio e la madonna è un capolavoro di ignoranza monoteista.
14 Marzo 2013 alle 11:23 am
Anche a me ha colpito questo fatto. Ma per i Cattolici la Madonna è più powerfull di Gesù. Che il cattolicesimo sia proprio un monoteismo ho i miei dubbi.
14 Marzo 2013 alle 11:24 am
Son più monoteisti gli indù dei cattolici, dico sul serio.
14 Marzo 2013 alle 11:27 am
@mym 133
caso rarissimo (a ogni morte… pardòn, elezione di Papa) una polemica fuori bersaglio.
14 Marzo 2013 alle 12:06 pm
@ 136: non capisco…
Temo che il nuovo papa sia peggio del vecchio, che aveva “solo” partecipato alla gioventù hitleriana.
Ha un passato pieno di ombre, alcune molto scure
14 Marzo 2013 alle 12:12 pm
questa obiezione è più interessante (vedi però risposta sul mio blog)… ma risibile la premessa: l’iscrizione alla Hitlerjugend era OBBLIGATORIA come da noi i Balilla ecc., ma non “partecipò” a nessuna missione.
14 Marzo 2013 alle 12:33 pm
Capisco: basta una legge e si può (si deve?) associarsi a qualsiasi porcheria. Una volta i cristiani non avevano qualche idealità un po’ più alta che il rispetto della burocrazia? I martiri o quelli che han patito per non adeguarsi… tutta acqua passata?
Le frequentazioni di Bergoglio sono un disastro…
@ 136: continuo a non capire: che cos’è fuori bersaglio? Equiparare dio e la madonna o farlo notare?
14 Marzo 2013 alle 2:19 pm
Ci fu anche chi disse in faccia d Hitler che gli Ebrei era ancora il popolo eletto e che la Chiesa ha un solo fuhrer.
Quanto al passato di Francy in web circolano versioni molto diverse. Tu hai contatti in Argentina Mym?
14 Marzo 2013 alle 2:47 pm
@mym 139
era fuori bersaglio sbertucciare la equiparazione tra Dio e Madonna. “Francy” ha semplicemente detto che sarebbe andato a pregare la Madonna, senza specificare “chi sta di sopra e chi di sotto” (posizione teologica del missionario).
l’iscrizione alla HJ non era “burocrazia”, era questione di vita o di morte. se si vogliono salvare solo i martiri, ‘un si salva nisciuno. senza contare che anche i taliban kamikaze si ritengono dei martiri, quindi non necessariamente è un valore.
14 Marzo 2013 alle 4:10 pm
Oh mamma il culto mariano…Lourdes…Fatima…il quinto segreto….Medjugorie e i veggenti…queste cose mi fanno venire l’orchite.
Il valore dei martiri nel cristianesimo sta nella testimonianza (in questo caso la denuncia del nazifascismo come non crisitiano), non nella morte.
“…anche i taliban kamikaze si ritengono dei martiri, quindi non necessariamente è un valore”….ti sembra un ragionamento? Anche Hitler si riteneva un brav’uomo quindi non necessariamente essere brav’uomini è un valore…anche Pol Pot si riteneva un filantropo, quindi non necessaramente essere filantroipi è un valore…Anche Moana Pozzi si riteneva una santa donna, quindi non necessariamente essere una santa donna è un valore…
14 Marzo 2013 alle 5:05 pm
@ 141: il papa, fresco fresco, ovvero come primissime parole, ha detto: “Preghiamo tutti insieme per lui (JR), perché il signore lo benedica e la madonna lo custodisca”. Essendo le prime parole mi dicono molto: parrocchia, vespri, se ti tocchi diventi cieco, processione miiiir’al tuo popolo o beella signooooora, cheeee… e via tutta la baracca.
Qualcuno mi sa spiegare, al netto dei simboli, chi è, dov’è, cosa fa, in che cosa consiste ciò che il fresco fresco ha chiamato “Madonna”? E come fa (farebbe?) a custodire JR? Tralascio la domanda sul “Signore” perché ha già risposto Eckhart: chi si rivolge a Dio per chiedergli qualcosa è come il cane che ballonzola attorno alla padrona per farsi dare un’altra salciccia.
Non so se mi spiego.
14 Marzo 2013 alle 5:12 pm
@ 140: la chiesa, in Sud America, come pure in Spagna e Portogallo, ha appoggiato il peggio del peggio. Vi sono alcune testimonianze, una certamente molto autorevole da parte di un giornalista, Verbitsky, che ha impiegato tutto la vita per circostanziare i misfatti della giunta militare, che muove accuse molto precise a Bergoglio.
Dimenticavo: fior di eminenze (per tutti: Ruini) ancora oggi appoggiano il berlusca.
14 Marzo 2013 alle 5:27 pm
>Anche Moana Pozzi si riteneva una santa donna…
probabilmente la sua punizione eterna consiste in… trovarsi in paradiso da sola o quasi; esaltante ma un po’ noioso.
14 Marzo 2013 alle 5:36 pm
>Qualcuno mi sa spiegare, al netto dei simboli, chi è, dov’è, cosa fa, in che cosa consiste ciò che il fresco fresco ha chiamato “Madonna”?
ha un suo senso nell’universo di discorso del teismo cattolico. secondo qualche autore, sarebbe anzi un equivalente omeomorfo di brahman e/o del nirvana (pozzi) 😛
14 Marzo 2013 alle 5:42 pm
Diiiio bonino, Dhr, ed io che delle volte ti prendo sul serio… 😯
14 Marzo 2013 alle 6:24 pm
E’ dai tempi dei conquistadores che la chiesa Cattolica ne fa di cotte e di crude, fianco a fianco al potere secolare. Non che i protestanti abbian fatto di meglio nel Nord America, anzi.
L’America Latina è un pò la cartina al tornasole del Cattolicesimo: un continente intero a larga maggioranza cattolica, dove le diseguaglianze sociali sono fortissime, le elites conservatrici e reazionarie, le masse povere ed illetterate. Ogni volta che qualcuno ha provato a far notare l’enorme contraddizione insita in ciò è stato messo a tacere, con le buone o con le cattive.
