Mer, 30 Mar 2016
Dopo quattro anni di lavoro durante i quali in vario modo sono stati coinvolti tutti gli “anziani” della Stella, è stato pubblicato il Discorso di risveglio alla fede secondo il veicolo universale.
Un lungo titolo che, come spesso accade nel buddismo, riassume bene i punti di un testo da considerare e meditare con attenzione.
Vi si parla di risveglio, o se preferite di “illuminazione”, in modo così esplicito e dettagliato che non si era mai visto prima. E neppure dopo.
Di fede, non secondo un oggetto, un credo, ma secondo un modo di essere. E del veicolo universale, svelando così anche perché il Mahāyāna porta questo nome.
Un testo nel quale la visuale interiore penetra così a fondo che la metafisica diviene osservazione della realtà, descrizione del nostro spirito-mente, e viceversa.
Ha attirato lettori e commentatori per 1500 anni, suscitando -in quel recente ambito di studi detto Buddismo Critico– polemiche e discussioni. Soprattutto ha costituito la base di studio per tutto il buddismo dell’Asia Orientale, Chan e Zen compresi. Ciononostante, a fronte di tanto lavorìo, le traduzioni in lingua occidentale sono state pochissime.
Questa è la prima traduzione direttamente in italiano; un punto di partenza, un primo passo verso una possibile divulgazione.
Se desiderate ricevere una o più copie del Discorso di risveglio alla fede scrivete a serviziolastelladelmattino.org
Ringraziamo la Fondazione Arbor per il generoso contributo che ha reso possibile la realizzazione di quest’impresa.
Qui potete scaricare la copertina completa in formato pdf
24 Commenti a “Svegliarsi alla fede”
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15 Aprile 2016 alle 6:40 pm
A proposito di nuovi libri: è uscito il nuovo libro di Dhr Il Tassista!
Si intitola: The 7 days of the CryAction. A Poem With No Plot And No Protagonists, edizioni Guardastelle.
È la traduzione inglese del poema Le Sette Giornate del Mondo Creato, di Torquato Tasso.
Presto uscirà anche in USA in una versione ad uso universitario.
15 Aprile 2016 alle 8:32 pm
Speta, speta! Il libro non è ancora uscito, è in fase di bozza… A breve, comunque.
Quanto alla versione americana (International Authors), è una traduzione TUTTA DIVERSA, pur opera del medesimo traduttore.
Quest’ultima è filologica.
I 7 Days invece sono una versione ‘personalizzata’, rielaborata, ri-detta con parole proprie… come ha fatto qualcuno con il “Discorso” 😉
Graz della segnalaz 🙂
18 Aprile 2016 alle 8:43 am
La prima recensione!
In esclusiva mondiale vi presentiamo la prima recensione al Discorso.
Quel mat.., pardòn: folle in Dio? Eccentriclettico? amico, già Dhr ora il Tassista (Occhio: posta anche in latino 😯 …) ha pubblicato qui la sua recensione ed una riproposizione del tema di copertina con tanto di commento che la commenta.
E cita anche il Diamante!
Un grazie dalla Stella e … dal Drago.
PS: per il dotto pubblico: è aperta la caccia al refuso, con premi d’eccezione. Quello nella nota di p. 49 non vale: in primis è troppo piccolo, in secundis… 😎
26 Aprile 2016 alle 8:08 am
Ot: buongiorno. Ho trovato un amaro, pessimista e realistico articolo (di E.G. Della Loggia) sulla corruzione.
Ve lo propongo.
27 Aprile 2016 alle 2:59 pm
@4: entrando nello specifico, ecco un esempio di “comportamenti interdipendenti” altrettanto istruttivo.
28 Aprile 2016 alle 9:30 am
Ot. Ho letto l’articolo di E.G. Della Loggia: interessante e acuto, ma… Mi chiedevo leggendolo dove voleva andare a parare, e all’ultima frase ho capito: la filippica è funzionale a dire: i giudici si occupino di reati, non di etica pubblica (che è il solito refrain di quelli della loggia del nostro Ernesto). Le considerazioni che lui fa sono verosimili, ma non valgono ahimé solo per l’Italia. I giovani francesi, per quel che ho potuto constatare, si comportano ugualmente se non peggio dei nostri pargoli, le cronache statunitensi non raccontano di una gioventù ligia alle regole e rispettosa del bene pubblico. Eppure in quei paesi la corruzione degli amministratori è incommensurabilmente minore che da noi. Ho l’impressione che E.G. voglia generalizzare il problema al punto da renderlo irrisolvibile, mentre nella fattispecie forse basterebbero alcuni ritocchi legislativi (come quelli suggeriti per esempio da Gratteri) per provare a rendere più decente il comportamento di chi amministra la cosa pubblica. Le considerazioni del Nostro sono condivisibili, ripeto, ma così facendo mischia piani diversi, che è un modo elegante di buttarla in caciara.
