Ven, 22 Lug 2011
Ho ricevuto da fratel Matteo, coautore del post precedente e che ringrazio per il regalo, la recensione che qui sotto propongo alla vostra lettura. L’autore del testo recensito, Tiziano Tosolini, missionario saveriano, vive a Osaka da molti anni e, dopo la laurea in teologia e pedagogia a Parma e un dottorato in filosofia all’Università di Glasgow, è ora ricercatore presso l’Università Nanzan di Nagoya dove da alcuni anni dirige l’Asian Study Centre, una delle realtà più interessanti a livello mondiale sia per
gli studi buddisti sia per il dialogo inter-religioso. In Italia, oltre al testo recensito, ha pubblicato la traduzione con introduzione di: Nishida Kitarō, La logica del luogo e la visione religiosa del mondo, a c. di T. Tosolini, Palermo, L’Epos, 2005. Si dice (qualcuno dice?) che non vi siano cristiani che sappiano DAVVERO fare zazen… Non so se padre Tosolini sappia sedersi in zazen ma la sua comprensione e resa in italiano del pensiero di Nishida (scuola di Kyoto) sono rigorose e interessanti.
Tiziano Tosolini, Controstorie dal Giappone, Asian Study Centre, Izumi Sano (Ōsaka) 2006.
Edito in Italia come:
Tiziano Tosolini, Interno giapponese. Tracce di dialogo tra Oriente e Occidente EMI, Bologna, 2009.
7 Commenti a “Conoscere il Giappone”
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24 Luglio 2011 alle 6:41 am
Ho conosciuto il prof. Tosolini in una visita che fece a Cà Foscari assieme al direttore del Nanzan Istitute e devo dire che é una persona veramente cordiale.
Considero anch’io il suo lavoro su Nishida molto buono, quindi leggerò anche questo testo con piacere.
Voglio anche aggiungere che mi é piaciuto molto il lavoro di mym sul Sutra del Diamante.
24 Luglio 2011 alle 12:42 pm
Grazie Nello. Nishida non è tra i miei preferiti, l’uso di visuali e termini di matrice daoista in campo buddista a mio parere genera parecchia confusione. Tosolini comunque si aggira nella Scuola di Kyoto con una competenza rara.
Grazie per l’apprezzamento al Diamante, il testo è veramente un capolavoro evergreen.
8 Agosto 2011 alle 10:22 am
Sto leggendo il testo del prof. Tosolini e rilevo subito alcune incongruenze tipiche del mondo cattolico e cristiano in genere…
Intanto, i termini “Vuoto” e “Nulla”, non sono così indicativi tanto quanto lo è il termine “Vacuità”.
Inoltre, per il mondo cristiano, è difficile accettare una popolazione così umanamente ricca come quella giapponese non adorante nessun Dio (cristianamente inteso), per Tosolini è difficile credere che qualcuno possa essere tale e quale esso è senza l’intercessione di Dio, e i giapponesi (e non solo) dimostrano che è possibile essere pienamente cìò che si è senza l’intercessione di alcun Dio (cristianamente inteso).
Tralascio di commentare i rilievi alla società giapponese, a mio avviso inopportuni e insostanziali perchè ogni società ha problematiche con le quali deve rapportarsi…fa parte del percorso esistenziale stesso, e tralascio pure di commentare la ipotetica e fideistica risoluzione dei medesimi problemi affidandosi alla grazia di Dio…così fondamentale per Tosolini da non capacitarsi che altri possano vivere “benissimo” senza…
Sono solo a pagina 41…tornerò sull’argomento e spero che altri lo facciano perchè il testo è molto stimolante e induce a un serio confronto ed elaborazione…
8 Agosto 2011 alle 10:28 am
Grazie Nello, ho iniziato anch’io il testo poi… ho deviato dalla retta via. L’impressione delle prime pagine è che sia molto serio, al limite del serioso e che le “lettura” che da del Giappone sia eccessivamente affidata ad occhiali cinesi. Staremo a vedere. Grazie. Ciao, mym
19 Agosto 2011 alle 10:27 am
Il prof. Tosolini guarda il Giappone come un cristiano e un filosofo di formazione occidentale da cui non riesce ad assumere il necessario distacco per capire appieno quell’altrove che vorrebbe cogliere. Egli ritiene gli ambiti sui quali poggia il suo elaborare, quelli opportuni e giusti per la sua analisi della società giapponese, pecca inevitabilmente di cristianocentrismo ed occidentecentrismo. A kind of superiority complex direbbe Abe Masao.
A parte la presunzione di una posizione del genere, molto diffusa tra gli studiosi occidentali di cose orientali, come si può pensare di essere indefettibili nella propria visione tale da ritenerla lo strumento giusto per dire la propria opinione su qualsiasi cosa?
Ha ancora senso il cristianocentrismo di costoro?
Ha ancora senso l’eurocentrismo?
Non è ora di spazzare via l’americacentrismo e ogni centrismo?
Tosolini si renda conto che i suoi strumenti di analisi del Giappone non sono sufficienti, sono indeguati in quanto viziati e di parte. E la sua visione di parte non può essere rivolta ed accolta che alla sua propria parte.
Il suo, di Tosolini, è un parlarsi addosso, è un monologo tra autoreferenziali privo di qualsiasi valorialità universa.
Si renda conto Tosolini che il Giappone, benchè schiacciato dal tallone coloniale americano, resterà sempre impermeabile alla sua proposta “missionaria” perchè è altro. Ed è un “altro” che Tosolini, nonostante ci provi, non capisce, o non vuole capire e in definitiva non può accettare.
Il Giappone non può essere ridotto analiticamente con i suoi strumenti, sfuggirà sempre da questa modalità, da questo approccio perchè è esperienza…quindi, il Tosolini potrà parlare più convenientemente di Giappone fra trenta o quaranta anni senza doppi occhiali o paraocchi.
19 Agosto 2011 alle 10:52 am
Grazie Nello, chiaro. Mi son fatto sviare da Masao Abe e dalla sua critica alla interpretazione delle “due verità di Nagarjuna” offerta da Tirupattur Ramaseshayyer Venkatachala Murti (cfr. questo commento) e Tosolini è di nuovo scivolato via. Spero di riprenderlo prima che si allontani troppo.
8 Novembre 2011 alle 12:20 pm
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