Moana Pozzi è in paradiso sola soletta da anni e anni…uhm come è che si fa ad andarci in quel posto lì? 😉
@ 143 R U serious? La beata vergine dell’immacolata concezione ha dei poteri devastanti. Se non l’ascoltano gli fa una capa tanta a tutti lassù, è una donna cheddiamine!
Il culto mariano è il lato B della sessuofobia e dell’omofobia cattolica
14 Marzo 2013 alle 7:09 pm
Il nuovo papa è convinto che approvare una legge che consenta il matrimonio tra gay sia un piano per distruggere dio. Interessante sentire anche che cosa ne pensa della teologia della liberazione
14 Marzo 2013 alle 7:12 pm
aa, hai dimenticato il mammismo!
comunque *sospiro* in tutta questa discussione si percepisce la grave assenza, sul mercato, di un buon manuale sull’etica occidentale/cristiana e quella buddista – che ci sia di orientamento, di faro, di lume, di giovedì (che sarebbe oggi)
14 Marzo 2013 alle 7:20 pm
Giusto.
Siamo sempre off topic. Il topic si è consumato?
Fra due giorni… tatànnn!
14 Marzo 2013 alle 7:57 pm
“16 ore dall’annuncio di Habemus Papam e già saltano fuori i primi detrattori. Ma dico, che senso ha dire che questo Papa ha collaborato con il dittatore Videla e specificare poi nello stesso articolo che non c’è alcuna prova, nemmeno un bonifico o una traccia di un bonifico bancario a favore di Papa Francesco”
Questo uno dei commenti all’articolo di Lettera43. In effetti…
14 Marzo 2013 alle 8:36 pm
Sì, si può anche parlare di detrattori ma far circolare le notizie, anche quelle in cui si dice che non ci sono prove, non è da detrattori.
Se vuol essere davvero “Francesco” deve risultar pulito e indagare è un modo per verificarlo.
Il fatto che non ci siano prove è senz’altro importante e buono.
La chiesa ci ha però abituati a diffidare, anche dove “non ci sono le prove”.
14 Marzo 2013 alle 11:46 pm
no però, Yushin, così proprio non ci siamo — e non ti riconosco. in un Paese civile, è l’accusa a dover dimostrare le proprie affermazioni. l’ordinamento opposto, per cui deve essere la persona accusata a dimostrare la propria innocenza, era il Codice Rocco del Ventennio fascista (rimasto in vigore anche parecchio dopo). o la tua idea di giustizia è quella del “caso Tortora”?
15 Marzo 2013 alle 12:50 pm
In grave ritardo, a 137 e seguenti. La discussione mi ha proposto, anzi riproposto, una domanda che mi pongo da tempo senza arrivare a niente. In quale misura il passato di una persona ha potere sul suo presente, considerando che la persona non è la stessa di allora? Questo sia per quanto riguarda la vita privata, sia per quanto riguarda la funzione pubblica nel caso in cui la suddetta persona si proponga in questa veste.
15 Marzo 2013 alle 6:07 pm
@ 154: partendo da una posizione di diffidenza non son certo dalla parte della ragione. Per questo, ancor più nel caso del papa, se avrò avuto torto a dubitare ne sarò lieto. Tuttavia il fatto che “non ci siano prove” non può essere usato al rovescio. Perché significa “non ci sono foto (in realtà una c’è), non ci sono documenti”. Tuttavia vi sono varie persone (ne parla di nuovo A. Sofri su La Repubblica di oggi) che dicono cose molto gravi sul passato di Bergoglio. Prendo atto, comunque, che padre Lombardi ha smentito tutto.
Ma ancora non mi fido.
15 Marzo 2013 alle 6:12 pm
@ 155: chi ha compiuto una certa azione ha causato delle conseguenza che si esplicano nel presente e/o nel futuro. Queste conseguenze agiscono/possono agire sia sulla sua vita privata che su quella pubblica, se ne ha una. Questo è un fatto.
15 Marzo 2013 alle 7:03 pm
@157
uno però insegnò che il karma è un camaleonte (you co-o-me and go-o-o, you co-o-me and go-o-o-o-ò)
15 Marzo 2013 alle 7:04 pm
Però sempre karma è! Ah!
15 Marzo 2013 alle 7:08 pm
Oh!
eh…
15 Marzo 2013 alle 7:12 pm
(155)Si, indubbiamente, secondo l’ottica buddista. Ma a) non tutto il mondo vive in tale ottica; b) in ogni caso, ciò che è stato fatto non si modifica: ciò esclude che chi ha agito una volta in un cero modo possa agire “al meglio” ora e in una situazione diversa?
15 Marzo 2013 alle 7:14 pm
Non cero nè c’ero… Certo, naturalmente!
15 Marzo 2013 alle 8:57 pm
@ 161: in quale ottica ad ogni azione non corrispondono delle conseguenze? Che poi qualcuno non lo veda o non lo voglia vedere…. ognuno è ciascheduno. Proprio perché ciò che è stato fatto si modifica esistono le conseguenze. Ogni volta che agiamo siamo liberi di farlo al meglio o al peggio.
15 Marzo 2013 alle 10:24 pm
>Ogni volta che agiamo siamo liberi di farlo
allora non hai letto le pagine conclusive di JJ
:-L
15 Marzo 2013 alle 10:25 pm
Ok, parliamo in concreto. Mi permetto di riferirmi a quello che tu dici sul tuo conto, più volte, nei tuoi libri. Hai vissuto la tua adolescenza nel fermento del ’68: dopo quello che tu chiami il fallimento di quelle ideologie hai cercato, e trovato, la tua strada. Ora, l’essere stato un sesssantottino ti ha forse impedito di diventare un’altra persona, di percorrere con pienezza di adesione una strada divergente da quella, di ottenere in questo percorso anche una posizione di rilievo? Il karma da te originato in quei primi anni resta… ma tu non sei lo stesso di allora. perché questo non dovrebbe essere lecito a chi ha scelto un’altra strada? Non parlo a difesa di papa Francesco, in realtà dei papi non potrebbe fr… importarmene di meno. Parlo di PERSONE, capaci di utilizzare l’esperienza di vita e l’elaborazione della stessa per lavorare su di sé. Certo, non è da tutti…
16 Marzo 2013 alle 12:39 am
Boh! Non è che uno diventa papa et voilà è immacolato, non ha importanza il fatto che mi sta simpatico perchè porta i mocassini, non si cancella quel che potrebbe aver fatto, come niente e nessuno perdona quel che ho fatto io , nessuno vi rimedia. Siccome ci insegnano che ciascuno ha il dovere di sostenere il peso delle proprie azioni, quel che vale per noi vale per lui, senza giudicare (nel senso di etichettare chi è malvagio o santo). All’atto pratico l’inerzia di quel che “siamo stati” accompagna quel che “siamo”: senza il dolore che abbiamo provocato, non saremmo. Cosa si può fare, se non prendersi carico del male compiuto? Non c’è redenzione o riparazione, non c’è un secondo “ora” come questo “ora” …
Non c’entra col papa … senza essere troppo sicuro di quel che dico:(se) su un certo piano ci si “inchina” davanti a dio o al demonio allo stesso modo, (se) bene e male ad un certo livello non si possono connotare, il (forse) venir meno del significato di etica e di pentimento non diventa un comodo alibi?