29 Aprile 2016 alle 1:11 pm
Boh, a me l’articolo non è piaciuto, non dice nulla. Sui giovani quello che manca è imho la relazione tra quello che “puoi” e quello che fai per “potere”. Un buon bicchiere di vino non fa male se si ha la possibilità di faticare per guadagnarselo.
29 Aprile 2016 alle 1:11 pm
E non c’entra nulla con la corruzione …
30 Aprile 2016 alle 7:36 pm
Eccomi, scusate l’assenza. Come diceva quel tale: mi son distratto un attimo e son passati trentanni… 🙂
Ciao Jf: capisco quello che dici, ma mi pare che il discorso che fai (riassumendo alle brutte: lo fanno tutti) rischi ancor di più di far scomparire il “problema”. E penso sia giusto che i giudici si occupino di reati. Per l’etica… ci siamo “noi”. Ossia mi pare che l’articolo dica, anche: siamo tutti coinvolti.
Ciao Max: vero che un bicchier di vino, specie se buono, non fa male. Però le cose vanno in un altro senso. C’è un mare di ragazzini che già a 15-16 anni si sbronza in modo tremendo, non una volta per vedere-l’effetto-che-fa, ma con cadenza settimanale.
Il cinismo serve a poco, se non a corazzarci davanti alle notizie.
2 Maggio 2016 alle 8:24 am
A me pare invece di fare il discorso opposto. Se il tema è la corruzione della politica, dico che non tutti lo fanno, ci sono paesi in cui, pur se la situazione giovanile è simile a quella che l’articolo descrive, la corruzione degli amministratori della cosa pubblica è enormemente minore che da noi. I motivi sono vari, non mi sembra la sede per discuterne, ma non sono, a mio parere, quelli che l’articolo semplicisticamente indica, se non molto genericamente. Se l’ombrello è rotto e standoci sotto mi bagno, prendermela con la pioggia è un modo di divagare, conviene che aggiusti l’ombrello, come prima cosa. E’ in questo che siamo tutti coinvolti.
2 Maggio 2016 alle 9:23 am
Capisco ma dissento.
Trattare la corruzione politica come qualche cosa di “a sé stante”, equivale a pensare che esistano “i politici”, ovvero una categoria, avulsa dal resto che se “curata” porta alla soluzione del problema.
In più abbiamo che la quantizzazione della corruzione in Italia è pari alla metà dell’intera corruzione europea (120 miliardi) per cui c’è un problema etico specifico in Italia, che non riguarda solo un’immaginaria categoria, ma tutti noi.
2 Maggio 2016 alle 9:58 am
Se è per questo anche “tutti noi” è un’immaginaria categoria. Non mi far dire cose che non dico e non penso: non ho messo in discussione che ci sia un problema etico specificamente italiano, di cui il modo in cui gli amministratori della cosa pubblica concepiscono il potere è parte integrante. E’ una storia che va avanti quasi senza soluzione di continuità almeno dai tempi di Giolitti, quando i giovani erano beneducati. Se parliamo di quel problema o malattia, è da lì che si deve iniziare con l’analisi e la cura – e l’articolo in questione, generalizzando, a parer mio distoglie l’attenzione, invece di focalizzare: demoralizza invece di moralizzare.
2 Maggio 2016 alle 10:14 am
Va bene, ora concordo: la maleducazione dei giovani italiani (non degli immigrati delle banlieux…) non c’entra con la corruzione. I politici italiani già nascono adulti e “politici”, non vengono corrotti da un ambiente circostante particolarmente incline a non rispettare le regole e Giolitti…
Che c’entra Giolitti?
Su una cosa non concordo: che l’articolo sia demoralizzante. Lo ero già prima.
Mi basta pensare che ci sono le mafie che governano 4-5 regioni e parte del resto.
