Dom, 1 Feb 2009
L’ amico dr mi scrive: Caro mym, se sei d’accordo, interromperei almeno momentaneamente le rubriche in corso per una “new entry”. Il termine inglese s’impone: un redattore di una piccola casa editrice anglosassone infatti mi ha appena inviato una raccolta di haiku di un certo Alan Lasting, che era… il suo ex farmacista.
Farmacista per costrizione, si era appassionato al buddismo (di che scuola? va’ che l’esperto sei tu) e raccoglieva le sue riflessioni sotto forma di brevissimi componimenti poetici. Mi sembrano carini da presentare “in esclusiva per l’Italia sulla Stella del mattino, ta-daaan”. Fammi sapere. Di ogni haiku fornirei
il testo originale, una traduzione e un rapido commento. La traduzione sarà spesso congetturale, data l’assenza di punteggiatura, la sinteticità della lingua inglese e l’ambiguità di certe costruzioni sintattiche. A maggior ragione, soggettivo il commento perché “poor Mr Lasting”, defunto sette anni fa, non ha lasciato spiegato “a thing”. dr. – P.S. se però preferisci portare avanti l’Intruso, il prossimo personaggio sarà Morticia Addams.
Approaching desire So deep does the mind there swim It fails rememberingAlle scogliere di Dover, seraDesiderio che si avvicina La mente vi nuota così a fondo Che fallisce a ricordare [o forse meglio: Che il ricordo (soggetto) si perde]
Beh, non poteva che essere il desiderio il protagonista del primo haiku di un buddista 🙂 Qui l’esperienza descritta sembra appunto quella delle prime due Nobili Verità, con qualche ulteriore accentuazione: il fatto che il desiderio, oltre a premerci da ogni parte, ci sommerge fino a cancellare la memoria. La memoria di che? Probabilmente quella delle nostre precedenti “rincorse” e dei relativi fallimenti; per cui anche la smemoratezza contribuisce ad accrescere il dolore. Okay, come inizio è un po’ cupo, ma gli haiku successivi metteranno man mano a fuoco il cammino di liberazione.
6 Commenti a “IL CASSETTO DI ALAN LASTING / 1”
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3 Febbraio 2009 alle 9:48 pm
In alternativa, la puntata n. 9 della rubrica “Intruso”, dedicata a Morticia Addams, sarebbe stata la seguente. SPEZZONE da una puntata della classica serie tv “La famiglia Addams”: Morticia decapita accuratamente un mazzo di rose, poi butta i fiori e mette in vaso le spine. — > Compitino per gli smanettoni di YouTube
4 Febbraio 2009 alle 5:11 pm
Di Morticia mi piaceva soprattutto la Huston, da giovane…
Secondo te, come fa a metter le spine in vaso? Una per vaso? A manciate?… 😛
4 Febbraio 2009 alle 5:25 pm
Nel senso di “i gambi con le spine”. Sei maestro in Israele e non sai queste cose?
7 Febbraio 2009 alle 7:43 pm
Bello.
Tradurrei:
Desiderio avvicina
qui nuota così profonda mente
che si scorda il ricordo
ciao
j
7 Febbraio 2009 alle 7:44 pm
pardon, va diviso come segue:
desiderio avvicina
qui nuota così profonda mente
che si scorda il ricordo
7 Febbraio 2009 alle 10:34 pm
bellissimo. potremo anche fare che ogni mese mando in anticipo a Jiso l’inglese e lui lo traduce. una lavoro a quattro mani (senza pretendere di essere scimmie). facciamoci un pensierino e… non scordiamolo. ciao! grazie.