… devo andarci adagio col chianti, vero? 😀 😀
16 Marzo 2013 alle 11:58 am
@ 166: concordo (nel frattempo ho messo ordine nei tuoi commenti, spero di averti correttamente interpretato…). In parte risponde a Cristina. Che pone domande aeree… per es.: “perché questo non dovrebbe essere lecito a chi ha scelto un’altra strada?”. Eh? Perché?
Perché un papa non può essere argentino? O: perché un argentino non può essere papa? Eh?
Boh’, si può continuare all’infinito. Forse Cristina faresti bene a riflettere su quello che vuoi sapere e poi, in modo circostanziato e preciso, puoi provare a scriverlo.
16 Marzo 2013 alle 12:07 pm
@ 164: lette rilette e poi lette di nuovo e poi daccapo…
Certamente si può discutere sul senso di “libertà” (cominci tu?), però, ad ogni situazione data (nel tempo, nella chimica, nelle condizioni fisiologiche) corrisponde un momento di partenza. In quel momento la scelta è libera (si può discutere ecc…).
La situazione data è fatta di tutto il passato. Per cui seppure quanto sopra vada mantenuto, il mio pensiero è che sia meglio che chi ha praticato la pedofilia negli anni precedenti non sia accettato come insegnate d’asilo infantile. O, SE un cardinale è stato complice (per la chiesa esiste il peccato di omissione) anche solo in senso morale di delitti tremendi è meglio non farlo papa. Per di più se recentemente ha dichiarato che se una legge dello stato ammette un’unione simile al matrimonio anche per gli omosessuali quello è un complotto contro dio. Essere scemi non è una colpa. Fare papi gli scemi che FORSE sono anche degli infingardi sì.
Il fatto che Bergoglio fosse il meglio del mazzo non salva lui, squalifica il mazzo.
Il problema di fondo è: che bisogno c’è di un papa? Siamo sicuri che Gesù, il Vangelo, conducano inesorabilmente alla necessità di un papa?
16 Marzo 2013 alle 1:43 pm
Nel mentre, è stato trovato il terzo refuso: pag. 37, riga 12. Questo era difficile, un doppio refolo a JF.
16 Marzo 2013 alle 5:19 pm
@168 alle volte un papa lo cercano anche i buddhisti. In fondo (forse, bah, chissà) vorremmo possedere un papa personale e infallibile anche attraverso la frequentazione con un maestro. La religione cattolica che ha un fondamento nella parola, nella rivelazione, nella grazia, nella fede può non avere un papa?
Secondo me anche per questo pur potendo trovare buone/cattive le stesse azioni l’etica buddhista e cattolica (forse cristiana) sviluppano due percorsi diversi, forse non conciliabili.
p.s. Comunque pare che la maggior parte delle rivelazioni sul bergoglio non abbiano riscontri.
16 Marzo 2013 alle 6:03 pm
Sì, molti cercano il papà, ovvero qualcuno che gli dica cosa fare e nella luce li guidi verso la beatitudine. E perciò maestri, maestrini e… papa.
Ripeto: che non ci siano riscontri è cosa buona, ma non mi fido. La lettera pubblicata oggi di uno dei due sacerdoti arrestati, si dice, anche per sua colpa o omissione è, imho, molto interessante. In pratica dice che, poi, quando lui incontrò Bergoglio celebrarono messa assieme e si abbracciarono e che ora ha superato quel passato. Sembra (sembra!) il massimo possibile che un uomo possa scrivere pro bonus senza mentire.
16 Marzo 2013 alle 7:27 pm
ma alla fine della fiera, ma a noi che…?
o anzi: non vedo l’ora di sentire i commenti degli Zoroastriani quando verrà scelto un nuovo Dalai Lama, chissà se gli piacerà 😛
16 Marzo 2013 alle 7:38 pm
Verissimo. Passare oltre e lasciare che i papisti si occupino del loro papa mi pare cosa saggia.
Poi penso: sì, come buddista non mi interessa, ma come italiano sì. La prossima legge che si vorrà fare che incida sui cosiddetti “valori non negoziabili” (come li chiama Giovanardi) il parere del papa conterà, eccome, anche per me.
Perciò… rischiamo di essere d’accapo.
Comunque quoto @ 172.
16 Marzo 2013 alle 8:23 pm
ma insomma, con quel nome che c’hai, non senti neanche un po’ di “orgoglio argentino”, da mettere sulla bilancia accanto a quello gallico? 😀
per il resto, se la nostra classe politica deciderà qualcosa per fare piacere al Papa, sarà già un passo avanti rispetto alle leggi fatte per salvare mandrillate ed evasioni assortite…
16 Marzo 2013 alle 8:35 pm
Vero, sempre meglio el compadrito che il vecchio puttaniere…
17 Marzo 2013 alle 10:06 am
Buona domenica a tutti. Dal momento che non sono capace di riflettere prima di parlare ho preferito ritirarmi da questa conversazione pur continuando a seguirla nell’ombra. E mi sono dimenticata di salutare. E di ringraziare Massimo per la sua risposta.
17 Marzo 2013 alle 10:46 am
Buona domenica Cristina, ben ritirata e ben presente… 🙂
In @ 168 penso di aver risposto alle domande che volevi fare. O no?