Per colpa dei “politici”.
2 Maggio 2016 alle 10:44 am
Bene, finalmente un bell’esempio di dialogo.
6 Maggio 2016 alle 6:35 pm
Bai da uei…: ho trovato il secondo refuso.
Pag. 60, prima riga.
L’altro era troppo piccolo, questo troppo facile.
Saludos
8 Maggio 2016 alle 10:47 am
Per gli appassionati del genere: ho trovato il terzo refuso.
P. 70, penultima riga: “universo” in nota diventa “universale”.
16 Maggio 2016 alle 8:43 pm
Scusate l’intervento “a gamba tesa” solo per annunciare che il libro gentilmente annunciato nel commento n. 1 adesso “esiste realmente” (mo’ va’ a spiegare che cosa significhi quest’espressione).
Gli estremi si trovano qui
Ne approfitto per specificare che nella libera traduzione compare la parola “Buddha” che non compariva nell’originale, anzi in quel punto lì testo parlava di tutt’altro, come è giusto.
Bài! (come i cavalli)
16 Maggio 2016 alle 8:57 pm
Grazie.
Complimenti, ci vuole un coraggio da cavallo per pubblicare certe cose…
Compare, senza comparire, mi pare. Bai de uei -per rimanere in inglìsc- nell’originale, al posto di “Buddha”, checc’era?
17 Maggio 2016 alle 6:30 am
Nota tecnica previa: scusate, dite a Pierinux o chi per lui che il sistema “Avvertimi via e-mail in caso di risposte…” non funziona. Se non vengo a vedere di persona, non so mai se qualcuno ha commentato oppure no. Succede solo a me?
A seguire, la risposta alla domanda di mym.
17 Maggio 2016 alle 6:39 am
“Il mondo creato”, Giorno 5, creazione di pesci e uccelli, vv. 1350 ss. Tasso sta riportando il mito dell’araba fenice. Testo originale:
E come sia del sol gradita ancella,
ha questo da natura officio e dono,
che quando in cielo ad apparir comincia
sparsa di rose la novella aurora
e dal ciel caccia le minute stelle,
ella tre volte e quattro in mezzo a l’acque
sommerge ‘l corpo, e pur tre volte e quattro
liba quel dolce umor del vivo gorgo.
Poscia a volo s’inalza, e siede in cima
de l’arbore frondosa, e quinci intorno
la selva tutta signoreggia e mira.
Ed al nascer del sol indi conversa,
del sol già nato aspetta i raggi e ‘l lume.
Tradotto, semplificato, tradito con:
As the Sun’s ancilla
she has a natural duty:
when the reddish dawn
starts to ascend the sky
forcing the stars to fade
she washes seven times
her frame in the stream
and seven times sips;
then flies to the highest
branch and Buddha-like
watches the wood
till turning eastward she
waits for the sun’s rays.
Lo stesso brano ispirò a John Milton l’immagine di Satana appollaiato come un cormorano sull’Albero della vita. A voi decidere se sia meglio Satana o Buddha 🙂
17 Maggio 2016 alle 6:44 am
Nota postuma: la fenice, in tutta la tradizione cristiana, è un simbolo del Cristo morto e risorto. Tasso rende sacro ogni aspetto dell’esistenza della fenice, chiamandola anche “sacerdotessa”.
17 Maggio 2016 alle 8:03 am
Eeeeh, chiudete la porta!
Qui arrivano folate di cultùra e, si sa: aria di cultura, aria ….
Un paragone tra Buddha e Satana?
Impossibile: praticano due sport diversi
PS: Px avvisato (@19).
13 Giugno 2016 alle 8:27 pm
Cap.0, n.24. // Bisognerebbe aggiungere una traduzione di più, al castigliano. Benché non l’abbia letta e non conosco la sua qualità – preferisco che il mio lavoro attuale non sia contaminato. 🙂
EL DESPERTAR DE LA FE EN EL MAHAYANA
14 Giugno 2016 alle 8:26 am
Ciao Roberto. Grazie per la precisazione e per il link. Quella di Della Torre non è una traduzione dal testo originale cinese, è una ri-traduzione dalla traduzione inglese di Hakeda. Per di più senza note e senza introduzione, benché sia le une che l’altra in Hakeda siano interessanti e ben fatte. Nella nota che citi del cap. 0 sono elencate solo le traduzioni originali.