PS: se tutti quelli che non sono capaci di riflettere prima di parlare si ritirassero… Wow! 😛
17 Marzo 2013 alle 12:14 pm
Buona domenica.
“Papa” (maestro..) o papà?
Certamente “in natura” appare l’importanza del ruolo genitoriale; mi pare che il problema sorga quando (anche rispetto alla guida spirituale)il papà non vuole o non può lasciare quel ruolo.
Questo, a mio parere, si può sintetizzare in queste ragioni:
a) nel primo caso perché non vuole rinunciare a quella posizione e lasciare che i figli crescano (interessi e/o identità nel ruolo)
b) nel secondo caso perché “non può” lasciare figli che non possono crescere (dipende dal forma educativa o dalle capacità del padre), oppure non riescono a crescere (e sente la responsabilità del sostegno).
17 Marzo 2013 alle 12:49 pm
Si Dario, d’accordo. Mi sembra che alla tua analisi si possa aggiungere una cosa. Il ruolo del papà è, o almeno ha una base, naturale. Quello del papa… Le strutture che si costruiscono gli uomini sono ben più rigide di quelle date da madre natura, la quale ammette l’evoluzione delle specie: se ci si permette di metterle in discussione viene giù tutto. Per esempio, mym scrive (168)che il papa si pronuncia in modo discutibile sulle coppie omosessuali. Se non sbaglio, nella Bibbia si racconta che Dio ha cacciato Adamo ed Eva dal paradiso terrestre ingiungendo loro: Crescete e moltiplicatevi e popolate la terra. Sempre se non sbaglio, nel Nuovo Testamento non c’è niente che contraddica o revochi quest’ordine: mi sembra che sia proprio Paolo a scrivere che l’unica giustificazione della presenza della donna, presenza altrimenti dannosa e peccaminosa, sia la sua capacità di mettere al mondo i figli. Può una persona che vive all’interno della struttura fondata su quei testi mettere in discussione quanto essi asseriscono? Mym, ti sembra che la mia domanda segua un’opportuna riflessione e sia formulata chiaramente (faccina)? Poi mi insegnerete a inserire la faccina…
17 Marzo 2013 alle 6:31 pm
@ 178: ciao Dario. Spesso la problematica è complicata (e resa possibile) dalla richiesta dei figli/discepoli ad essere mantenuti sotto tutela. È il caso in cui i figli non vogliono crescere, si trovano a loro agio nella situazione di figli e non vogliono diventare padri (di sé stessi prima di tutto). È il motivo principale per cui ad Antaiji non si poteva stare “per sempre”.
@ 179: la tua interpretazione di Paolo è decisamente … parziale. Seppure non fosse un femminista ante litteram non ha mai detto (né inteso dire) che “l’unica giustificazione della presenza della donna, presenza altrimenti dannosa e peccaminosa, sia la sua capacità di mettere al mondo i figli”. Perché la domanda “segua un’opportuna riflessione” occorre anche essere (cfr. 167) circostanziati e precisi. Altrimenti la domanda si sgretola da sola. Come scrivere le faccine lo trovi qui.
17 Marzo 2013 alle 7:05 pm
Bah, ecco la mia, sempre con la difficoltà di essere brevi.
Da sempre la donna ha messo in luce le “debolezze” degli uomini e per questa ragione gli uomini hanno sempre cercato di sottometterle. La donna è pratica, posa i piedi bene a terra, l’uomo è fantasioso, spesso inconcludente! L’uomo ha bisogni dei miti per giustificare i propri limiti, incertezze, paure e, perchè no, pigrizia. Riguardo l’omosessualità, da sempre si sono demonizzati i diversi, il non capire, il non mettersi nei panni degli altri è frutto di chiusura, di non amore. A mani giunte siamo tutti uguali. Cristo non ha messo insieme nello stesso grembo del suo amore uomini, donne, esattori, prostitute, traditori e perchè no anche qualche gay? Non lo sapevate? Solo un fanatico come san Paolo poteva essere così arrogante da schierarsi contro l’amore.
Forse non ero in tema, ma qualcosa dovevo dire dopo tutto questo tempo …..
17 Marzo 2013 alle 7:08 pm
Mi permetto riportare un argomento posto sul mio blog perchè qui c’è vita e mi piacerebbe sapere la vostra opinione…
Dal momento che vedo una certa timidezza nell’intervenire al blog, propongo uno stralcio di lettura su un argomento che ritengo interessante. Tratto dal libro di Neale Donald Walsch: Conversazioni con Dio, a pagina 149 si legge:
“Qual è la scelta più elevata ? Ciò rappresenta un interrogativo attorno al quale hanno ruotato le filosofie e le teologie dell’uomo fin dal principio dei tempi. Se la domanda affascina davvero ti trovi già sulla strada della realizzazione del Sé. Perché la maggior parte della gente continua ad essere assorbita soprattutto da un altro interrogativo. Non: Qual è la scelta più elevata? Ma: Qual è la più conveniente? Oppure: Come ci posso perdere di meno? Quando la vita è vissuta tenendo conto soltanto di come riuscire a mantenere sotto controllo i danni o a ricavare il massimo vantaggio, il vero beneficio dell’esistenza va perduto. Eppure non verrete mai a conoscenza di ciò nel corso della vostra esperienza se continuerete a dare risposta alla seconda domanda e non alla prima. Poiché soltanto una persona che ritenga ci sia qualcosa da guadagnare o da perdere pone la seconda domanda. E soltanto una persona che veda la vita in maniera diversa, che considera il proprio Io come un essere superiore, capisca che vincere o perdere non rappresenta il criterio di giudizio, ma lo è solamente il fatto di amare o di mancare di amare, pone la prima domanda. Colui che rivolge il secondo interrogativo dice: Sono il mio corpo. Colui che pone il primo dice:Io sono la mia anima.
Lascia che tutti coloro i quali hanno orecchie per intendere, ascoltino. Poiché ti dico questo: Al momento della crisi in tutti i rapporti umani esiste un’unica domanda: Che cosa farebbe adesso l’amore? Nessun’altra domanda è degna di rilievo, nessun’altra domanda è degna di significato, nessun’altra domanda ha qualche importanza per la tua anima.”
Questo breve passaggio del testo, apre profonde riflessioni a mio avviso. Una sorta di provocazione che ci impone un metterci a nudo dinnanzi certe nostre scelte. Sarei felice di conoscere la vostra opinione in merito.
Alla prossima..
RKP
17 Marzo 2013 alle 7:10 pm
Ciao Kengaku, bentornato. @ 181: “La donna è pratica, posa i piedi bene a terra” uuuh, siii, be’, magari… a volte? 😛
17 Marzo 2013 alle 7:47 pm
Mi sono prudentemente tenuto lontano dal discettare sul papa, contento in cuor mio di non esser cattolico. Noto che i più han preferito eludere il tema dell’etica buddista, certo meno agevole da trattare del malcostume clericale vaticano con pregressi, annessi e connessi. Ora grazie al lungo blog mi frullano due considerazioni che vi partecipo. La prima, da cittadino di un paese che circonda il Vaticano e da cui a volte sembra essere circondato: siccome il novello Francesco ebbe a dire che proporre una legge statale (in quel caso argentina) che consente il matrimonio omosessuale è “un tentativo di annientare il piano di Dio” (virgolettato da un articolo del Corriere della Sera) mi vien da chiedergli: 1. come lo sa?; 2. se è così informato sul piano di Dio, non sarà che (anche) un governo che butta in mare da un aereo degli oppositori dopo averli fatti torturare e dare in adozione i loro figli a fidate famiglie cattoliche sia un comportamento statale (perlomeno) non in sintonia con il piano di Dio? Epperò questo secondo virgolettato non lo trovo.
La seconda considerazione (kengaku @182) visto che anche i buddisti insistono a parlare cristiano, è una domanda che mi riporta all’etica buddista (il libro lo sto leggendo con calma): da un punto di vista buddista, visto che le domande hanno valenza etica non meno delle risposte e dei comportamenti, perché mai ci si dovrebbe chiedere “Qual’è la scelta più elevata?” Cos’è questa smania di mettersi sempre più in alto? Questa gara continua a primeggiare anche nella perdita? Non sarebbe abbastanza chiedersi “che voglio fare di quel che mi resta da vivere?” E prima ancora “lo so davvero cosa vorrei veramente fare dei giorni della mia vita?”
17 Marzo 2013 alle 8:05 pm
Ciao Cristina, condivido l’analisi, c’è certamente differenza tra papa e papà: il primo è una istituzione (in quanto tale soggetta a riconoscimento-influenza sociale), il secondo un fenomeno originato dalla natura, anche se nel tempo è stato sempre più influenzato dallo sviluppo culturale. In merito alla comparazione intendevo dire che entrambi dovrebbero avere funzione educativa e che il problema non è tanto legato al ruolo ma a chi lo esercita.
Rispetto alla affermazione che “Le strutture che si costruiscono gli uomini sono ben più rigide di quelle date da madre natura”, non sempre è così: l’evoluzione dei diritti (civili, del lavoro ecc..)e della condizione della donna ne sono la dimostrazione
@MYM “diventare padri di sé stessi”..lo sforzo di una vita:-))
17 Marzo 2013 alle 8:38 pm
@ 184: Ciao JF, bentornato. Temo che trovare un cardinale (e quindi un papa) non impelagato con una storia(ccia) o l’altra sia molto molto difficile. La chiesa in Sud America (Cile, Argentina ecc.) è stata non solo complice ma alleata degli assassini. Da almeno 400 anni. Per non parlare di Australia, Canada, Irlanda, Spagna, Portogallo… Questa sera una delle abuelas (le nonne, perché i genitori furono uccisi) dei bimbi strappati alle famiglie e dati in adozione, ha chiesto a Francesco di scoprire la pentola delle complicità. Vedremo, se vuol far “pulizia” l’agenda è pienissima.
17 Marzo 2013 alle 8:59 pm
mym 180, è vero, devo cercare quel luogo o quei luoghi in cui Paolo ha scritto quello di cui mi ricordo bene perché, ovviamente, mi ha fatto girare le sc….
kengaku 181, non è vero che “da sempre” sono stati demonizzati i diversi, almeno non nel senso degli omosessuali! Io sono cresciuta nutrendomi della cultura greca nella quale l’omosessualità è scontata, non esistono domande sul suo conto, non c’è proprio il sospetto di poterla valutare moralmente, non c’è neppure un vocabolo che la definisca in opposizione all’etero…
jf. certo, qual è il piano di Dio? Tutta la struttura ormai bimillenaria della chiesa cattolica è proprio fondata sulla pretesa che ci sia quello che lo conosce e ha il compito di insegnarlo al mondo. Non me lo ricordo bene ma mi sembra che nel Vangelo sia scritto che Gesù ha attribuito questo compito a Pietro…
mym, scusa la nuova imprecisione. Come ho già detto mi sembra difficile che chi vive all’interno della struttura ecclesiastica possa modificarne le regole quando queste sono stabilite dai sacri testi.
Dario: si certo, qualche intervento c’è stato e continua ad esserci, almeno a livello di istituzione nella misura in cui è razionale. Ma questo ha provocato, se non sbaglio, una reazione decisamente violenta, espressa nell’omicidio,da parte dei maschietti che non accettano una modifica così consistente della maschilista struttura sociale da loro costruita.
Non mi dimentico di nessuno?
17 Marzo 2013 alle 9:49 pm
Vai ragazzi continuate così che si arriva a 200…
17 Marzo 2013 alle 10:57 pm
jf, il problema di aver la smania di mettersi sempre in alto forse è un problema tuo?…… hummm vecchio pensiero stantio comunista? d’accordo con la tua formulazione: “che voglio fare di quel che mi resta da vivere?” E prima ancora “lo so davvero cosa vorrei veramente fare dei giorni della mia vita?”
solo che detto così non diventa una provocazione interiore, potrei decidere di fare soldi a palate perche con quelli posso avere ogni cosa, ma non è questo il senso della lettura, bensi portare ad una riflessione su come orientare la propria vita, ho estrapolato dal libro un brevissimo passaggio, limitato d’accordo.
Forse anzichè sparare subito certe osservazioni, si potrebbe chiedere chiarimenti o spiegazioni. Mi pare spesso di notare che molti sanno gia tutto su tutto, bene, ho ben poco da aggiungere a tale pubblico, le certezze non sono mai state il mio forte. Grazie della tua precisazione.
17 Marzo 2013 alle 11:19 pm
Cara Cristina (@187) effettivamente non te lo ricordi bene: nel Vangelo non sta scritto, se leggo bene, che Gesù ha attribuito a Pietro il compito di insegnare al mondo il contenuto del piano di Dio che lui conosce bene, ma semmai il contrario. Subito dopo averlo indicato come depositario delle chiavi del regno dei cieli, lo apostrofa nel modo seguente: “Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!” (Matteo, 16,23) Insomma essere il capo della Chiesa non vuol dire automaticamente essere a conoscenza dei disegni divini.
Una spiegazione l’avrei anche chiesta, caro kengaku 189, ma al netto delle interpretazioni psicologiche sulle mie motivazioni, non trovo risposta alla domanda, che dunque ripeto: perché mai ci si dovrebbe chiedere qual’è la scelta più elevata? Da cosa ci si deve elevare? Grazie in anticipo del chiarimento.
18 Marzo 2013 alle 12:38 am
Mah forse da tutte quelle scelte che fanno cadere l’uomo. Dedicare la propria vita a scopi puramente egoistici per esempio. Nonostante Buddha sembra abbia detto che abbiamo la sua stessa natura, troviamo molte indicazioni nel buddhismo su come utilizzare i nostri sensi. Non si tratta qui di elevarsi sopra qualcosa o qualcuno ma rivolgere lo sguardo verso se stessi e porsi qualche domanda. Non significa che qualcuno sia meglio di qualcun’altra.
18 Marzo 2013 alle 8:20 am
@jf e mym
anzitutto, bentornato JF anche da parte mia.
riguardo alla volontà ‘francescana’ di aprire il calderone… il suo primo Angelus ha avuto come temi la misericordia e il perdono, il che (a voler fare della dietrologia… o Pietrologia?) marca male.
approvo la prospettiva di Jiso per cui lo scopo dell’etica buddista non sarebbe il “sempre più in altoooooo!” come diceva la vecchia pubblicità della grappa Bocchino (nomen omen).
18 Marzo 2013 alle 9:01 am
solo sulla questione del “piano di Dio” eviterei isterismi un po’ di maniera. una cosa è che diano fastidio le ingerenze della Chiesa in politica, e va bene. ma quanto alla possibilità di “conoscere il piano di Dio” Bergoglio si riferiva semplicemente al fatto che nelle sacre scritture (Bibbia ebraica e Bibbia cristiana) il matrimonio è presentato come unione tra uomo e donna.
18 Marzo 2013 alle 9:58 am
@176 Prego, ma non merito i ringraziamenti, mica ho risposto io, eran solo parole … 😛
Che cosa voglio fare (e se sono sicuro di sapere cosa voglio fare) di quel che mi rimane della mia vita è “la” domanda. Parlando per me, non sono un buon praticante: sono un po’ preso da mille cose, o meglio la mia vita me la faccio prendere da mille cose, affetti, lavoro, promesse, impegni, divertimento, egoismo, stupidità, pigrizia. Sovente mi comporto (mi scuso per l’esempio che usa la parola “vetta”) come se continuassi a guardarmi intorno, fermo immobile, scommettendo di poter trovare una seggiovia che mi porta su una cima qualsiasi non importa quale, piuttosto che incamminarmi piano verso la cima che ho scelto, perchè so che su quella collina non ci arriverò mai. Cercare in tutte le azioni il senso che diventa la meta, meta che non si raggiunge ma si percorre … Mi accorgo di sperare a tratti ancora – magari non consapevolmente – nella mano di qualcuno che mi dica “giusto”, “sbagliato”, “di quà”, “di là” o meglio ancora nella rassicurazione sul fatto di essere nel giusto comunque, o almeno nella benedizione di essere stato graziato … vivo ancora in modo molto infantile, in fondo. Ora mi aspetto gran bastonate ….
Per quel che mi riguarda, è tutto molto impegnativo: anche se per istinto posso sentire che non c’è un modo migliore o peggiore, c’è quello, ma costa fatica e mi scoraggio non tanto per lo sforzo ma per la mancanza “ora” della liberazione promessa.
Magari per altri è più naturale, non so.
Mettere in pratica le frasi ad effetto che uno si può inventare … sono c… ehm … è difficile.
Un altro punto, sempre per parere personale niente di più … sono due punti 😛 : stare nel mondo cercando un equilibrio tra un impegno per sè che non sia egoista e un impegno per chi ci circonda che non sia vanità, e smetterla di mentirsi su quello che si è e si fa e sul perchè (forse “cosa” e “perchè” non si possono distinguere).
p.s. sono “intimorito da” e mi sento “inadeguato a discutere di” questo argomento.
18 Marzo 2013 alle 10:02 am
Sono d’accordo, mi sembra un pò troppo chiedere al papa che approvi i matrimoni omosessuali (anche se segnalo che alcune chiese evangeliche ci sono arrivate vicino, vedi presempio le posizioni dei Valdesi). Il problema è che le ingerenze sulla politica delle posizioni della Chiesa sono sempre state fortissime in Italia, ricordiamoci le faccende dei DICO, sul fine vita ecc.
Il fatto che la Chiesa tenti costantemente di imporre la propria visione attraverso la politica è un indice della sua debolezza morale.
18 Marzo 2013 alle 10:08 am
Grazie Massimo per la sincerità e la chiarezza con cui ti sei espresso. Mi ritrovo abbastanza in quanto scrivi. Riprendo solo un punto: la liberazione promessa secondo me è proprio Zz, ed è una liberazione presente “ora” proprio in quello stesso momento.
18 Marzo 2013 alle 10:28 am
@ 194: Max, ti dovrebbero fare papa di tutti i buddisti!
Così poi ti spariamo addosso col bazooka… 😛
Quello è il tema. Il resto sono spiccioli.
La continuazione del sutra 194 è il 196.
18 Marzo 2013 alle 10:54 am
Max hai il mio voto. Sulla liberazione sentite qua un vecchio classico: “…To illustrate: a man who is lost goes astray because he is bent on pursuing a certain direction; and his confusion has no valid foundation other than that he is bent on a certain direction. It is even the same with all beings. They become unenlightened, foster their subjectivity and go astray, because they are bent on enlightenment”
Cosa non si trova nei links della Stella….(grazie Carlo, santo subito!)
18 Marzo 2013 alle 12:27 pm
Allora, papa Massimo zero e aa segretario di stato: l’organigramma comincia a delinearsi. Habemus curiam, possiamo cominciare a demolirla 🙂
La questione non è (aa 195) a parer mio chiedere al papa che approvi i matrimoni omosessuali, bensì il richiamo al senso delle proporzioni (e anche del ridicolo) nell’uso degli anatemi. La gerarchia di una Chiesa o non si immischia mai nelle decisioni dei governi e nelle leggi degli stati, o se lo fa ha il dovere della denuncia di ogni forma di sopraffazione nell’uso del potere statale.
Il linguaggio religioso è trasversalmente maschilista (detesto il termine, ma qui ci sta) e verticista: Dio, Buddha, i profeti, gli antenati… son tutti maschioni e come tali parlano, e la meta è sempre in alto: gli ultimi saranno primi, metafore scalatorie, non plus ultra ecc… La riforma del linguaggio religioso è una delle cose necessarie IMHO
18 Marzo 2013 alle 12:40 pm
>Dio, Buddha, i profeti, gli antenati… son tutti m[**]chioni
completare la frase a piacere
18 Marzo 2013 alle 12:52 pm
La religione è fallocratica? Oh ragazzi non vorremo mica tornare ai tempi della Magna Mater, in cui noi maschietti eravam carne da leone…c’è un limite a tutto 😉
Ok per la curia buddista, non mi tiro indietro: l’importante è l’esempio che si da. Ossia ogni “fedele” d’ora in poi potrà dire: se sto minchione l’han fatto segretario di stato buddico io posso mirare a qualsiasi traguardo 🙂
Jf ma non eri tu ad occuparti delle ordinazioni? Ti voglio in Curia per lo stesso compito: scegliendo i prelati e i vescovi tra: residenti in strutture carcerarie e/o psichiatriche, clochard impenitenti, ballerine di flamenco o chef dello slow food 🙂
18 Marzo 2013 alle 1:06 pm
Evviva, tutti d’accordo sulla designazione della nuova curia! Jf 190, io pensavo alla famosa frase: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa. Si può edificare su una pietra di cui non si riconosce la perfetta capacità di adempiere alla sua funzione che, nel caso della chiesa, è quella di far conoscere, diffondere e sostenere la volontà di Dio? Certo, questo non ci dice “come” uno possa conoscerla… E’ anche vero che i testi antichi si prestano a una serie di interpretazioni diverse, tra cui ognuno tende a scegliere quella conforme al proprio pensiero.
Non riesco a ritrovare il passo di Paolo cui mi riferivo in 179. Eppure… sono sicura che da qualche parte c’è. Chiederò aiuto un esperto, e intanto continuo a cercare.
18 Marzo 2013 alle 6:04 pm
Ehm ehm (pausa):
O neoeletto don Bergoglio,
salutiam il vecchio Ratzy con cordoglio
ma un argentin accogliamo con orgoglio
in sul ponteficio soglio
🙂
Si lo so lo so, dovevo fare il poeta…
18 Marzo 2013 alle 6:19 pm
@ 202: dalla prima lettera a Timoteo (2,12) Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.
Vai Saulo, queste son parole sante, che cavolo! Così dovrebbe andare il mondo!
PS: se mi sente mia moglie non mi fa entrare in casa per 3 giorni
PPS: non sono esperto di sacre scritture, ho fatto una ricerca con Google l’ho trovato in 3 secondi netti
18 Marzo 2013 alle 7:01 pm
papa no, giammai! neppure per tutto il vin santo del vaticano. Poi che vi ho fatto di così terribile? Meglio il bazooka. 😀
@199 la metafora scalatoria si può intendere in più modi, ad esempio la fatica della marcia e il rifugio/bivacco che per quanto si scollini non arriva mai (sulla grigliata fuori dall’Alpenzu alla sera meglio tacere … che mi viene nostalgia).
18 Marzo 2013 alle 7:03 pm
@196 magari poterlo dire. Mi confermo sempre e comunque un cialtrone 🙂
18 Marzo 2013 alle 7:52 pm
W Papa Massimo zero, il papa nullo, Gran Visir di tutti i buddisti!
Perchè non lo puoi dire? Io mi sentirei di dire che per lo meno sono libero da quel gran rompipalle di aa, che si crede il centro del mondo 🙂
18 Marzo 2013 alle 7:55 pm
Mi suol formulare una proposta, data la grande sapienza dei dotti uomini che siedono in zazen e che eloquentemente si intrattengono spesso su temi di carattere religioso, dottrinale, etico e morale, proporrei una sottoscrizione da inviare ai più alti responsabili del soto zen nonche abati e maestri vari, sulla beatitudine delle donne che affiancano tutti i venerabili…. si, tutte quelle sante donne che con infinita pazienza sopportano, sostengono, e condividono la Via , per loro, proporrei la proclamazione alla beatitudine! fin che son vive naturalmente. Donne che nell’ombra sostengono la paranoie dei loro compagni impegnati a scalare le più alte vette della sapienza umana!!! 🙂 🙂
grazie.
18 Marzo 2013 alle 8:33 pm
Eh!?!?!?! Scherzi? Siam noi poveri martiri a sopportare le loro infinite menate ed isterie perimestruali.
Buddisti smidollati…..
18 Marzo 2013 alle 8:34 pm
Martiri mariti, mariti martiri, vivi nella morte di quelli, ma nella vita di quelli, morti
18 Marzo 2013 alle 11:20 pm
aa 202, sei grande! Era precisamente la citazione cui mi riferivo, che una volta ho trovato e non sono più stata in grado di rintracciare. Va da sé che non me la cavo bene neppure nella ricerca su Google: se ricordo almeno una frasetta precisa poi risalgo al testo, ma in questo caso mi ricordavo solo il sugo del discorso. Auguri e solidarietà a tua moglie!
Mi va l’idea del papa buddista, a questo punto però mi sento in dovere di proporre una papessa…
18 Marzo 2013 alle 11:32 pm
Figurati Cristina, non c’è di che. Non so se sia considerata una lettera originale o se invece rientri nelle “farlocche”.
Nel caso non si fosse capito, rientro nella vasta categoria degli uomini zerbino 🙂
18 Marzo 2013 alle 11:44 pm
Secondo wikipedia sarebbe apocrifa, i un autore tra il primo ed il secondo secolo dc. Quindi probabilmente farlocca. Diamo a Paolo quel che è di Paolo…
A quanto pare è farlocca anche la foto di Videla che prenda la comunione, nel senso che il prete di spalle non sarebbe Bergoglio, che all’epocaa era più giovane.
18 Marzo 2013 alle 11:45 pm
@207 non lo trovo più divertente 😛 … un “brusacrist” non può indossare le scarpette rosse … 😀 sono decisamente più adatte ad una papessa.
Perchè non lo posso dire? Per essere un po’ onesto. Non è poi molto che mi siedo, ho ancora blah blah, preconcetti, concetti e zavorre varie che devo imparare a gestire, mentre ora sono ancora loro a gestire me.
19 Marzo 2013 alle 9:54 am
Come desiderate, vostra illuminazione ;). No no ok, il gioco è bello finchè dura poco.
Ma perchè pensi che essere liberati voglia dire saper fare tutta quella roba lì? Tutti sono così, hanno zavorre, preconcetti ecc. è la condizione umana. Quelli che dicono di essere diversi o sono falsi, oppure si conoscono poco. Non devi fare niente, Zz è aggratis, lo può fare chiunque. Dai un occhio a 198.
19 Marzo 2013 alle 12:50 pm
Ora che ci penso se fossi io a gestire le mie zavorre, preconcetti e concetti chissà che casino infame combinerei…brr meglio non pensarci
19 Marzo 2013 alle 5:45 pm
@aa … hai pienamente ragione: a farcela da sè, e a ragionarci non c’è scampo, solo che tra il dire e il fare c’è di mezzo … ‘sta testaccia vuota, o troppo piena (di segatura s’intende) … 🙂
19 Marzo 2013 alle 5:56 pm
… che dite di questo?
Se l’italiano è un po’ impreciso è perchè chi ha tradotto non è di queste parti …
19 Marzo 2013 alle 7:55 pm
OH non mi fraintendere fratello non è che mi faccio gestire da qualcun altro (ci mancherebbe), è che tutte quelle robe lì di cui parli vanno per conto loro, col pilota automatico, e meno cerco di metterci mano meno guai combino.
Gestione dei preconcetti e delle zavorre come non gestione delle zavorre e dei preconcetti è stata insegnata dal Risvegliato, per questo è detta gestione dei preconcetti…
Mi leggo con calma il link che segnali
Ciao
24 Marzo 2013 alle 7:06 am
– Quale via libera dalla maledizione?
Per maledizione si intende l’essere ciò che non si vuole. Tipo, come liberare Gesù dal simbolismo postumo della croce?
L’ odium andato al di là “sfida” in modo immediato il Sutra perché assume un dualismo chiaro e distinto: si collega al punto di vista dell’empio in tutta la sua potente-immensa-responsabilità-manageriale: l’essere felice. (Cfr. G. Iorio, Diamante, Marietti 2011, pag 236).
PS: La psicanalisi come religione, non come “fede”.
24 Marzo 2013 alle 7:07 am
Vaticanismi.
“Forse bisognerebbe ripensare la diarchia spartana, con due sovrani, o il consolato romano, con due consoli a capo del Senato”. (cit.)
#trend topic – L’incontro tra i papi: la fine di un epoca e l’inizio del caos.
24 Marzo 2013 alle 11:24 am
Ciao Hmsx, bentornato. @ 220: quando quello è l’ostacolo alla libertà, la mente, tornata in su la via, è dimentica di com’è.
La psicanalisi è un dramma senza fine.
@ 221: la citazione mi è ignota, neppure il web mi è d’aiuto.
Il caos non è mai terminato. Per questo si vocifera dell’esistenza del logos, l’ordinatore.
24 Marzo 2013 alle 12:12 pm
E se il caos “fosse” l’ordine? Il logos sarebbe nient’altro che il modo di vedere che sic stant res…
24 Marzo 2013 alle 12:38 pm
Insomma, tu dici: “essendo il caos la norma, il logos è rendersene conto”.
Sì, può stare, imho, tuttavia anche così il logos ha un ruolo ordinativo. Riconosce e quindi determina la norma.
24 Marzo 2013 alle 12:59 pm
Sì, ma è un ordine aleatorio, non oggettivo. Il ruolo del logos è più orientativo che normativo: è l’impulso a cercare un modus vivendi nel caos
24 Marzo 2013 alle 1:44 pm
@222
La psicanalisi finisce in…tragedia.
La Maledizione è ostacolo alla libertà perché la mente, memore della felicità che è la vita, non vuole dimenticare com’è.
Se l’intento programmatico, la vera “disarmonia prestabilita” della teologia empia, è la perdizione, capite bene che la felicità è d’ostacolo. Sono felice, che mi importa?
(Cfr. G. Iorio, Diamante, ed. Marietti 2011, pag 239, n. 22)
…
La citazione è di Giuseppe Girgenti, filosofo italiano e ricercatore presso l’Università San Raffaele di Milano, che cita a sua volta Adriano, più una mezza dozzina di altri autori fino ad arrivare a “Il seguito dell’Iliade” (libro in pubblicazione su poeti “minori” della Grecia antica).
24 Marzo 2013 alle 5:37 pm
@ 226: la mente s’inganna se crede di ricordare la felicità che è la vita. Il dramma nasce dall’attaccamento a un’illusione. La psicanalisi tenta di vedere che cosa c’è dentro la cipolla ma si perde tra gli strati: specchi che riflettono all’infinito lo stesso nulla. Stridor di denti.
@ 225: si vocifera che il logos sia dio, il cui ruolo… È quello che gli diamo noi.
11 Agosto 2014 alle 4:56 pm
[…] sito della Stella del Mattino […]